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Tag: Sanità

Pediatria a Chieri chiusa d’estate? Forte preoccupazione

Ci impensieriscono tre elementi: il timore che l’interruzione “momentanea” del servizio possa prolungarsi a tempo indeterminato, i mesi di mancata copertura da qui a settembre presso il Maggiore e il futuro del personale. Presenterò un Question Time in Consiglio Regionale per chiedere soluzioni.

Non possiamo accettare che per due mesi e mezzo Chieri e dintorni siano privi del servizio di Pediatria e temiamo che, come spesso accade, l’interruzione “provvisoria” nel periodo estivo dalle ore 20.00 alle ore 8.00 tenda a diventare “definitiva” o per lo meno decisamente più lunga rispetto alla data prevista del 12 settembre 2023. Casi simili si sono già verificati in altri contesti. Nella convinzione che questa Giunta possa e debba fare la sua parte, presenterò un Question Time da discutere nella prossima seduta del Consiglio Regionale del Piemonte. È evidente l’urgenza di procedere a nuove assunzioni. La stessa ASL To5 ha confermato la prossima chiusura vista la carenza di personale infermieristico. In gioco è la difesa del diritto alla salute di una porzione di territorio, il diritto delle famiglie a poter contare su un presidio fondamentale che deve essere un servizio di prossimità (senza la necessità di doversi spostare a Moncalieri o altrove) e il diritto dei professionisti ad avere chiarezza sul proprio futuro lavorativo. Il reparto di Pediatria di Chieri è, dai tempi della pandemia, accorpato a quello di Ostetricia, nei cui spazi è ricavato con alcuni posti letto.

Integrare il CUP regionale con piattaforme terze di prenotazione per ridurre le liste d’attesa

Lo chiederò alla Giunta domani in Consiglio Regionale del Piemonte con un Question Time appena presentato.

Intende questa Giunta permettere l’integrazione del CUP (Centro Unificato di Prenotazione) regionale con le piattaforme terze, cioè di realtà non istituzionali, che offrono servizi di prenotazione delle visite mediche? Lo chiederò domani alla Giunta con un Question Time già presentato. Questa misura è fondamentale per diverse ragioni: per ridurre le liste d’attesa anzitutto, ma anche per garantire ai piemontesi un servizio più efficiente e per limitare il fenomeno delle prenotazioni non onorate (attualmente, secondo le stime, l’8% del totale). Su dieci segnalazioni di difficoltà ricevute dai pazienti sono oltre sette, secondo i dati del Rapporto Civico sulla Salute 2022 di Cittadinanzattiva, quelle relative agli eccessivi tempi di attesa per accedere alle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario. L’impossibilità per il cittadino di consultare nella sua interezza l’offerta sanitaria disponibile in una determinata area geografica è una variabile in grado di peggiorare la situazione. Secondo Quorum/YouTrend, gli italiani identificano nell’ampliamento degli orari di apertura dei CUP e nella possibilità di prenotare le proprie prestazioni tramite canali digitali due importanti elementi potenzialmente migliorativi dell’accesso al Sistema Sanitario. Alla luce di queste considerazioni, crediamo che l’integrazione delle piattaforme terze di prenotazione, secondo linee guida e regole definite, sia fondamentale nell’ottica di fornire un miglior servizio e un accesso più facile, veloce ed equo ai cittadini. Una più aggiornata e completa digitalizzazione dei servizi offerti è un requisito fondamentale per garantire ai cittadini stessi i benefici di una Sanità davvero digitalizzata. L’integrazione del CUP regionale con piattaforme di prenotazione terze renderebbe ancora più accessibile la prenotazione delle visite, semplificando la possibilità di rimodulare gli appuntamenti senza costi aggiuntivi a carico della Regione.

ASL Città di Torino, ritardi della Protesica lungi dall’essere risolti

Prendiamo atto dell’introduzione del Piano di Efficientamento: attenzione massima, da parte nostra, nella verifica dei risultati. Sul tema ho discusso, poco fa in Consiglio Regionale, un Question Time.

Prendiamo atto dei tentativi in atto, da parte di questa Giunta, di risolvere il problema – ancora molto grave – dei ritardi nella concessione di ausili agli utenti presso l’Ufficio Protesica dell’ASL Città di Torino. La Giunta riferisce – rispondendo al mio Question Time – di risultati già ottenuti grazie al Piano di Efficientamento lanciato ad aprile. Da parte nostra continuiamo ad avere evidenza e a ricevere segnalazioni in senso contrario, ma vogliamo dare tempo alla Giunta e credito alla previsione di una  totale e piena soluzione del problema entro i prossimi due mesi. Vedremo se così sarà e, in caso contrario, torneremo in Aula, come da nostra prassi in maniera puntuale, chiedendo nuovi interventi, assunzioni e una più stretta interlocuzione con Associazioni e professionisti del settore. Le 72 ore di attesa media per la presa in carico di una pratica, rivendicate come risultato positivo dalla Giunta, di per sé significano poco (per quanto la nuova modalità di richiesta online sia molto utile in termini di tracciabilità e controllo nel suo attribuire un ticket univoco a ogni pratica), dal momento che non sempre l’autorizzazione è concessa secondo queste tempistiche (anzi) e dal momento la consegna dell’ausilio richiede, spesso, mesi (siamo a conoscenza di utenti in attesa dall’autunno del 2022). L’attacco hacker dello scorso agosto non può più essere considerato una scusante. La nostra attenzione sarà altissima, dal momento che gli ausili sono necessari a decine di migliaia di piemontesi per mantenere un’accettabile qualità della vita. L’importanza del tema è fotografata dai numeri: nel 2022 gli utenti presi in carico sono stati 27.793 per la protesica (letti, carrozzine, scarpe, ausili vari), 3.700 per celiachia, 25.252 per l’assistenza domiciliare, 3.496 per l’assistenza in RSA: in totale, dunque, 58.241 utenti. Quasi 88mila sono le autorizzazioni concesse ogni anno, per 165.443 articoli erogati. L’anno scorso la spesa a preconsuntivo a carico dell’Azienda Sanitaria sfiorava i 36 milioni.

Cancellare la peste suina dal Piemonte e lenire la povertà alimentare con i capi sani abbattuti

L’epidemia di PSA crea danni economici incalcolabili: eradicarla deve essere l’assoluta priorità, oltre ogni polemica e con la collaborazione di tutte le Istituzioni. Ne siamo ancora più convinti dopo l’audizione del Commissario Caputo poco fa in Commissione. I capi sani abbattuti vadano alle Associazioni benefiche, si aumenti il numero di macelli autorizzati alla macellazione delle carni degli ungulati selvatici: un Ordine del Giorno dei Moderati lo chiede in Consiglio Regionale.

Sono i numeri a raccontare un’emergenza senza precedente e a fotografare il suo devastante impatto sull’economia: con un solo caso in provincia di Cuneo, nella quale si concentra il 70,6% della produzione suinicola del Piemonte (622 aziende, 931.789 capi, per un valore di 188,5 milioni “alla stalla”, 496 milioni nella filiera della trasformazione), l’impatto economico negativo sarebbe prossimo al miliardo di euro in un anno. La Regione intervenga con urgenza e con tutti i mezzi possibili per cancellare la peste suina africana dal territorio. Ogni atteggiamento polemico va abbandonato di fronte all’urgenza di preservare il destino produttivo delle aziende del nostro territorio: la collaborazione sia totale e costruttiva a tutti i livelli istituzionali. Solo facendo calare in maniera sostanziale la popolazione di cinghiali si potrà superare l’emergenza. I capi sani abbattuti possono essere forniti alle Associazioni che si occupano di distribuzione di pasti alle persone in condizioni di povertà. Attualmente solo tre strutture, a livello regionale, hanno la licenza per la macellazione degli ungulati selvatici per fine alimentare: occorre incrementare questo numero. Ho ottenuto l’inserimento all’ordine del giorno del Consiglio Regionale del mio OdG che lo chiede (e che chiede, anche, sovvenzioni per le attività che svolgono questo fondamentale servizio). Lo stesso Commissario si è detto d’accordo con la nostra proposta. La strada risulta già tracciata dalla Città Metropolitana di Torino.

Protesica ASL di Torino, l’emergenza ritardi non è rientrata

I tempi massimi (dai 20 giorni lavorativi per la consegna di un letto manuale o di una carrozzina standard ai 50 per un letto elettrico o una carrozzina personalizzata) ancora troppo spesso non sono rispettati, nonostante il piano per ridurre i tempi d’attesa: le segnalazioni degli utenti sono ancora diverse. Domani chiederò risposte alla Giunta con un Question Time appena presentato._

«Attendiamo il nostro ausilio da mesi»: questo il senso di molte delle segnalazioni degli utenti della Protesica in attesa di una consegna da parte della ASL di Torino, che pure – proprio per mitigare il problema – ha predisposto e sta attuando un piano per la riduzione dei tempi. Capiamo la preoccupazione dei cittadini che attendono carrozzine, letti, montascale, video ingranditori, protesi, impianti cocleari e ausili tecnologici diversi. Qualche numero: nel 2022 gli utenti presi in carico sono stati 27.793 per la protesica (letti, carrozzine, scarpe, ausili vari), 3.700 per celiachia, 25.252 per l’assistenza domiciliare, 3.496 per l’assistenza in RSA: in totale, dunque, 58.241 utenti. Quasi 88mila sono le autorizzazioni concesse ogni anno, per 165.443 articoli erogati. L’anno scorso la spesa a preconsuntivo a carico dell’Azienda Sanitaria sfiorava i 36 milioni. Dopo la promessa da parte della Giunta, ottenuta in risposta a un nostro precedente atto, di occuparsi seriamente del tema, torniamo a chiedere, con una migliore efficienza del servizio, una qualità della vita migliore per tanti cittadini piemontesi. Domani chiederò in Consiglio Regionale del Piemonte come intenda intervenire questa Giunta nei confronti dell’Asl Città di Torino al fine di accelerare in modo risolutivo le tempistiche di erogazione di protesi e degli ulteriori ausili agli utenti, affinché si evitino ulteriori ritardi.