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Autore: Redazione sito

Suk alle ex OGM, uno spostamento che non è accettabile: nessuna certezza sulla bonifica dell’area, un vero disastro per commercio e residenti e soprattutto zona franca per l’illegalità

Ora basta con l’illegalità: altro che mercato di libero scambio, il Suk è una possibilità per la compravendita di refurtiva. Diciamo no con forza allo spostamento alle ex OGM perché non ci sono certezze sul fatto che l’area sia libera da rifiuti industriali pericolosi e perché il Suk distruggerebbe definitivamente il commercio in un’area già provata.

Lo spostamento del Suk alle ex OGM non è accettabile per almeno tre ordini di ragioni. In primo luogo, non è assolutamente un mercato di libero scambio, ma un’opportunità per la compravendita di refurtiva: accettare questo stato di cose è arrendersi all’illegalità, chiamarlo “mercato di libero scambio” è un’inaccettabile eufemismo: su questo l’Amministrazione mente sapendo di mentire. In secondo luogo, il Suk alle ex-OGM darebbe il colpo di grazia al commercio in un quartiere dalle molteplici problematiche: non è comprensibile perché, in un momento di crisi economica, la Giunta, anziché sostenere i commercianti dove ancora tengono duro, faccia delle scelte che ne pregiudichino ancora di più l’attività. Senza contare quello che il Suk significherebbe per la gente di un quartiere che è già provato, dove la convivenza tra persone di provenienze differenti è ancora difficile. Giustamente, oggi, durante il diritto di tribuna, i cittadini hanno espresso tutto il loro sdegno e la loro rabbia per una decisione imposta, non certo condivisibile, sicuramente non corretta e per questo inaccettabile.

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Mercato di libero scambio: siano garantite legalità e sicurezza

Risposte interlocutorie dopo l’incontro con i residenti della zona. La collocazione presso le ex OGM  via Carmagnola è inaccettabile perché insiste su un territorio già difficile ed è stata presa senza tenere conto dei veri problemi del suk: l’illegalità e la mancanza di sicurezza.

Fa quasi sorridere, se non fosse estremamente drammatica, la presa di posizione di una Giunta che, in merito alla collocazione del Suk, il cosiddetto mercato di libero scambio, presso le ex OGM, nel cuore della già martoriata zona tra via Carmagnola e via Damiano: se nella stessa via Damiano, infatti, la Giunta non è in grado di collocare un cartello di divieto di campeggio o di chiudere una fontanella dell’acqua potabile, come promesso già settimane orsono per la questione, anche questa annosa, del campeggio abusivo, come può essere in grado di tutelare la sicurezza e la legalità in un ambito, quello del mercato di libero scambio, che già tanti grattacapi e tanti disagi ha creato in Borgo Dora, per non parlare dello Scalo Vanchiglia?

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Via Borgoticino: edificio del Comune occupato. Se non riusciamo a difenderlo, abbattiamolo

Struttura comunale occupata, sgomberata a fine 2013, ora di nuovo in mano a tossicodipendenti e malviventi. Nessuna tutela del patrimonio pubblico, cittadini spaventati: se non sono in grado di tutelare un bene pubblico e non hanno idea di che cosa farne, allora lo abbattano, almeno si evita di gettare soldi per sgomberare e ripulire per poi abbandonare di nuovo tutto al degrado. Che cosa succederà se l’ASL lascerà anche la struttura adiacente, attualmente ancora in uso?

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La Città di Torino vuole far chiudere le scuole paritarie: ormai è evidente. Fism abbandona il tavolo in Commissione paritetica

Oltre cinquemilaseicento bambini, 500 dipendenti e centinaia di famiglie vessate dall’incapacità politica e amministrativa della Giunta Fassino

Un primo taglio retroattivo di oltre 400.000 euro alla convenzione tra scuole paritarie per l’infanzia della FISM, Federazione Italiana Scuole Materne, è stato deciso e realizzato il 31 dicembre 2014, senza informare i gestori delle scuole: l’ultimo giorno dell’anno il contributo di 3.250.000 euro è sceso a 2.880.000 euro. Un nuovo taglio che sembra ammontare a oltre 200.000 euro sempre è previsto per il 2015: dai 3.250.000 della convenzione (come per l’anno 2013) si scende a 3.000.000 di euro: sommando un taglio di 600.000 euro complessivi. A ciò si aggiunga che, per quanto ridotto a 2.878.000 euro, il contributo relativo al 2014 non è stato neanche messo in pagamento in tranche come invece promesso dall’Assessore Passoni più volte durante l’anno, causando così un forte indebitamento delle scuole verso gli istituti di credito e relativi costi in termini di interessi; i dipendenti delle scuole FISM, infine, non stanno ricevendo le tredicesime già spalmate in sei mesi con accordo sindacale dello scorso mese di dicembre.

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