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I mercatali muoiono di tasse, ma l’unica soluzione proposta dalla Città è l’ennesima rateazione

L’Associazione Esercenti Ambulanti lamenta, per Torino, migliaia di licenze revocate ogni anno a causa del mancato pagamento di Tares e Cosap. “Perché non introdurre un sistema di pagamento ‘a consumo’, quindi con i voucher, anche per i titolari di licenza a posto fisso?”, propone Sandro Modaffari a nome dei colleghi operatori.

Ma la Città non va oltre una nuova proposta di rateazione straordinaria della Cosap. Nessuna iniziativa, invece, per la riduzione della parte variabile della Tares, né per l’ottimizzazione dell’organizzazione delle opere di pulizia alla fine dei giorni di mercato. E il Comune patisce un mancato incasso del 5% sull’occupazione del suolo pubblico e del 20% sui rifiuti.

Torino è, nel 2015, ancora una città nella quale le tasse strangolano chi lavora. È quanto accade, per esempio, agli operatori di mercato, che lamentano – per bocca del loro rappresentante Santo Modaffari – “la revoca di oltre 1.200 licenze in questi anni, con intere famiglie private della loro principale fonde di reddito, mentre altre 2.500 licenze sono in fase di revoca”.

Numeri impressionanti.

Se è vero che alla Città risultano numeri molto diversi – appena alcune decine di revoche ogni anno -, è altrettanto vero che, al netto della differenza quantitativa, la natura qualitativa del problema resta la stessa: di tasse si muore. O, perlomeno, si chiude.

“La rateizzazione è una possibilità”, propongono i mercatali. “Ma non l’unica. Un’altra è il sistema di pagamento a consumo – con i cosiddetti voucher attualmente applicati ai posti di spunta e temporanei – estesi anche ai posti fissi”. Una soluzione che noi da sempre proponiamo.

E alla quale se ne potrebbero aggiungere, facilmente, altre due.

Innanzitutto l’ottimizzazione delle risorse impiegate: inutile, per esempio, utilizzare (e pagare) due camion per pulire mercati poco frequentati per i quali basterebbe un furgoncino. Esempio non teorico, per esempio in piazza Santa Giulia.

In secondo luogo, l’abbattimento della parte variabile della Tarsu, come previsto dal dpe 158/99 in caso di corretta gestione del processo di raccolta e smaltimento, sia per quanto concerne la quota di raccolta differenziata, sia in funzione della quota di rifiuti avviata a recupero;

Ma la Città non va oltre la soluzione di Mangone e Passoni: la contrattazione, da parte del singolo operatore mercatale, di una nuova rateizzazione lunga del pregresso per i mercatali in regola con i pagamenti dell’anno in corso. Troppo poco.

Mi auguro che chi non ha ancora ceduto alle difficoltà di questo mestiere abbia ancora coraggio e desiderio di mandare avanti un’attività importante per il territorio e i cittadini. In quattro anni la giunta si è limitata a qualche progetto per la risistemazione dei mercati e ora corre ai ripari in tutta fretta con una rateazione delle tariffe comunali.