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INTERPELLANZA – Nomadi nel parcheggio Telecom in via Reiss Romoli, una delle tante periferie dimenticate dai 5 stelle: lontano dalle elezioni (comunali), lontano dal cuore!

PREMESSO CHE

  • via Reiss Romoli è un’importante arteria stradale situata nell’estrema periferia nord della Città, nel territorio della Circoscrizione V;
  • lungo la via e nelle immediate vicinanze molte aziende hanno le loro sedi, i capannoni e gli spazi espositivi aperti al pubblico;
  • al civico 274 è situata una sede della TIM (TIMLab, un centro di eccellenza della ricerca e dell’innovazione tecnologica) che ospita quotidianamente centinaia di dipendenti;

RILEVATO  CHE

  • l’area adiacente alla sede TIMLab, situata in via Reiss Romoli angolo via Olivetti, è destinata a parcheggio pubblico e viene utilizzata durante le ore diurne dai dipendenti TIM per posteggiare i propri veicoli;
  • come ripetutamente segnalato da molti dipendenti dell’azienda e da numerosi cittadini, da alcuni mesi una parte dell’area è occupata da roulotte e veicoli di nomadi che accumulano spazzatura e stendono abitualmente i fili per il bucato;
  • rifiuti di ogni genere (pneumatici, plastica, carta e cartoni, vetro, materiale ferroso, ecc…) risultano accatastati in modo disordinato e senza rispetto per l’ambiente e per gli altri cittadini (vedasi documentazione fotografica);
  • la presenza dei nomadi continua a causare gravi problemi sia sotto il profilo della incolumità dei veicoli e delle persone sia dal punto di vista dell’igiene ambientale;

CONSIDERATO CHE

  • l’area destinata alla sosta dei veicoli dei dipendenti di TIMLab è ormai diventata una zona insicura, impermeabile alla legalità e pertanto caratterizzata da forte degrado;
  • la forza politica che da quasi due anni è alla guida dell’Amministrazione aveva propagandato attenzione per le periferie, enunciazioni evidentemente buone per la campagna elettorale ma prive di seguito concreto;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se corrisponda al vero, come riportato da organi di stampa, che la Polizia Municipale abbia ricevuto numerose segnalazioni da parte dei cittadini alle quali sia stato fornito un semplice riscontro verbale (“perché certe cose non si possono mettere per iscritto”) ma non concreti interventi sul territorio perché il Corpo risulterebbe “impotente”;
  2. se corrisponda al vero che la Polizia Municipale non abbia poteri di intervento a fini di tutela della sicurezza urbana, come peraltro è denominato proprio un settore del Corpo di Polizia Municipale;
  3. se e quanti siano stati gli interventi della Polizia Municipale nell’area in oggetto nell’ultimo anno;
  4. in riferimento agli interventi di cui al punto 3, quali siano stati gli esiti e le eventuali sanzioni comminate;
  5. se l’area in oggetto sia stata recentemente individuata dall’Amministrazione quale nuovo insediamento per le popolazioni nomadi e pertanto sia tollerato ogni genere di illegalità poichè si è in attesa di una ardua e improbabile futura regolamentazione;
  6. quanti siano attualmente i passaggi di AMIAT nell’area in oggetto e se siano considerati sufficienti alla luce delle oggettive condizioni di degrado e sporcizia;
  7. se sia possibile predisporre un intervento di bonifica e pulizia straordinaria per rimuovere tutti i rifiuti presenti.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Il grande padre della Pianura Padana dimenticato dai 5 Stelle: dopo un tragico disastro l’Amministrazione vuole continuare a disinteressarsi del Po?

PREMESSO CHE

–        il territorio del Po torinese è particolarmente ricco di testimonianze artistiche e architettoniche lasciate dall’uomo in tutti i periodi storici;

–        lo stretto legame dall’uomo da sempre cercato e voluto con l’elemento acqua ha favorito uno sviluppo degli stili di vita, dei commerci e delle abitudini che però, in progresso di tempo, hanno compresso gli spazi, non solo fisici, e le necessarie attenzioni rivolte al fiume cittadino;

–        lo scrivente ha effettuato un sopralluogo nei giorni antecedenti alle recenti festività natalizie, con specifica attenzione allo stato del fiume e dei suoi argini nel tratto compreso tra i ponti Vittorio Emanuele I e Regina Margherita;

RILEVATO CHE

–        gli argini del Po, con particolare riguardo al tratto preso in considerazione nel presente atto, presentano evidenti segni di mancata cura, pulizia e manutenzione;

–        sono infatti presenti rifiuti di ogni genere, alcuni anche particolarmente impattanti dal punto di vista ambientale e pertanto potenzialmente molto pericolosi in caso di eventi meteorologici di particolare rilevanza, come accaduto con sempre maggiore frequenza nel corso degli ultimi anni;

–        nell’acqua affiorano addirittura alcuni velocipedi del bike sharing ed elementi di arredo urbano;

–        anche la situazione del verde denota un’assenza, o comunque un’impellente necessità, di cura e attenzione;

–        rami abbandonati, arbusti cresciuti senza le adeguate potature, fogliame non raccolto e piante cresciute e sviluppate anche in acqua fotografano una situazione connotata dalla preoccupante assenza dei necessari interventi di manutenzione;

CONSIDERATO CHE

–        se le sponde del Po “cittadino” fossero curate esse sarebbero fruibili da parte della cittadinanza e dei turisti e si potrebbe dare risalto ad uno dei tanti gioielli naturalistici presenti nella nostra città, non solo valorizzandolo in maniera adeguata ma anche e soprattutto preservandolo per le future generazioni;

–        ripulire e riqualificare le sponde del Po sarebbe il modo perfetto per consentire ai cittadini di vivere in armonia e simbiosi con un patrimonio naturalistico così prezioso e straordinariamente accessibile poiché nel pieno centro cittadino;

–        nel programma elettorale del movimento politico attualmente alla guida dell’Amministrazione si dava ampio spazio al rispetto dell’ambiente e del verde, parole alle quali sempre più spesso si deve tristemente rilevare l’assenza di conseguenze e di azioni concrete;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1)      con quale frequenza, su base annua, venga effettuato il monitoraggio della situazione del fiume cittadino, inteso non solo come verifica dello “stato di salute” delle acque ma come valutazione dello stato del verde e degli argini;

2)      in base al punto precedente, quanti siano stati nel 2017 gli interventi di AMIAT, Verde Pubblico e altre Aree e soggetti competenti per la pulizia e la manutenzione;

3)      se essi siano considerati sufficienti alla luce delle oggettive condizioni e se vi sia la concreta intenzione dell’Amministrazione di incrementarli, trovando le necessarie risorse finanziarie a copertura dei costi;

4)      se la Polizia Municipale abbia ancora competenze in merito al controllo dello stato di salute del Po e dei suoi argini, compito fino a poco tempo fa ottimamente svolto dal Nucleo Progetti Operativi “Terra & Acque”;

5)      in caso di risposta affermativa al punto precedente e tenuto conto della chiusura di quel Nucleo, da quali Reparti e con quale frequenza sia svolto il monitoraggio del Po e dei suoi argini;

6)      se l’Amministrazione ritenga utile incrementare la presenza di pattuglie della Polizia Municipale sia per verificare le condizioni sia per impedire e sanzionare comportamenti vandalici che abbiano ad oggetto beni del patrimonio pubblico e destinati alla collettività;

7)      se l’Amministrazione abbia allo studio la possibilità di ripristinare un Nucleo della Polizia Municipale che, in sinergia con la Direzione Ambiente, abbia il precipuo compito di controllare i corsi d’acqua, gli argini e i parchi cittadini.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – I semafori costano, meglio lasciarli spenti…

PREMESSO CHE

– dal 15 novembre 2017 l’impianto semaforico composto da quattro semafori di via Roma angolo via Gramsci è spento per un guasto elettrico;

– nell’intersezione sono presenti gli attraversamenti pedonali regolamentati anche dai semafori, ora spenti;

– a sicurezza e la regolamentazione della circolazione nei centri abitati, secondo l’articolo 7, Codice della Strada, al comma 1, sono disciplinate dal Comune, con ordinanza del Sindaco;

TENUTO CONTO CHE

–        la pericolosità dell’incrocio è nota per la posizione (via centrale, ad alta densità di persone per la presenza di attività commerciali);

–        gli organi di informazione (articolo tratto da La Stampa a firma di Pier Francesco Caracciolo) hanno sottolineato la criticità dell’impianto semaforico;

–        secondo l’articolo sopra citato il Comune, Assessorato alla viabilità, avrebbe comunicato di non aver intenzione di intervenire in quanto “sta analizzando costi e benefici per decidere cosa sia meglio fare”;

INTERPELLANO

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere se:

  1. e quando intendano intervenire sull’impianto semaforico di via Roma/via Gramsci;
  2. la scelta di analizzare i costi ed i benefici si estenda anche alle prossime criticità mettendo a repentaglio la        sicurezza e l’incolumità dei cittadini.

Fabrizio Ricca

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Le opere edilizie sono ‘precarie’, l’Amministrazione aumenta le tariffe e i costi per i cittadini sono strutturali e in crescita costante: e se pagassero tutti?

PREMESSO CHE

  • a partire dai primi mesi del 2016 la Divisione Tributi ha iniziato un’ampia attività di controllo delle occupazioni di suolo pubblico effettuate con opere soggette a concessione edilizia (permesso di costruire) rilasciata a titolo precario;
  • le opere interessate sono essenzialmente le intercapedini, le bocche di lupo, i lucernari, le pensiline, le tettoie, le botole e le pedane, nel loro complesso solitamente denominate “precari edilizi”;
  • si trattava di svolgere una serie di verifiche (circa 700) presso quei contribuenti che non avevano aderito positivamente alla sanatoria iniziata anni addietro e relativa a 4000 indirizzi/fabbricati;

RILEVATO  CHE

  • l’articolo 1, comma 2 del Regolamento n. 257 COSAP definisce occupazione di suolo pubblico qualsiasi occupazione per l’utilizzo diretto di strade, aree e relativi spazi soprastanti e sottostanti appartenenti al demanio o al patrimonio indisponibile del Comune ovvero di aree private soggette a servitù di pubblico passaggio;
  • l’articolo 4, comma 1 prevede che le occupazioni di spazi e aree pubbliche possano essere permanenti o temporanee, in particolare alla lettera a) vengono considerate permanenti le occupazioni concesse a tempo indeterminato, di carattere precario, per le quali è necessario il rilascio di un permesso edilizio;
  • l’articolo 53, comma 1 stabilisce che per la costruzione di opere edilizie a titolo precario deve essere presentata istanza presso i competenti uffici per l’ottenimento del permesso di costruire, che costituisce il presupposto per l’occupazione del suolo pubblico;
  • l’articolo 1, comma 3 del suddetto Regolamento, in combinato disposto con l’articolo 63 d.lgs. n. 446/1997, stabilisce che il corrispettivo dovuto dal beneficiario di un provvedimento amministrativo di concessione emesso dal Comune è rappresentato dal canone di occupazione;
  • il canone è commisurato alla superficie occupata, alla durata dell’occupazione e alla relativa tariffa ed è dovuto per tutte le tipologie di occupazione;

CONSIDERATO CHE

  • per un fabbricato ad uso abitativo caratterizzato dalla presenza di un’intercapedine il canone COSAP rappresenta una delle voci di spesa più rilevanti e, soprattutto, rispetto alla quale non si possono mettere in atto comportamenti virtuosi quali razionalizzazione dell’utilizzo e/o riduzione dei consumi;
  • le opere edilizie a titolo precario nascono con l’edificio e sono destinate a durare quanto lo stesso;
  • la precarietà dell’opera non è sinonimo di temporaneità della destinazione d’uso ma è connessa alla natura demaniale del suolo, che determina la discrezionale possibilità di revoca della concessione da parte della Città;
  • il canone COSAP per le opere edilizie precarie è, anno dopo anno, in costante crescita e non eludibile;
  • come rappresentato allo scrivente da cittadini residenti in Circoscrizione VIII e con specifico riferimento alla loro situazione, restando ovviamente immutata la dimensione dell’intercapedine (48 mq) presente nelle adiacenze del loro edificio, il canone è passato dall’importo di € 2.300 (anno 2002) a € 5.459 (anno 2017);

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quanti siano gli edifici presenti in Città, quanti siano caratterizzati dalla presenza di “precari edilizi” e quanti di questi siano in regola con il pagamento del canone annuo;
  2. quale sia il gettito annuo del tributo COSAP per “precari edilizi”;
  3. se gli accertamenti della Divisione Tributi stiano proseguendo e con quali tempistiche si preveda di completare i controlli di tutti gli edifici cittadini;
  4. se l’Amministrazione si dichiari disponibile – se sì, in quali termini – a considerare la revisione, la rimodulazione o comunque a porre un freno alla costante crescita, anno dopo anno, della tariffa per i “precari edilizi”, considerata l’impossibilità per i cittadini di ricorrere a comportamenti virtuosi per limitarne il gravame.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Scuola Franchetti in Borgo Vittoria: l’amministrazione è in grado di reperire le risorse per intervenire a favore di una scuola di periferia?

PREMESSO CHE

  • la scuola primaria Franchetti si trova a Torino in via Randaccio 60, quartiere Borgo Vittoria nel territorio della Circoscrizione V;
  • lo scrivente ha effettuato un sopralluogo nel mese di dicembre 2016 e un secondo nelle scorse settimane;

RILEVATO  CHE

  • in data 20 dicembre 2016 lo scrivente ha presentato un’interpellanza (mecc. 2016 06619) in cui si chiedevano informazioni circa lo stato in cui versavano i sistemi oscuranti delle finestre in alluminio anodizzato collocati in facciata all’esterno dei serramenti (cd veneziane) e in merito ad un palo dell’illuminazione esterna collocato nel cortile della scuola e non funzionante da anni;
  • nonostante le risposte ricevute dall’Assessore in sede di discussione dell’interpellanza in Consiglio Comunale, ad oggi non risultano effettuati interventi in merito;
  • inoltre risulta che le piante messe a dimora all’interno del recinto scolastico meno di due anni fa, secondo quanto riferito dai cittadini presenti al sopralluogo, siano già ammalorate e presentino eloquenti segni di un attecchimento non andato a buon fine;

CONSIDERATO CHE

  • a più riprese, durante la campagna elettorale per le Comunali 2016, l’attuale Amministrazione aveva espresso l’impegno di operare a favore delle cosiddette periferie;
  • nel capitolo 7 (rubricato “L’istruzione”) del Programma di Governo per la Città di Torino 2016-2021, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale il 28 luglio 2016 (mecc. 2016 03358/002), è espressamente indicata l’intenzione di Giunta e maggioranza di “potenziare e implementare il lavoro di mappatura degli edifici scolastici per riconfigurare una programmazione pluriennale dei diversi ambiti di intervento…” (pag. 27) e di “potenziare la ricerca dei fondi per i lavori sull’edilizia scolastica, anche attraverso bandi e progetti italiani ed europei per superare le barriere architettoniche, attuare l’efficientamento energetico e poter attuare una maggiore manutenzione straordinaria degli edifici” (pag. 30);
  • nel capitolo 11 (rubricato “La Polizia Municipale e la sicurezza”) dello stesso documento di cui al capoverso precedente è espressamente indicato che “La città è sicura se nelle scuole i ragazzi trovano un ambiente sano” (pag. 46);
  • un piano di governo e gestione del territorio ha senso ed è utile ai cittadini solo se viene tradotto in decisioni e azioni concrete;
  • ad oggi i genitori e gli alunni della Scuola Franchetti sono ancora in attesa di un intervento da parte della Civica Amministrazione per la soluzione dei problemi descritti;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se e con quali tempistiche l’Amministrazione intenda intervenire per la sostituzione dei sistemi oscuranti delle finestre (cd veneziane) collocati in facciata all’esterno dei serramenti;
  2. se e con quali tempistiche l’Amministrazione intenda domandare ad IREN di effettuare un sopralluogo per valutare lo stato di funzionamento e di sicurezza dei pali dell’illuminazione esterna collocati all’interno del cortile della scuola Franchetti;
  3. in esito al sopralluogo di cui al punto precedente, se, come e con quali tempistiche l’Amministrazione e IREN intendano operare per realizzare tutti gli interventi (manutenzioni, sostituzioni ecc…) che si rendessero necessari;
  4. se l’Amministrazione voglia eseguire una valutazione dello stato del patrimonio arboreo della scuola Franchetti, intervenendo in merito alle piante messe a dimora con scarso esito – per le quali dovrebbe essere ancora valido il termine biennale del periodo di garanzia – per chiederne la sostituzione a chi di competenza.

Silvio Magliano