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INTERPELLANZA – Ponteggio dimenticato in via Moncalvo 8: lavori fermi da anni e l’Amministrazione cosa fa?

Il sottoscritto Consigliere

PREMESSO CHE

  • via Moncalvo si trova nel territorio della Circoscrizione VIII e, più precisamente, nel quartiere Borgo Po;
  • lo scrivente ha effettuato un sopralluogo in data 30 novembre u.s.;

RILEVATO  CHE

  • come segnalato da numerosi cittadini, in corrispondenza del civico 8 è presente un ponteggio per la completa ristrutturazione del fabbricato adiacente;
  • come reso evidente dai cartelli collocati sull’impalcatura, si tratta di opere di risanamento e restauro conservativo, con realizzazione di unità immobiliari di pregio da proporre in vendita;

CONSIDERATO CHE

  • la sicurezza dei cittadini dovrebbe essere precipua preoccupazione di un’Amministrazione responsabile che dovrebbe predisporre interventi preventivi di messa in sicurezza anziché limitarsi a interventi ex post;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia notizie in merito al prosieguo dei lavori, alla loro ultimazione e se abbia avuto occasione di contattare la proprietà al fine di avere aggiornamenti in merito;
  2. se i competenti uffici tecnici della Civica Amministrazione abbiano svolto accertamenti e verifiche in merito alla tenuta statica dell’infrastruttura;
  3. se il ponteggio abbia ricevuto interventi manutentivi nel corso degli ultimi anni e se si possa rassicurare la cittadinanza in merito alla sua tenuta e sicurezza;
  4. considerando che il ponteggio è in opera da circa dieci anni, se e quanti accertamenti abbia svolto il Nucleo Operativo Antievasione della Polizia Municipale in merito alla concessione per l’occupazione suolo pubblico;
  5. in caso di risposta affermativa al punto 4, quali siano stati gli esiti;
  6. considerando che il ponteggio è in opera da circa dieci anni, se e quanti accertamenti abbia svolto il Nucleo Operativo Antievasione della Polizia Municipale in merito ai mezzi pubblicitari collocati sul ponteggio, visibili dalla strada e nella documentazione fotografica allegata;
  7. in caso di risposta affermativa al punto 6, quali siano stati gli esiti;
  8. se l’Amministrazione ritenga utile incrementare la presenza di pattuglie della Polizia Municipale, specialmente durante le ore serali e notturne, per garantire che il ponteggio non sia utilizzato da malintenzionati come “scala” per accedere furtivamente alle abitazioni adiacenti.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Secondo un antico proverbio cinese un uomo è pronto per morire solo dopo aver fatto un figlio, scritto un libro e piantato un albero; lunga vita a tutti e chissà che gli alberi non ci possano salvare proprio dalla morte!

PREMESSO CHE

  • l’articolo 3 bis della legge n. 113 del 29 gennaio 1992 recava l’obbligo per il Comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato a seguito della registrazione anagrafica;
  • l’11 dicembre 1997 veniva redatto da più di 180 Paesi il Protocollo di Kyoto, un Trattato internazionale in materia ambientale riguardante il surriscaldamento globale;
  • il Trattato entrava in vigore il 16 febbraio 2005, dopo la ratifica da parte della Russia; a maggio 2013 gli Stati aderenti erano 192;
  • in attuazione del Protocollo di Kyoto, ratificato ai sensi della legge n. 120 del 1° giugno 2002, la Repubblica italiana ha riconosciuto il 21 novembre quale “Giornata nazionale degli alberi” al fine di perseguire, attraverso la valorizzazione dell’ambiente e del patrimonio arboreo e boschivo, le politiche di riduzione delle emissioni, la prevenzione del dissesto idrogeologico e la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all’albero e la vivibilità degli insediamenti urbani;
  • la legge n. 10 del 14 gennaio 2013, recante “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani“, ha introdotto una serie di integrazioni e modificazioni alla legge n. 113 al fine di assicurare l’effettivo rispetto dell’obbligo, per il Comune di residenza, di porre a dimora un albero per ogni neonato;

RILEVATO  CHE

  • presso il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare è insediato il “Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico”;
  • l’attività per l’attuazione della legge n. 10 del 2013 ha comportato l’adozione, da parte del Comitato, delle delibere n. 2 del 2014, nn. 16 e 17 del 2016, nn. 17 e 18 del 2017 (fonte Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico – Relazione annuale – 2017);

CONSIDERATO CHE

  • a pagina 20 del “Programma di governo per la Città di Torino da realizzare nel corso del mandato 2016-2021” (mecc. 201603358) la forza politica alla guida dell’Amministrazione dichiarava che “la città di Torino presenta un patrimonio ambientale, territoriale e naturalistico elevati pur in un contesto fortemente urbanizzato, con enormi opportunità sul piano economico e sociale, ma anche grandi responsabilità nell’ambito della conservazione delle risorse. Vogliamo garantire il diritto alla salubrità, al silenzio e alla bellezza degli spazi della città, preservando l’ambiente e il territorio, quali beni di tutte e tutti. Vogliamo creare un sistema del verde e delle aree periurbane integrate in un sistema unico della città, che sia fruibile da bambini, bambine e adulti e che aiuti a migliorare la qualità della vita di tutti” …”Il coinvolgimento della comunità cittadina tramite la partecipazione attiva e l’ascolto sarà l’elemento imprescindibile per il raggiungimento degli obiettivi comuni”;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quanti siano i nati registrati nel territorio cittadino, e quanti i minori adottati, negli anni 2015-2016-2017;
  2. quante siano state le piantumazioni di alberi a seguito dei nuovi nati e degli adottati in riferimento al periodo indicato nel punto precedente;
  3. se l’Amministrazione ritenga soddisfacente il rispetto del timing per la piantumazione di nuovi alberi a seguito di nuove nascite/adozioni di minori;
  4. se e come l’Amministrazione stia predisponendo il lavoro degli uffici per la redazione del “bilancio arboreo” e se sia possibile ricevere una relazione parziale in merito all’attività fino ad oggi svolta dalle Direzioni/Settori interessati.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Galleria Umberto I: costi privati, pubblici benefici

PREMESSO CHE

  • la Galleria Umberto I è una struttura storica ubicata nell’area di Porta Palazzo;
  • terminata nel 1889, essa si sviluppa su una pianta cruciforme sfruttando i volumi che un tempo costituivano le corsie dell’ospedale (dal 1575 al 1887 fu la prima sede dell’Ospedale Maggiore dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, divenendo il primo nosocomio della Città);
  • la Galleria collega la retrostante via della Basilica con piazza della Repubblica e il suo storico mercato;
  • al suo interno si può ammirare la pregevole copertura in vetro e metallo nonché la storica farmacia dell’Ordine Mauriziano;
  • lo scrivente ha effettuato un sopralluogo in data 1° dicembre u.s.;

RILEVATO  CHE

  • la Galleria venne inaugurata nel 1890 e da allora ospita numerose attività commerciali;
  • i titolari delle attività si fanno carico quotidianamente dell’apertura e della chiusura dei cancelli di accesso e della pulizia delle parti comuni, in tal modo rendendo la Galleria di gradevole e libera fruizione per la cittadinanza e per quanti vogliano godere di questo scorcio di Città ricco di storia e di cultura;

CONSIDERATO CHE

  • nonostante sia da evidenziare la rilevante capacità imprenditoriale e la qualità dei beni e dei servizi offerti dagli esercizi commerciali presenti, la Galleria Umberto I sta attraversando un periodo di forte difficoltà conseguente alla crisi economica e alle ben note asperità cui il commercio di vicinato deve fare fronte in questa fase storico-economica;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quale sia la natura (o destinazione d’uso) del suolo della Galleria Umberto I;
  2. se negli ultimi 5 anni siano intervenuti atti che abbiano modificato la destinazione e la natura della Galleria;
  3. se, in conseguenza della eventualità narrata al punto precedente, la Città abbia introdotto o aumentato il canone per l’occupazione del suolo pubblico (ad esempio per i dehors);
  4. se nell’anno in corso l’Amministrazione abbia aumentato la pressione tributaria in capo agli esercizi commerciali della Galleria facendo leva sui tributi di propria competenza e se tale intenzione, nel caso in cui non sia già stata realizzata, sia programmata per i prossimi anni;
  5. se l’Amministrazione intenda prevedere forme di sostegno economico per le realtà commerciali presenti nella Galleria;
  6. se l’Amministrazione abbia in previsione di attribuire a propri dipendenti la competenza per la chiusura notturna dei cancelli di ingresso della Galleria e la conseguente riapertura mattutina, facendosi carico di un onere che attualmente è svolto dai privati;
  7. quanti siano i passaggi settimanali di AMIAT sia per lo spazzamento sia per il lavaggio della Galleria e se sia intenzione dell’Amministrazione incrementarne la frequenza;
  8. quanti siano stati i passaggi delle pattuglie della Polizia Municipale nella Galleria negli ultimi 6 mesi, se esistano precisi ordini di servizio per il pattugliamento della Galleria o se essa sia tra le zone inserite a brogliaccio per il quotidiano controllo da parte del Reparto territorialmente competente.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – ORDINE DI ARRIVO PER IL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DI CORSO UMBRIA/PARCO DORA: PRIMO IL DEGRADO, SECONDA LA SPORCIZIA, TERZO L’ABBANDONO, IN ULTIMA POSIZIONE MEDAGLIA DI LEGNO PER L’ATTENZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE

Il sottoscritto Consigliere Comunale

PREMESSO CHE

–        l’area di corso Umbria/Parco Dora negli ultimi anni è stata oggetto e protagonista di un percorso di forte riqualificazione seguente alla chiusura dello stabilimento Michelin e su impulso delle precedenti Amministrazioni con l’obiettivo di risistemare l’area per restituirla alla città e alla fruizione dei cittadini;

–        purtroppo, nonostante tale percorso sia iniziato da tempo, l’attuale situazione non ha le caratteristiche di un progetto compiuto e completo;

–        in merito alla stato di corso Umbria e dintorni lo scrivente ha presentato un’interpellanza in data 27 gennaio 2017 (mecc. 2017 00305/002) discussa nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 13 febbraio 2017;

–        per accertare quanto descritto nel presente atto lo scrivente ha effettuato un nuovo sopralluogo, accompagnato da un gruppo di cittadini, in data 15 novembre 2017;

RILEVATO CHE

–        il basso fabbricato situato tra corso Umbria (fronte civico 54), via Defendente Ferrari e la palazzina occupata dalla Polizia Municipale è recintato con rete metallica e telo plastificato di colore arancione, ha l’ingresso posteriore murato con mattoni a vista e presenta evidenti segni di degrado e abbandono;

–        secondo quanto riferito dai cittadini presenti, risulterebbe che ultimamente siano stati svolti interventi sul tetto, ma non si sa per quale fine;

–        sul portone d’ingresso è affissa una targhetta della ditta “ICUN” ed è incollato il volantino del progetto “CO CITY OPEN DAYS” che prevedeva un incontro in corso Umbria 54-55 in data 20 giugno 2017;

–        l’ampia area alle spalle di tale basso fabbricato e degli edifici occupati da Polizia Municipale e Carabinieri è recintata ed è in evidente stato di degrado;

–        erbacce e arbusti sono cresciuti senza manutenzione, inoltre sono presenti rifiuti di ogni genere e dimensione e, stando a quanto riferito dai residenti, potrebbero essere accatastati anche elementi in amianto;

–        il problema dell’area ovviamente non viene segnalato per una questione meramente “estetica”, quanto piuttosto per una rilevante connotazione sotto il profilo della salubrità e dell’igiene pubblica;

–        in prossimità dell’intersezione tra corso Umbria e via Defendente Ferrari sono stati rimossi alcuni paletti dissuasori di sosta e ciò consente alle auto di parcheggiare;

–        la porzione di terreno adiacente al parcheggio riservato alla Polizia Municipale – collocata in prossimità della rotatoria in cui confluiscono corso Umbria e via Treviso – ha un manto erboso con evidenti segni di criticità e su cui sono adagiati molti rifiuti e numerose deiezioni canine;

CONSIDERATO

che da troppo tempo i cittadini attendono un intervento risolutivo dell’Amministrazione che possa portare a compimento il percorso di riqualificazione dell’area;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione abbia un progetto e tempistiche certe sia per il basso fabbricato “ex Michelin” sia per l’ampia area di terreno alle sue spalle;
  2. se, nelle more, l’Amministrazione voglia considerare il suggerimento di effettuare un intervento di pulizia straordinaria e/o di bonifica per tale area;
  3. se l’Amministrazione abbia domandato all’ARPA di intervenire per svolgere un’indagine sullo stato dell’ambiente e del terreno e per ricercare eventuali tracce di amianto;
  4. in caso di risposta affermativa al punto 3, quali esiti l’Amministrazione voglia riferire al Consiglio Comunale;
  5. se l’Amministrazione abbia elaborato progetti riguardanti l’area a seguito dall’incontro con i cittadini del 20 giugno 2017 (CO CITY OPEN DAYS);
  6. se, valutati i disagi che i residenti si vedono costretti a sopportare, l’Amministrazione abbia valutato una riduzione degli importi TARI per l’anno in corso e per l’anno seguente;
  7. se l’Amministrazione abbia un progetto per la piantumazione di nuovi alberi o il rifacimento del manto erboso della porzione di terreno situata in prossimità della rotatoria in cui confluiscono corso Umbria e via Treviso.

F.to  Silvio Magliano

INTERPELLANZA – QUALI CRITERI PER LE ASSEGNAZIONI DELLE UNITÀ IMMOBILIARI NEL CONDOMINIO DI PROPRIETÀ COMUNALE IN CORSO LOMBARDIA N. 123 SCALA B AD IMMIGRATI E PROFUGHI?

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

–        su richiesta di alcuni cittadini lo scrivente ha recentemente effettuato un sopralluogo nel condominio in corso Lombardia n. 123 per udire dai residenti quanto avessero da riferire in merito alla situazione dagli stessi lamentata;

–        il fabbricato sede del sopralluogo è di proprietà della Città di Torino, non entra nel novero delle cosiddette case popolari, ma è uno stabile acquistato e gestito dalla Città a seguito del fallimento dell’Istituto Agrario Bonafous;

RILEVATO CHE

–        nel mese di settembre 2015 l’unità immobiliare al quinto piano del civico numero 123 scala B è stata locata alla Fondazione Don Mario Operti, che da sempre si occupa di solidarietà sociale;

–        tale bilocale è stato successivamente assegnato dalla Fondazione a quattro cittadini extracomunitari di età compresa tra i 25 e i 35 anni;

–        come riferito da molti condomini, i nuovi arrivati sono stati accolti con calore e disponibilità da parte di tutti, sino dalla iniziale fase di inserimento ed anche in presenza dei loro tutori;

–        purtroppo i quattro occupanti hanno dimostrato di non rispettare le regole condominiali e del vivere civile causando disturbi e rumori molesti a tutte le ore del dì e della notte;

–        alcuni condomini, esasperati dalla situazione, hanno ripetutamente contattato sia l’Amministratore sia la Fondazione Operti affinché si attivassero per garantire l’osservanza del dettato del regolamento di condominio;

–        taluno si è anche rivolto ad un legale di fiducia affinché sia la Città, in qualità di proprietaria dell’unità immobiliare, sia la Fondazione Operti, in qualità di affittuaria, fossero portate a conoscenza del disagio lamentato dai residenti;

–        in molteplici occasioni i cittadini si sono visti costretti a contattare la centrale operativa delle Forze dell’Ordine affinché intervenissero per placare i continui disturbi;

–        nel corso dell’estate 2016 i quattro occupanti sono stati allontanati e l’unità immobiliare è stata assegnata ad un signore anziano e solo; a breve questo signore dovrà liberare l’immobile, poiché assegnatario di casa popolare, e pertanto esso tornerà nel novero delle unità immobiliari vuote e pertanto da assegnare;

CONSIDERATO CHE

–        la maggior parte, per non dire la totalità, degli inquilini del condominio sito in corso Lombardia n. 123 sono persone anziane, talvolta anche affette da gravi malattie, e donne sole;

–        tutti – italiani, comunitari, stranieri, apolidi, migranti e profughi – hanno il dovere di rispettare la disciplina normativa e regolamentare in tema di convivenza civile e le consuetudini in tema di buona educazione ed osservanza dei buoni rapporti di vicinato;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

  1. secondo quali criteri vengono inseriti nuovi occupanti negli immobili di proprietà della Città;
  2. se, prima di individuare le persone a cui affidare le unità immobiliari, viene esperita una sorta di “valutazione di impatto sociale” per andare a considerare il tessuto in cui si vanno a collocare i nuovi arrivati (in gran parte extracomunitari precedentemente all’ex MOI, ex villaggio olimpico di via Giordano Bruno) nei condomini di proprietà della Città;
  3. se, secondo voci ricorrenti e come da articolo de La Stampa del 3 ottobre ultimo scorso, siano in previsione entro brevissimo termine nuove assegnazioni nelle unità immobiliari vuote del condominio di corso Lombardia n. 123 scala B (quella al piano terreno è già stata individuata in recenti riunioni degli uffici e degli enti competenti);
  4. se l’Amministrazione voglia assumere l’impegno di valutare con attenzione il tessuto sociale entro cui vengono collocati i nuovi arrivati (spesso extracomunitari) affinché il loro inserimento avvenga in maniera armonica rispetto a quanti già risiedono nei condomini di proprietà della Città e non costringa questi ultimi a esercizi di sopportazione oltre la necessaria e fisiologica soglia di umana tollerabilità.

F.to Silvio Magliano