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Mercato di libero scambio: siano garantite legalità e sicurezza

Risposte interlocutorie dopo l’incontro con i residenti della zona. La collocazione presso le ex OGM  via Carmagnola è inaccettabile perché insiste su un territorio già difficile ed è stata presa senza tenere conto dei veri problemi del suk: l’illegalità e la mancanza di sicurezza.

Fa quasi sorridere, se non fosse estremamente drammatica, la presa di posizione di una Giunta che, in merito alla collocazione del Suk, il cosiddetto mercato di libero scambio, presso le ex OGM, nel cuore della già martoriata zona tra via Carmagnola e via Damiano: se nella stessa via Damiano, infatti, la Giunta non è in grado di collocare un cartello di divieto di campeggio o di chiudere una fontanella dell’acqua potabile, come promesso già settimane orsono per la questione, anche questa annosa, del campeggio abusivo, come può essere in grado di tutelare la sicurezza e la legalità in un ambito, quello del mercato di libero scambio, che già tanti grattacapi e tanti disagi ha creato in Borgo Dora, per non parlare dello Scalo Vanchiglia?

A questo problema, punto focale della discussione dell’Assessore Mangone e del Sindaco con i residenti , non ha risposto nessuno: al di là di vaghe promesse e vaghi impegni, la posizione è sempre che il mercato di libero scambio si deve fare e si farà. Ma la verità è che la Giunta non può garantire la sicurezza delle persone che abitano in un’area particolarmente difficile, come quella al confine tra le Circoscrizioni 6 e 7, né la legalità, impedendo che il mercato di libero scambio diventi invece un’occasione di riciclaggio per merce di dubbia provenienza.

Nelle prossime settimane, con una serie di iniziative, chiederemo alla Giunta risposte precise e impegni seri su questo punto.