Ospedale di Settimo, l’esigenza di garantire la continuità assistenziale non si trasformi in una lenta agonia
All’indomani della nuova asta andata deserta e in risposta al mio Question Time, la Giunta ribadisce che spetta ai liquidatori trovare soluzioni utili a superare l’attuale impasse: siamo d’accordo, ma ricordiamo che anche la Politica deve fare la sua parte per garantire la continuità delle attività sanitarie e l’interesse pubblico, che sono, per quel territorio, necessità immediate.
Accogliamo la risposta formalmente ineccepibile della Giunta al nostro Question Time sul tema del futuro dell’Ospedale Civico Città di Settimo all’indomani della nuova asta andata deserta: è naturalmente vero che, citando letteralmente, «spetta ai liquidatori individuare e proporre con tempestività ulteriori soluzioni tecniche» dopo due aste andate deserte; ma ci permettiamo di aggiungere che è altrettanto fondamentale che la Politica faccia la sua parte in maniera attiva, immaginando per prima soluzioni ed evitando che l’esigenza di garantire la continuità assistenziale si trasformi in una lenta agonia. Il territorio di Settimo e delle zone limitrofe non solo non potrebbe permettersi una riduzione dell’attuale offerta sanitaria, ma si aspetta un potenziamento degli spazi e dei servizi attualmente erogati dall’Ospedale. Il nuovo piano e la nuova organizzazione dovranno tenere conto delle esigenze demografiche e del contesto sociale della zona, così come delle esigenze di questa fase post-pandemica. Cruciali sono e saranno, tra gli altri, i servizi di neuropsichiatria e di geriatria. Con il mio atto ho chiesto quali siano, dopo la nuova asta andata deserta, le intenzioni e i piani della Giunta affinché sia garantito un futuro all’Ospedale Civico Città di Settimo, dopo due aste che non hanno visto partecipanti disposti a offrire la somma richiesta di 50 milioni di euro. Gli stessi dipendenti chiedono chiarezza e sicurezza del proprio futuro professionale. Settimo e il suo territorio hanno bisogno di un servizio pubblico di qualità, a maggior ragione in una fase delicata come quella che stiamo vivendo. Dopo la decisione di cedere la struttura chiediamo garanzie per i cittadini.