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Congratulazioni a Sua Eminenza Roberto Repole per la nomina a Cardinale, evento importante anche per Torino, nuovamente Sede cardinalizia. Ricordo la sua vicinanza alla politica in momenti anche complessi

Congratulazioni a Sua Eminenza Roberto Repole per la nomina a Cardinale. Un riconoscimento per una vita spesa vicino ai torinesi, nella Carità e nella Presenza, portando con la disponibilità e con l’esempio la Parola a tutti. Ringrazio il Cardinale Roberto Repole anche per la sua vicinanza alla Politica: gli incontri con i rappresentanti delle Istituzioni testimoniano una attenzione che ci ha reso fieri, soprattutto in tanti momenti in cui avvicinarsi alla Politica non era così semplice.
Oltre alle congratulazioni al neo-Cardinale Roberto Repole e ai migliori auspici per il suo apostolato, sono lieto che Torino sia nuovamente sede cardinalizia, presenza importante e doverosa nella città dei Santi Sociali, della Solidarietà e di tanti bisogni profondi e urgenti.

Specializzazione degli insegnanti di sostegno per i giovani con disabilità. Per l’infanzia e l’adolescenza necessari interventi sulla genitorialità

La relazione del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, dott.sa Ylenia Serra, descrive una situazione che offre numerosi spunti per un’operatività immediata.

In primo luogo riteniamo sia indispensabile aumentare non solo il numero, ma anche la specializzazione degli insegnanti di sostegno per costruire un’inclusione scolastica sempre più efficace: la possibilità di integrarsi durante il percorso scolastico risulta, infatti, una delle principali necessità dei ragazzi e delle ragazze con disabilità e una delle priorità per le loro famiglie.

Un tema altrettanto fondamentale è quello dell’educazione alla genitorialità: per intervenire sulle necessità dei giovani non si può non lavorare sui genitori, sui loro bisogni e sull’educazione alla genitorialità.

Il tema dei suicidi, che ci tocca profondamente in quanto genitori, deve essere affrontato incentivando la discussione sul disagio e la solitudine, tanto nei confronti delle famiglie quanto nell’ambiente scolastico: a volte anche solo il fatto che se ne parli genera il desiderio di chiedere aiuto.

Sottolineiamo, infine, la necessità di un lavoro ancora più approfondito sulle comunità mamma-bambino: riteniamo sia fondamentale sostenere questi luoghi nati, per esempio, nell’alveo del Volontariato vincenziano.

Image by freepik

Carceri: giusto investire in nuove strutture e personale, ma non si dimentichi il lavoro come strumento di prevenzione della recidiva

La relazione del Garante delle persone private della libertà, on. Bruno Mellano, costruisce una cornice istituzionale alle cronache delle ultime settimane. E’ innegabile che la situazione attuale, in Piemonte come in altre regioni italiane, necessiti di interventi non più rinviabili.

In primo luogo ritengo sia necessario implementare, aggiornare e rinnovare le strutture sanitarie all’interno delle carceri, al fine di effettuare all’interno visite specialistiche e ambulatoriali evitando rischi, oneri e impegno di personale per il trasferimento nelle strutture sanitarie del territorio.

In secondo luogo è fondamentale lavorare su due direttrici. Da una parte, bene ha fatto l’Esecutivo nazionale a stanziare risorse per nuove strutture carcerarie, anche perché l’Italia è fuori da ogni norma comunitaria sui metri quadri da destinare a ciascuna persona reclusa; dall’altra è necessario intervenire in modo più costruttivo, ricordando che il reato commesso non è la persona che lo commette. Quindi è indispensabile investire in educazione, al fine di ridurre il tasso di delinquenza tra i giovani, ma anche in progetti di formazione lavoro per favorire il reinserimento attivo nella società. Per evitare la recidiva e sviluppare quel percorso di redenzione che è poi il fine ultimo della pena, è fondamentale attivare percorsi occupazionali, tanto in regime di semilibertà diurna quanto perseguendo un inserimento lavorativo stabile anche una volta terminato il periodo di reclusione, sfruttando opportunamente i benefici derivanti dalla Legge Smuraglia.

In questo senso esistono delle esperienze positive che potrebbero essere replicate anche nel nostro territorio, ad esempio quelle di Bollate o Padova.

Gli strumenti giuridici e normativi per conseguire risultati di questo tipo esistono, magari applicando la co-progettazione e co-, coinvolgendo istituzioni, enti locali, direzioni carcerarie ed Enti del Terzo Settore, da sempre attivi in quest’ambito, imprese e imprese sociali, come previsto dal nuovo Codice del Terzo Settore.

Ius scholae, sì a un dibattito serio e approfondito, no alle strumentalizzazioni e ai colpi di mano

Riporto di seguito il comunicato stampa del nostro Gruppo in Consiglio Regionale.

Il Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale questa mattina ha votato convintamente contro l’Ordine del Giorno proposto dalla Capogruppo Pentenero in Consiglio Regionale per l’introduzione dello “ius scholae”, la possibilità, in sintesi, di concedere la cittadinanza italiana ai giovani che abbiano frequentato un ciclo scolastico di cinque anni nella scuola italiana.

Abbiamo votato perché riteniamo che il progetto dello ius scholae debba essere attuato dopo un confronto politico, nelle sedi politiche, tra le diverse componenti della maggioranza, un confronto nel quale possano emergere sensibilità differnti, che non sono certamente un problema, ma una ricchezza, all’interno di una maggioranza di governo. Lo “ius scholae”, così come tutti i provvedimenti e le norme che riguardano il futuro delle persone e quello della nostra comunità, non è un argomento per colpi di mano, ma deve attuarsi attraverso una discussione approfondita.

Siamo sicuramente disponibili a questa discussione sia all’interno della maggioranza sia con tutti coloro che vorranno partecipare. Abbiamo già espresso in altre occasioni la nostra posizione favorevole alla concessione della cittadinanza al completamento del ciclo della scuola dell’obbligo, dieci anni, una posizione che differisce profondamente dai cinque anni proposti nell’Ordine del Giorno odierno, ma da cui si può partire per un dibattito serio, approfondito e non strumentale.

Silvio Magliano, Capogruppo
Sergio Bartoli
Mario Salvatore Castello
Elena Rocchi
Daniele Sobrero

Casa di Comunità a San Mauro: un’opportunità, se si pone l’attenzione sul personale

A San Mauro si è tenuta questa mattina la cerimonia per la posa della prima pietra della nuova Casa di Comunità, un presidio sanitario fondamentale per la nostra città e per il territorio che renderà il sistema sanitario più vicino ai cittadini.

Sono lieto di aver potuto presenziare a un momento così significativo che segna l’inizio ufficiale dei lavori finanziati con fondi Pnrr e inseriti nell’ambito della programmazione regionale, volta a rendere più capillare la presenza della medicina di territorio e incrementare la qualità e la prossimità dei servizi.

Proprio in quest’ottica è necessario porre attenzione, al di là dell’edificazione o del rinnovamento delle strutture, anche al reperimento di personale medico, infermieristico e sanitario qualificato e motivato, vera colonna portante di qualsiasi sistema socio-sanitario. Senza  medici, infermieri, oss, non è possibile garantire ai nostri cittadini le cure di cui necessitano, né intervenire sulle liste d’attesa.

Sono dunque felice della posa di questa prima pietra e auspico che sia, appunto, una prima pietra, anche in senso più lato, di un sistema della medicina territoriale che sia sempre più a misura di utente e sempre più a fianco dei cittadini del nostro territorio.