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Tag: Sanità

Ospedale di Settimo, l’esigenza di garantire la continuità assistenziale non si trasformi in una lenta agonia

All’indomani della nuova asta andata deserta e in risposta al mio Question Time, la Giunta ribadisce che spetta ai liquidatori trovare soluzioni utili a superare l’attuale impasse: siamo d’accordo, ma ricordiamo che anche la Politica deve fare la sua parte per garantire la continuità delle attività sanitarie e l’interesse pubblico, che sono, per quel territorio, necessità immediate.

Accogliamo la risposta formalmente ineccepibile della Giunta al nostro Question Time sul tema del futuro dell’Ospedale Civico Città di Settimo all’indomani della nuova asta andata deserta: è naturalmente vero che, citando letteralmente, «spetta ai liquidatori individuare e proporre con tempestività ulteriori soluzioni tecniche» dopo due aste andate deserte; ma ci permettiamo di aggiungere che è altrettanto fondamentale che la Politica faccia la sua parte in maniera attiva, immaginando per prima soluzioni ed evitando che l’esigenza di garantire la continuità assistenziale si trasformi in una lenta agonia. Il territorio di Settimo e delle zone limitrofe non solo non potrebbe permettersi una riduzione dell’attuale offerta sanitaria, ma si aspetta un potenziamento degli spazi e dei servizi attualmente erogati dall’Ospedale. Il nuovo piano e la nuova organizzazione dovranno tenere conto delle esigenze demografiche e del contesto sociale della zona, così come delle esigenze di questa fase post-pandemica. Cruciali sono e saranno, tra gli altri, i servizi di neuropsichiatria e di geriatria. Con il mio atto ho chiesto quali siano, dopo la nuova asta andata deserta, le intenzioni e i piani della Giunta affinché sia garantito un futuro all’Ospedale Civico Città di Settimo, dopo due aste che non hanno visto partecipanti disposti a offrire la somma richiesta di 50 milioni di euro. Gli stessi dipendenti chiedono chiarezza e sicurezza del proprio futuro professionale. Settimo e il suo territorio hanno bisogno di un servizio pubblico di qualità, a maggior ragione in una fase delicata come quella che stiamo vivendo. Dopo la decisione di cedere la struttura chiediamo garanzie per i cittadini.

Ospedale di Settimo, e adesso?

Dopo la nuova asta andata deserta quindici giorni fa, il mio interrogativo alla Giunta sul futuro della struttura con un Question Time appena presentato.

Discuterò domani in Consiglio Regionale il mio Question Time sul futuro dell’Ospedale Città di Settimo Torinese. Con il mio atto, appena presentato alla luce della nuova asta andata deserta, chiederò alla Giunta quali siano le intenzioni e i piani affinché sia garantito un futuro alla struttura di via Santa Cristina 3 a Settimo che, attiva dal 2007, ospita attività territoriali, residenziali e di ricovero in regime di post acuzie per soddisfare il bacino d’utenza dell’Asl To4 e dell’Asl Città di Torino. Nei suoi oltre 15 anni di attività, l’Ospedale di Settimo ha garantito cure a 30mila pazienti e impiega attualmente 146 dipendenti. La base d’asta è pari a 50 milioni di euro. Comprensibili la preoccupazione dei residenti a Settimo e dintorni, che sanno bene come la continuità assistenziale presso l’Ospedale sia fondamentale per assicurare un accesso diretto alle cure, e il timore dei dipendenti, che chiedono chiarezza e sicurezza del proprio futuro professionale. Settimo e il suo territorio hanno bisogno di un servizio pubblico di qualità, a maggior ragione in una fase delicata come quella post-pandemica. La gestione della struttura è affidata alla Società S.A.A.P.A. S.p.A. (Società Assistenza Acuzie e Post Acuzie), attualmente in liquidazione. Negli ultimi due anni abbiamo presentato come Moderati, sul tema, tre atti in Aula: torniamo ad affrontare l’argomento con una nuova interrogazione a risposta immediata domani alle ore 14.00.

La Giunta garantisce: «La Pediatria a Chieri riaprirà a pieno orario il 13/9»: come Moderati vigileremo affinché la promessa sia mantenuta

L’Assessore Icardi, rispondendo al mio Question Time e citando le parole dell’ASL, conferma che l’attività in fascia oraria notturna riprenderà, presso il Reparto Pediatrico dell’Ospedale Maggiore, il secondo mercoledì di settembre: ci assicureremo che alle parole seguano i fatti. Condividiamo il proposito di assumere nuovi infermieri, misura indispensabile affinché non si ripresenti in futuro la stessa situazione dei prossimi due mesi e mezzo. Chieri e dintorni hanno già dovuto rinunciare, in un recente passato, all’Ambulatorio di Ematologia, tema del quale mi sono occupato.

Le garanzie arrivano dalle parole della Giunta e dall’ASL: l’interruzione del servizio di Pediatria dell’Ospedale Maggiore di Chieri in fascia oraria notturna tra le le ore 20.00 alle ore 8.00 terminerà il giorno previsto, martedì 12 settembre 2023. Ci assicureremo, come Moderati, che alle parole seguano i fatti, con l’effettiva riapertura del servizio il giorno successivo. Le rassicurazioni arrivano in risposta al mio Question Time sul tema. Nella sua risposta la Giunta, citando le parole dell’ASL, garantisce che, ad ulteriore garanzia del superamento dell’attuale criticità, saranno assunte ulteriori risorse infermieristiche tramite concorso. Proprio questo è il punto chiave della questione: senza un organico adeguato per numero, sarà inevitabile assistere a un replica dell’attuale situazione, ciclicamente, in futuro. In gioco è la difesa del diritto alla salute di una porzione di territorio, il diritto delle famiglie a poter contare su un presidio fondamentale che deve essere un servizio di prossimità (senza la necessità di doversi spostare a Moncalieri o altrove) e il diritto dei professionisti ad avere chiarezza sul proprio futuro lavorativo. Il reparto di Pediatria di Chieri è, dai tempi della pandemia, accorpato a quello di Ostetricia, nei cui spazi è ricavato con alcuni posti letto. Nel periodo estivo l’ASL To5 ha deciso di chiudere il reparto di Pediatria dell’ospedale Maggiore di via Demaria da luglio a metà settembre a causa di carenze di organico. Chieri e dintorni hanno già dovuto rinunciare, in un recente passato, all’Ambulatorio di Ematologia, tema del quale mi sono occupato.

Pediatria a Chieri chiusa d’estate? Forte preoccupazione

Ci impensieriscono tre elementi: il timore che l’interruzione “momentanea” del servizio possa prolungarsi a tempo indeterminato, i mesi di mancata copertura da qui a settembre presso il Maggiore e il futuro del personale. Presenterò un Question Time in Consiglio Regionale per chiedere soluzioni.

Non possiamo accettare che per due mesi e mezzo Chieri e dintorni siano privi del servizio di Pediatria e temiamo che, come spesso accade, l’interruzione “provvisoria” nel periodo estivo dalle ore 20.00 alle ore 8.00 tenda a diventare “definitiva” o per lo meno decisamente più lunga rispetto alla data prevista del 12 settembre 2023. Casi simili si sono già verificati in altri contesti. Nella convinzione che questa Giunta possa e debba fare la sua parte, presenterò un Question Time da discutere nella prossima seduta del Consiglio Regionale del Piemonte. È evidente l’urgenza di procedere a nuove assunzioni. La stessa ASL To5 ha confermato la prossima chiusura vista la carenza di personale infermieristico. In gioco è la difesa del diritto alla salute di una porzione di territorio, il diritto delle famiglie a poter contare su un presidio fondamentale che deve essere un servizio di prossimità (senza la necessità di doversi spostare a Moncalieri o altrove) e il diritto dei professionisti ad avere chiarezza sul proprio futuro lavorativo. Il reparto di Pediatria di Chieri è, dai tempi della pandemia, accorpato a quello di Ostetricia, nei cui spazi è ricavato con alcuni posti letto.

Integrare il CUP regionale con piattaforme terze di prenotazione per ridurre le liste d’attesa

Lo chiederò alla Giunta domani in Consiglio Regionale del Piemonte con un Question Time appena presentato.

Intende questa Giunta permettere l’integrazione del CUP (Centro Unificato di Prenotazione) regionale con le piattaforme terze, cioè di realtà non istituzionali, che offrono servizi di prenotazione delle visite mediche? Lo chiederò domani alla Giunta con un Question Time già presentato. Questa misura è fondamentale per diverse ragioni: per ridurre le liste d’attesa anzitutto, ma anche per garantire ai piemontesi un servizio più efficiente e per limitare il fenomeno delle prenotazioni non onorate (attualmente, secondo le stime, l’8% del totale). Su dieci segnalazioni di difficoltà ricevute dai pazienti sono oltre sette, secondo i dati del Rapporto Civico sulla Salute 2022 di Cittadinanzattiva, quelle relative agli eccessivi tempi di attesa per accedere alle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario. L’impossibilità per il cittadino di consultare nella sua interezza l’offerta sanitaria disponibile in una determinata area geografica è una variabile in grado di peggiorare la situazione. Secondo Quorum/YouTrend, gli italiani identificano nell’ampliamento degli orari di apertura dei CUP e nella possibilità di prenotare le proprie prestazioni tramite canali digitali due importanti elementi potenzialmente migliorativi dell’accesso al Sistema Sanitario. Alla luce di queste considerazioni, crediamo che l’integrazione delle piattaforme terze di prenotazione, secondo linee guida e regole definite, sia fondamentale nell’ottica di fornire un miglior servizio e un accesso più facile, veloce ed equo ai cittadini. Una più aggiornata e completa digitalizzazione dei servizi offerti è un requisito fondamentale per garantire ai cittadini stessi i benefici di una Sanità davvero digitalizzata. L’integrazione del CUP regionale con piattaforme di prenotazione terze renderebbe ancora più accessibile la prenotazione delle visite, semplificando la possibilità di rimodulare gli appuntamenti senza costi aggiuntivi a carico della Regione.