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Tag: Comune di Torino

Parcheggi riservati ai residenti in Vanchiglia? Misura spuntata se limitata ai soli controviali dei corsi Regina Margherita e San Maurizio

Se così sarà, sarà l’ennesima presa in giro per i cittadini, per i quali servono molti più posti a disposizione. Chiediamo inoltre adeguati controlli da parte della Municipale: le sanzioni elevate tra dicembre 2020 e gennaio 2021 sono state circa 150, con una piccola accelerata dopo la falsa partenza dello scorso autunno. I controlli sono fondamentali per garantire il diritto al parcheggio dei residenti titolari di abbonamento (ribadiamo, a proposito, la richiesta di introdurre un talloncino di riconoscimento da esporre sul cruscotto). Appena discussa, sul tema, la mia interpellanza in Consiglio Comunale.

Strisce gialle e blu in Vanchiglia: i residenti pagano una quota alla Città di Torino per avere diritto a posteggiare l’auto negli stalli riservati e dunque la Città ha il dovere di tutelare questo loro diritto. A maggior ragione da quando il quartiere è diventato zona di movida, con relativa presenza di locali e avventori, i posti scarseggiano. Gli stalli riservati sono una soluzione valida? Certamente, a patto che i controlli siano, da parte della Municipale, adeguati. E a patto che la misura non sia limitata ai soli controviali dei corsi.

Non vogliamo che le strisce gialle e blu restino utili solo a metà. I controlli, iniziati lo scorso autunno con il freno a mano tirato a causa della mancanza di segnaletica, hanno fatto registrare, tra dicembre e febbraio, circa 150 sanzioni elevate: un piccolo passo avanti. Chiediamo l’estensione degli spazi riservati anche a tratti selezionati delle strade interne al triangolo di territorio delimitato tra i due corsi e il Lungo Po.

Ribadiamo infine la nostra proposta: il solo rischio di essere multati in caso di passaggio della Municipale non è un deterrente sufficiente, mentre un un pass da esporre permetterebbe di capire immediatamente se un’auto è di proprietà di un residente oppure no e se dunque ha titolo oppure no a parcheggiare negli stalli riservati a chi risiede in zona. Milano e Firenze si sono già adeguate: anche Torino valuti questa possibilità.

Ora basta, via le gradinate dal ponte Carpanini

Ennesimo weekend di assembramenti e risse: è impossibile non capire che il primo ricettacolo di degrado e microcriminalità del Lungo Dora sono proprio gli spalti. La Città provveda a rimuoverli se non è in grado, nonostante un patto siglato con i residenti e con i commercianti per la pulizia delle sponde del torrente, di garantire decoro e sicurezza. Presenterò in Sala Rossa una nuova interpellanza sul tema. L’area non può essere terra di nessuno.

Adesso basta. La misura è colma: i commercianti e i residenti di Lungo Dora Napoli non ne possono più. Noi con loro. Inaccettabile vedere, tutti i weekend o quasi, scene di guerriglia urbana attorno al Ponte Carpanini. A maggior ragione se con gli esercenti e i cittadini la Città ha siglato un accordo per la cura del Lungo Dora e del viale. Da troppo tempo vediamo, da una parte (quella dei cittadini) dedizione e impegno, dall’altra (quella della Città) la totale incapacità di garantire condizioni di sicurezza accettabili. Il Lungo Dora è da tempo terra di nessuno. Risse, spaccio e degrado (gli ultimi episodi sono delle scorse ore) sono incompatibili con una piena riqualificazione della zona e mortificano l’impegno e l’amore che, a differenza della Città, cittadini ed esercenti stanno dimostrando per il loro quartiere. Di quale prova abbiamo ancora bisogno per capire, dopo anni, che le gradinate del Ponte Carpanini sono ricettacolo di degrado e spaccio e che dunque, nell’incapacità conclamata da parte della Giunta di garantire la sicurezza, devono essere rimosse? Ho presentato, sul tema, una nuova interpellanza, che sarà prossimamente discussa in Sala Rossa. Sperando che la Giunta apra finalmente gli occhi.

Saranno finalmente sostituiti i dissuasori lungo la ciclabile di corso Francia: vittoria dei Moderati

Dopo anni di promesse non mantenute, la sostituzione dei manufatti con paletti flessibili in gomma è stata inserita nei progetti di mobilità da finanziare con risorse React-EU. Chiedevamo questo intervento da anni, accogliamo il risultato con soddisfazione: meglio tardi che mai. Il piano è stato appena presentato nella seduta della II Commissione del Consiglio Comunale. La Giunta garantisce tempi brevi: ci assicureremo che sia proprio così.

Dopo cinque anni di promesse a vuoto saranno finalmente sostituiti i dissuasori in materiale metallico lungo la pista ciclabile di corso Francia: una storica battaglia dei Moderati portata avanti in tutti questi anni con impegno costante e numerose interpellanze giunge così a un risultato positivo. Nuovi paletti flessibili in gomma saranno collocati “il prima possibile” lungo la posta: l’intervento è stato inserito nei progetti di mobilità da finanziare con risorse React-EU (primo lotto). Il piano è stato appena presentato in Commissione. Vigileremo sui tempi e sui modi. Gli attuali manufatti a spigolo vivo sono pericolosissimi per forma, collocazione e materiale. Dopo anni di disattenzione e rinvii, finalmente la Giunta dimostra un minimo di interesse per la sicurezza degli utenti di questa porzione di città. Nella notte tra il 10 e l’11 giugno 2015 Mattia Maggiora, Consigliere ventisettenne della Circoscrizione 3, perse la vita in seguito a un incidente in moto proprio a causa del violento impatto contro uno dei dissuasori. Simili tragedie non devono verificarsi mai più.

La targa in memoria di Andrea Soldi sia la prima intitolazione che faremo dopo la pandemia

Discussa poco fa la mia interpellanza in Consiglio Comunale: appena le misure di sicurezza lo permetteranno, sia proprio questa la prima intitolazione da celebrare. Anche così ribadiamo con forza che tragedie come quella del 5 agosto 2015 non devono ripetersi mai più. Mi auguro che questo risultato sia da sprone anche ad altre Istituzioni, in una fase storica nella quale le patologie psichiatriche si diffondono in maniera drammatica e nella quale, tuttavia, ci troviamo a commentare chiusure come quella del Reparto Psichiatrico al Mauriziano.

Ora è solo questione di tempo: la volontà politica è confermata. La targa in memoria di Andrea Soldi sulla “sua” panchina in piazzale Umbria sia la prima intitolazione che celebreremo al termine della pandemia: Lo dobbiamo allo stesso Andrea, alla sua famiglia e a tutte le famiglie che convivono con simili patologie e che da oggi, forse, si sentiranno meno sole. Chiediamo, ancora una volta, che tragedie come quella del 5 agosto 2015 non si ripetano mai più. Possa la Città, con questa targa, essere di sprone anche ad altre Istituzioni: penso per esempio al fatto che, nonostante la preoccupante diffusione delle patologie psichiatriche, abbiamo visto negli scorsi mesi chiudere il Reparto Psichiatrico di Diagnosi e Cura al Mauriziano di Torino. Quasi quattordici mesi di pandemia, con relativo carico di dolore e incertezza, renderanno ancora più drammatica la diffusione delle patologie psichiatriche nel prossimo futuro.

Strisce gialle e blu in San Salvario: chiarire i dubbi per evitare di multare chi non lo merita

Diversi i casi di automobilisti sanzionati, pur in possesso di abbonamento per residenti: sosteniamo le sottozone, a patto che le regole siano chiare. Nulla di peggio che sanzionare cittadini in buona fede, nulla di peggio della presenza di elementi non chiari nella comunicazione del regolamento. L’Amministrazione faccia luce. Poco fa la discussione della mia interpellanza sul tema.

Parcheggio a Torino: le sottozone sono una soluzione che condividiamo, a patto che non vi siano dubbi sulle regole, sulla loro comunicazione e sulla loro interpretazione. Ecco perché, con la mia interpellanza appena discussa in Consiglio, ho chiesto alla Giunta di chiarire: non c’è nulla di peggio, per un cittadino che rispetta le regole, di vedersi sanzionare. Secondo quanto mi è stato riferito da più parti, si sono verificati diversi casi di residenti multati benché in possesso di titolo di sosta in sottozona B1. Non risulta che episodi simili si verificassero in passato (quando ancora GTT rilasciava talloncini da applicare sul parabrezza con indicazione della sottozona). Stando alla testimonianza degli stessi residenti, non esisterebbe una specifica distinzione tra B1 e B1-Residenti al momento del rinnovo online dell’abbonamento “sosta per residenti” in sottozona B1. Un chiarimento su questo punto è fondamentale: fino a oggi, non pochi sono stati i problemi creati ai cittadini. Se attualmente non c’è modo, per gli operatori GTT, di distinguere un abbonamento B1-R da uno ordinario, si ponga rimedio; se invece ci troviamo di fronte a errori da parte di chi parcheggia, sarebbe utile spiegare loro dove sbagliano.