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INTERPELLANZA – QUALI CRITERI PER LE ASSEGNAZIONI DELLE UNITÀ IMMOBILIARI NEL CONDOMINIO DI PROPRIETÀ COMUNALE IN CORSO LOMBARDIA N. 123 SCALA B AD IMMIGRATI E PROFUGHI?

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

–        su richiesta di alcuni cittadini lo scrivente ha recentemente effettuato un sopralluogo nel condominio in corso Lombardia n. 123 per udire dai residenti quanto avessero da riferire in merito alla situazione dagli stessi lamentata;

–        il fabbricato sede del sopralluogo è di proprietà della Città di Torino, non entra nel novero delle cosiddette case popolari, ma è uno stabile acquistato e gestito dalla Città a seguito del fallimento dell’Istituto Agrario Bonafous;

RILEVATO CHE

–        nel mese di settembre 2015 l’unità immobiliare al quinto piano del civico numero 123 scala B è stata locata alla Fondazione Don Mario Operti, che da sempre si occupa di solidarietà sociale;

–        tale bilocale è stato successivamente assegnato dalla Fondazione a quattro cittadini extracomunitari di età compresa tra i 25 e i 35 anni;

–        come riferito da molti condomini, i nuovi arrivati sono stati accolti con calore e disponibilità da parte di tutti, sino dalla iniziale fase di inserimento ed anche in presenza dei loro tutori;

–        purtroppo i quattro occupanti hanno dimostrato di non rispettare le regole condominiali e del vivere civile causando disturbi e rumori molesti a tutte le ore del dì e della notte;

–        alcuni condomini, esasperati dalla situazione, hanno ripetutamente contattato sia l’Amministratore sia la Fondazione Operti affinché si attivassero per garantire l’osservanza del dettato del regolamento di condominio;

–        taluno si è anche rivolto ad un legale di fiducia affinché sia la Città, in qualità di proprietaria dell’unità immobiliare, sia la Fondazione Operti, in qualità di affittuaria, fossero portate a conoscenza del disagio lamentato dai residenti;

–        in molteplici occasioni i cittadini si sono visti costretti a contattare la centrale operativa delle Forze dell’Ordine affinché intervenissero per placare i continui disturbi;

–        nel corso dell’estate 2016 i quattro occupanti sono stati allontanati e l’unità immobiliare è stata assegnata ad un signore anziano e solo; a breve questo signore dovrà liberare l’immobile, poiché assegnatario di casa popolare, e pertanto esso tornerà nel novero delle unità immobiliari vuote e pertanto da assegnare;

CONSIDERATO CHE

–        la maggior parte, per non dire la totalità, degli inquilini del condominio sito in corso Lombardia n. 123 sono persone anziane, talvolta anche affette da gravi malattie, e donne sole;

–        tutti – italiani, comunitari, stranieri, apolidi, migranti e profughi – hanno il dovere di rispettare la disciplina normativa e regolamentare in tema di convivenza civile e le consuetudini in tema di buona educazione ed osservanza dei buoni rapporti di vicinato;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

  1. secondo quali criteri vengono inseriti nuovi occupanti negli immobili di proprietà della Città;
  2. se, prima di individuare le persone a cui affidare le unità immobiliari, viene esperita una sorta di “valutazione di impatto sociale” per andare a considerare il tessuto in cui si vanno a collocare i nuovi arrivati (in gran parte extracomunitari precedentemente all’ex MOI, ex villaggio olimpico di via Giordano Bruno) nei condomini di proprietà della Città;
  3. se, secondo voci ricorrenti e come da articolo de La Stampa del 3 ottobre ultimo scorso, siano in previsione entro brevissimo termine nuove assegnazioni nelle unità immobiliari vuote del condominio di corso Lombardia n. 123 scala B (quella al piano terreno è già stata individuata in recenti riunioni degli uffici e degli enti competenti);
  4. se l’Amministrazione voglia assumere l’impegno di valutare con attenzione il tessuto sociale entro cui vengono collocati i nuovi arrivati (spesso extracomunitari) affinché il loro inserimento avvenga in maniera armonica rispetto a quanti già risiedono nei condomini di proprietà della Città e non costringa questi ultimi a esercizi di sopportazione oltre la necessaria e fisiologica soglia di umana tollerabilità.

F.to Silvio Magliano