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Autore: Redazione sito

Le occupazioni, tutte, sono azioni illegali, a prescindere dal colore politico e dalla finalità

L’Amministrazione civica non può tollerare che soggetti terzi si insedino abusivamente in stabili di proprietà comunale o di privati: tutte le occupazioni, infatti, sono azioni illegali e penalmente perseguibili. Anche quelle che, almeno a parole, più che “occupare” uno stabile dicono di “occuparsene”. E sono azioni illegali a prescindere dal loro posizionamento politico e dal loro intendimento ideologico.
L’acceso dibattito della Commissione odierna sull’invasione di un immobile di via Asti da parte di alcuni aderenti all’Associazione Terra del Fuoco riporta d’attualità il problema delle molte occupazioni di stabili sul territorio cittadino.
Rifiuto totalmente la troppo diffusa logica secondo la quale ci sarebbero occupazioni che si possono tollerare. Il sostantivo “occupazione” non sopporta aggettivazione: non esistono “occupazioni rosse” e non esistono “occupazioni nere”, non esistono “occupazioni virtuose” e non esistono “occupazioni riqualificanti”.
L’occupazione è, in quanto tale, un’azione illegale e contraria al codice penale. Ogni occupazione lo è. Se l’Amministrazione civica dichiara di tollerare un’occupazione, a prescindere dalle finalità e dal colore politico dell’occupazione stessa, sta dichiarando di tollerare un reato.
Se gruppi, movimenti e associazioni desiderano sfruttare stabili e strutture per le loro attività, ne facciano formale richiesta a chi di dovere. Per quanto riguarda le unità di proprietà comunale, l’Amministrazione civica non ha mai rifiutato supporto alle attività meritorie, interessanti o utili alla collettività. Tutte le altre modalità di azione sono inaccettabili.
Continuare ad accettare occupazioni di questo tipo è uno schiaffo ai sacrifici delle tante famiglie che continuano a pagare puntualmente, per le loro abitazioni, tasse tra le più care d’Italia.

Nuova riapertura del White Moon

White Moon
Con questa interpellanza chiedo provvedimenti contro il gestore dell’attività, che trasgredendo l’Articolo 666 del Codice Penale si arroga il diritto di aprire in maniera totalmente autonoma un locale con una licenza di pubblico spettacolo scaduta a settembre 2014.

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Il Poliambulatorio di via Petitti e la carenza di sicurezza

Il Poliambulatorio di via Petitti

Con questa interpellanza chiedo alla Giunta le motivazioni per le quali non sia stata prevista la presenza di portineria o vigilanza all’interno di una struttura in cui sono ubicati servizi dipartimentali come quello di salute mentale e dipendenze, nonché quali provvedimenti si intenda attuare al fine di garantire la sicurezza del personale e della cittadinanza.

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Parcheggi riservati ai residenti di San Salvario nelle ore notturne: una misura priva di efficacia senza adeguati controlli da Municipale o GTT

Finalmente l’Amministrazione civica si muove per risolvere il problema della mancanza cronica di posteggi in San Salvario durante le ore notturne. Ma l’introduzione di posti riservati ai residenti può essere una misura efficace solo se il divieto di parcheggio per tutti gli altri sarà fatto rispettare con scrupolo e severità.
La proposta di riservare ai residenti, durante le ore notturne, il 50% dei posti auto (tutti quelli, delimitati da strisce di vernice arancione, sulla destra del senso di marcia di ciascuna via) nella zona compresa tra corso Vittorio Emanuele II, via Madama Cristina, corso Marconi e via Nizza è un primo, valido tentativo di risoluzione dell’annoso problema della mancanza di posti auto in San Salvario.
Perché il tentativo sia anche efficace, tuttavia, è necessario garantire con severità rigorosa il rispetto del divieto da parte degli automobilisti provenienti da altre zone della città, privi cioè del permesso di sosta B1-R. E questo può avvenire soltanto attraverso controlli sistematici, ed eventualmente contravvenzioni, da parte degli agenti della Municipale o del personale GTT.
Diversamente, il rischio è replicare la situazione già verificatasi in altre zone della città, nelle quali la mancanza di controlli ha reso lettera morta le misure prese dall’Amministrazione civica.