Il ponte, gioiello di ingegneria e ricco di valore simbolico, è – a otto mesi dalla mia interpellanza sul tema – deturpato dai graffiti e utilizzato come discarica. È così che questo centrosinistra intende onorare la memoria di uno dei suoi esponenti più amati?
La salute non ha prezzo, o perlomeno così dovrebbe essere. Ma se il Comune non è in grado di garantirla ai cittadini del quartiere Rebaudengo pensi almeno a soluzioni alternative.
Per mantenere l’ordine pubblico è necessario impiegare, di domenica, decine e decine di agenti, rendendo così sguarnite altre zone della città. Se invece l’attenzione e l’impiego di uomini scemano leggermente, si rischia che la soluzione degeneri. La soluzione? Chiudere immediatamente il mercatino dell’illegalità.
Mentre tantissimi agenti sono impiegati nel mercatino domenicale dell’illegalità, intere zone di Torino non sono adeguatamente presidiate. E così la microcriminalità prospera.
L’Assessore Tedesco lo ha affermato chiaramente oggi, rispondendo a una mia interpellanza sulla microcriminalità in corso Giulio Cesare: “Per garantire una maggiore presenza di Vigili Urbani, qui o altrove, sarebbe necessario togliere agenti ad altre aree, per esempio al mercatino del libero scambio”.
Gli abitanti di corso Giulio Cesare e corso Vercelli hanno segnalato più volte alla Polizia Municipale la disastrosa situazione del loro quartiere: tutta la zona, e i giardini recentemente intitolati a Madre Teresa di Calcutta in particolare, sono in mano alla microcriminalità dedita allo spaccio; il degrado – sociale e urbano – è grave e diffuso; mancano servizi igienici nella zona del giardino, che attende da tempo di essere recintato. Due richieste specifiche, servizi e recinzione, alle quali l’Amministrazione ha risposto di no, nonostante si parli delle immediate vicinanze della sede della locale Circoscrizione.
A qualche chilometro di distanza, in via Foglizzo, la situazione è simile: un pezzo di città in mano a chi spaccia e a chi si prostituisce. Con la differenza che, qui, ai residenti non è rimasta nemmeno la voglia (o la fiducia) di rivolgersi alla Polizia Municipale per segnalare il problema.
Ritengo che ripristinare la vivibilità di due quartieri nei quali tanti nostri concittadini hanno investito, scegliendoli come luogo di residenza e magari aprendo un mutuo per acquistarvi un appartamento, debba essere la nostra priorità politica. E se, a causa delle risorse che richiede di concentrare, il suk non è compatibile con il raggiungimento di questo obiettivo, è proprio al suk che questa città deve rinunciare.
Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.