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Museo Pietro Micca dallo scorso giungo senza servizi igienici

Nel Museo due bagni su due sono inagibili da quattro mesi a causa di un guasto al collettore. I visitatori e il personale sono costretti a utilizzare i servizi chimici da cantiere. Pessimo biglietto da visita della nostra città.

Questa città da tempo si dà arie da destinazione turistica europea, ma evidentemente non è ancora in grado di essere una città a misura di turista.

Un fatto che si evince anche dalle piccole cose. Dall’inizio della scorsa estate i visitatori e i dipendenti del Museo Pietro Micca sono costretti a utilizzare due bagni chimici da cantiere, collocati all’esterno del Museo, poiché un guasto al collettore che unisce i due servizi igienici fissi della struttura al condotto fognario principale li ha resi inutilizzabili dallo scorso giugno.

Disagio nel disagio, i due servizi chimici, all’aperto, sono privi di luce elettrica. Andando verso la stagione fredda, questo significa stare al buio già dalle ore del tardo pomeriggio.

Il direttore del Museo ha più volte segnalato il problema al Comune, senza ottenere, a oggi, né un riscontro certo né una data ipotetica di risoluzione del problema.

Questa situazione non è solo una fonte di disagi per i visitatori e il personale del Museo: è, prima di tutto, un pessimo biglietto da visita che questa città presenta a chi sceglie di conoscere le sue eccellenze e la sua offerta turistica. Dopo una gestione quantomeno discutibile degli scavi del posteggio, vedi gallerie di Pietro Micca e Pastis, ecco un altro sfregio alla storia di questa città.

Presenterò al più presto un’interpellanza sul tema.

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I cani in Piemonte sono circa 900mila (fonte: Anagrafe Canina Piemonte) e oltre 100mila a Torino, dove però le aree riservate sono soltanto 54 per un totale di appena 90mila metri quadri. Sono favorevole a creare una nuova area cani in zona Filadelfia, a patto di non dimenticare di investire, anche, sulle aree gioco per i bambini.

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