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Tag: Regione Piemonte

Il Duomo sia accessibile per tutti dall’ingresso principale

Sottoscriviamo le richieste della CPD, si trovi una soluzione al più presto.

Che il principale luogo di culto di Torino, la cattedrale di San Giovanni Battista, non sia accessibile dall’ingresso principale è un fatto che non possiamo più accettare. Facciamo convintamente nostre tutte le richieste della CPD. Ci sorprende che, da anni, il dibattito sia fermo allo stesso punto, come se chiedere il diritto di tutti a entrare in chiesa fosse una pretesa assurda. Il Duomo di Torino esiste dal XV Secolo: da oltre cinquecento anni l’accesso alle persone con disabilità motoria non è di fatto consentito dalla scalinata che si affaccia sulla piazza. Da qui – e non da ingressi laterali – ci auguriamo di vedere finalmente entrare tutti i fedeli, senza eccezioni. Non possiamo immaginare funzioni, battesimi o matrimoni ai quali non tutti (magari gli sposi stessi o i genitori del battezzando) possano accedere dall’ingresso principale. A maggior ragione alla luce delle nuove tecnologie in fatto di materiali capaci di garantire soluzioni non impattanti, progetti in grado di coniugare accessibilità e rispetto dei parametri estetici di un edificio rinascimentale sono assolutamente percorribili. Si trovi al più presto una soluzione. Lo dobbiamo a tutti i cittadini e in particolare ai tanti che hanno portato avanti questa battaglia, a partire dal compianto Presidente della CPD Paolo Osiride Ferrero. Una città la cui cattedrale non è accessibile non può e non potrà mai definirsi una città accessibile in senso assoluto.

Preoccupante l’esordio della Metropolitana dopo lo stop per lavori

Urgente ripristinare scale mobili e ascensori, fondamentale procedere alla copertura degli impianti esterni esposti alle intemperie.

Diciotto scale mobili non funzionanti e undici ascensori fermi dopo quattro settimane di interruzione del servizio per interventi di aggiornamento sono un risultato difficilmente comprensibile e difficilmente accettabile. Ancora una volta l’accessibilità del servizio, lungi dall’essere considerata una priorità, è stata tralasciata e il risultato è che – almeno dal punto di vista della fruibilità del servizio – ci troviamo sostanzialmente nelle condizioni dello scorso luglio, quando 29 scale mobili sulle 142 disponibili (20%) risultavano non funzionanti. Ribadiamo l’urgenza, per poter finalmente garantire un servizio accessibile e fruibile adeguato alle esigenze di residenti e turisti, di coprire gli impianti esterni per proteggerli dalle intemperie. L’accessibilità dovrebbe essere il primo obiettivo anche di GTT: torneremo in Aula, se necessario, con nuovi atti, finché il risultato non sarà raggiunto.

Blocco Euro 5 diesel, urgono esenzioni per il Volontariato

Bene soluzioni quali la scatola Move-In fornita gratuitamente dalla Regione, meglio ancora possibili (e necessari) incentivi governativi: altrettanto urgenti sono misure per garantire l’operatività dei mezzi di Associazioni ed Enti del Terzo Settore. Non vogliamo che i piemontesi più fragili siano i più penalizzati dai blocchi del traffico.

Non possiamo permettere che le realtà che giorno dopo giorno garantiscono assistenza agli anziani, alle persone con disabilità e ai malati – o che sono impegnate in altri fondamentali ambiti: dal trasporto di persone alla prevenzione, dal trasporto di derrate alimentari a quello di medicinali  – si trovino nelle condizioni di dover interrompere la propria attività a causa dei blocchi della circolazione. Chiediamo dunque specifiche esenzioni al fine di garantire la continuità dei servizi, senza la quale gravissime sarebbero le ricadute negative sui più fragili. Anche per le Associazioni che hanno, nel proprio parco auto, mezzi Euro 5 che non possono permettersi, al momento, di sostituire devono essere messe nelle condizioni di proseguire la propria azione. Ci aspettiamo che anche il Volontariato sia oggetto di una specifica deroga, misura che consideriamo urgente quanto le altre esenzioni alle quali si sta pensando (per esempio a favore di certe categorie di lavoratori). Resta fondamentale l’introduzione di incentivi governativi per permettere a più persone di sostituire il proprio vecchio mezzo con altri meno inquinanti che non debbano sottostare alle soglie chilometriche massime della tecnologia Move-In, messa gratuitamente a disposizione dalla Regione.

Guidare mezzi GTT? Ormai dovrebbe essere considerato un mestiere pericoloso

Ne prendiamo atto dopo l’ennesimo episodio, verificatosi ieri sulla linea 4 a Torino: il conducente interviene in difesa del controllore ed è aggredito. Un problema ormai cronico, del quale le Istituzioni devono farsi carico.

Dobbiamo prendere atto che, ormai, autisti e controllori dei mezzi GTT svolgono un mestiere pericoloso. Ci troviamo a commentare l’ennesima aggressione ai danni del personale sui mezzi del servizio di trasporto pubblico: vittime, questa volta, autista e controllore sulla linea 4 a Torino, aggrediti in zona piazza d’Armi nel primo pomeriggio di ieri, subendo danni fisici (tumefazioni al volto) e alle cose (rottura dei cellulari). Giuste le richieste alla Prefettura e alle Istituzioni di farsi carico di un problema ormai cronico, episodi simili si registrano con una frequenza sconcertante.

«Ora dovremo pagare centinaia di migliaia di euro?» È allarme tra le ex Onlus iscritte al Runts

Paradosso: le Onlus diventate “Enti del Terzo Settore” hanno perso il diritto alle agevolazioni Irap, pur svolgendo la stessa attività di prima, a causa di una svista nella normativa alla quale le Regioni devono porre rimedio. Piemonte compreso: subito contromisure o i costi per le realtà del territorio potrebbero essere ingenti. In generale, riteniamo che questa imposta, per sua stessa natura, non dovrebbe gravare sulle realtà non profit. Porterò la questione nel primo Consiglio Regionale di settembre.

Ci sono ex Onlus che rischiano di dover versare somme anche molto grandi, fino a centinaia di milioni di euro: è allarme tra le ex Onlus ora diventate, con l’iscrizione al Runts, Enti del Terzo Settore. Questa la ragione: con la qualifica di Onlus queste realtà hanno anche l’agevolazione Irap, pur facendo le stesse cose di prima. Spetta alle Regioni, Piemonte compreso, aggiornare la normativa per evitare che le realtà attive sul territorio debbano pagare anche centinaia di milioni di euro in più rispetto allo scorso anno. Sull’Imposta Regionale sulle Attività Produttive le Regioni prevedono spesso esenzioni o sconti per le Onlus, per le APS, per le ODV, per le ex Ipab e per i CSV: non risulta ancora coperta, invece, la natura di Ente del Terzo settore. Particolarmente penalizzati sarebbero, naturalmente, gli Enti del Terzo Settore che possono contare su più personale (questo il parametro utilizzato per le realtà che non svolgono attività commerciale). L’ordine di grandezza della spesa è almeno 100mila euro in più l’anno per una realtà di medie dimensioni. In Piemonte sono esenti dall’imposta le Onlus che si occupano di assistenza educativa, sociale e sanitaria: chiederò che si aggiorni quanto prima la normativa – seguendo l’esempio della Valle d’Aosta, della Provincia Autonoma di Bolzano e della Lombardia, che si sono adeguate o si stanno adeguando – per garantire la continuità di esenzioni e sconti anche per le realtà iscritte al Runts. Porterò la questione nel primo Consiglio Regionale di settembre. Ribadiamo che, a nostro avviso e in linea di principio, tutte le realtà non commerciali dovrebbe essere esenti dall’Irap.