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Integrare il CUP regionale con piattaforme terze di prenotazione per ridurre le liste d’attesa

Lo chiederò alla Giunta domani in Consiglio Regionale del Piemonte con un Question Time appena presentato.

Intende questa Giunta permettere l’integrazione del CUP (Centro Unificato di Prenotazione) regionale con le piattaforme terze, cioè di realtà non istituzionali, che offrono servizi di prenotazione delle visite mediche? Lo chiederò domani alla Giunta con un Question Time già presentato. Questa misura è fondamentale per diverse ragioni: per ridurre le liste d’attesa anzitutto, ma anche per garantire ai piemontesi un servizio più efficiente e per limitare il fenomeno delle prenotazioni non onorate (attualmente, secondo le stime, l’8% del totale). Su dieci segnalazioni di difficoltà ricevute dai pazienti sono oltre sette, secondo i dati del Rapporto Civico sulla Salute 2022 di Cittadinanzattiva, quelle relative agli eccessivi tempi di attesa per accedere alle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario. L’impossibilità per il cittadino di consultare nella sua interezza l’offerta sanitaria disponibile in una determinata area geografica è una variabile in grado di peggiorare la situazione. Secondo Quorum/YouTrend, gli italiani identificano nell’ampliamento degli orari di apertura dei CUP e nella possibilità di prenotare le proprie prestazioni tramite canali digitali due importanti elementi potenzialmente migliorativi dell’accesso al Sistema Sanitario. Alla luce di queste considerazioni, crediamo che l’integrazione delle piattaforme terze di prenotazione, secondo linee guida e regole definite, sia fondamentale nell’ottica di fornire un miglior servizio e un accesso più facile, veloce ed equo ai cittadini. Una più aggiornata e completa digitalizzazione dei servizi offerti è un requisito fondamentale per garantire ai cittadini stessi i benefici di una Sanità davvero digitalizzata. L’integrazione del CUP regionale con piattaforme di prenotazione terze renderebbe ancora più accessibile la prenotazione delle visite, semplificando la possibilità di rimodulare gli appuntamenti senza costi aggiuntivi a carico della Regione.

Regione Piemonte, Sanità