L’ennesimo episodio di aggressione – verificatosi a Torino questa mattina, documentato dal video girato in presa diretta e diffuso sui social – certifica il cronicizzarsi dell’emergenza. Piena solidarietà all’autista aggredito, che ha mantenuto la calma e ha gestito la situazione nella maniera migliore. Porterò nuovamente il tema della sicurezza sui mezzi GTT in Consiglio Regionale del Piemonte.
Dobbiamo prendere atto che, ormai, autisti e controllori dei mezzi GTT svolgono a tutti gli effetti un mestiere pericoloso e il violento tentativo di aggressione di questa mattina, con gravi insulti e minacce, ai danni di un autista della Linea 3 a Torino lo conferma. Il problema è ormai cronico, episodi simili si registrano con una frequenza sconcertante. Esprimo piena solidarietà all’autista aggredito e ribadisco l’impegno a portare nuovamente il tema della sicurezza del personale GTT in Consiglio Regionale del Piemonte.
Ho appena chiesto e ottenuto l’inserimento tra i temi da trattare in Consiglio Regionale del Piemonte del mio Ordine del Giorno che chiede l’apertura di un Tavolo di Confronto per la risoluzione di tutte quelle criticità che attualmente rallentano l’operatività dei mezzi di soccorso.
Il tratto a una sola corsia di via Nizza tra piazza De Amicis e piazza Carducci, la sempre più angusta corsia nord di corso Monte Lungo, i Murazzi e il Valentino con i loro pilomat: questi sono solo alcuni dei tratti viari torinesi più lenti e difficoltosi da percorrere nell’esperienza di Volontari e personale delle ambulanze, oltre che nelle loro segnalazioni. Rotonde, nuove piste ciclabili e dossi non sempre progettati pensando alle esigenze dei mezzi di soccorso, oltre alle condizioni non sempre ottimali di manutenzione dell’asfalto, sono solo alcuni degli ostacoli che rendono lento e macchinoso il passaggio dei mezzi di soccorso del 118 a Torino, con le conseguenze che si possono immaginare in termini di rapidità di intervento e, dunque, di sicurezza e salute dei cittadini. Ho appena chiesto e ottenuto, per risolvere il problema, l’inserimento nell’ordine del giorno del Consiglio Regionale del Piemonte di un mio OdG che, se approvato, impegnerà la Giunta all’apertura di un Tavolo di Confronto con i rappresentanti di Azienda Zero, della Città di Torino, delle Associazioni di Volontariato operanti sul territorio (ANPAS, Comitato Regionale del Piemonte, Coordinamento Misericordie Piemonte, Associazione ARESA Piemonte, SOGIT Croce di San Giovanni -Comitato Regionale del Piemonte, Associazione della Croce Rossa Italiana – Comitato Regionale del Piemonte), con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e con le Forze dell’Ordine, affinché siano identificate soluzioni adeguate e praticabili per la risoluzione del problema.
Chiediamo [in fondo al testo l’elenco in aggiornamento di chi sottoscrive questa richiesta] al Comune di Torino di procedere a una serie mirata di interventi di pulizia e ripristino per la valorizzazione delle sculture da Massimo Ghiotti donate alla Città e per rispondere all’appello a più riprese lanciato dallo stesso artista negli ultimi anni: «Le sculture da me donate a Torino non siano abbandonate a se stesse».
Da via Monfalcone al Rettorato dell’Università, dai giardini della sede della Circoscrizione 7 al Primo Liceo Artistico, dall’Istituto Avogadro a piazza Schiaparelli, sono tante le sculture di Ghiotti che fanno bella mostra di sé a Torino. Molte, però, sono in condizioni di conservazione non certo ottimali, deturpate dai graffiti o lasciate all’incuria. La nostra proposta è che la Città onori la memoria dell’artista appena scomparso con una serie di interventi di manutenzione straordinaria di tutte le opere da lui stesso donate ed esposte in città.
In una conferenza stampa del 2018 a Palazzo Civico, auspicammo l’incremento dei fondi destinati alla manutenzione del patrimonio artistico e monumentale della città, misura che appare oggi quanto mai necessaria e urgente alla luce di una vocazione turistica a tutti gli effetti matura del nostro territorio, con record fatti registrare dal Piemonte e da Torino in termini di arrivi e presenze.
Così si espresse lo stesso Massimo Ghiotti prendendo la parola durante la conferenza stampa del 2018: «Delle mie opere, si stanno salvando da vandalismo e incuria solo quelle recintate o comunque protette. Ci sono alcune mie sculture monumentali, dai colori brillanti e con giochi d’acqua, attualmente preda dell’abbandono più totale. Qualcuno scambia le mie opere per lavagne per i propri graffiti. Alle Istituzioni chiedo più attenzione. Realizzo le mie sculture in materiali quali l’acciaio inox proprio perché sia possibile pulirle con spugna e solvente». Rispondere oggi all’auspicio dell’artista sarebbe il modo migliore per onorarne la memoria.
Massimo Ghiotti è uno dei simboli dell’arte torinese nel mondo; il suo lavoro è di livello internazionale e di qualità riconosciuta nel mondo. All’estero, Ghiotti ha esposto in occasione di varie antologiche di successo; a Torino, ha insegnato all’Accademia Albertina e al Primo Liceo Artistico. Da anni ci impegniamo in tutte le sedi, con convinzione e forza, chiedendo più investimenti per la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio artistico e monumentale della Città.
Silvio Magliano, Presidente Gruppo Consiliare Moderati in Consiglio Regionale del Piemonte, insieme ai seguenti artisti, critici e addetti ai lavori:
Salvatore Vitale (pittore e scultore)
Antonio Balestra (Dirigente Scolastico Liceo Artistico Cottini)
Ermanno Barovero (pittore)
Giuseppe Bertero (scenografo, ex Dirigente Scolastico)
Giorgio Billia (scultore)
Mariella Bogliacino (pittrice)
Luigi Botta (artista)
Adriano Maria Campagnoli (architetto)
Tegi Canfari (scultrice)
Samantha Capaldo (pittrice)
Luciano Cappellari (pittore)
Lucia Caprioglio (pittrice)
Sandro De Alexandris (pittore)
Roberto Demarchi (pittore e architetto)
Edoardo Di Mauro (Vice Direttore dell’Accademia Albertina)
Danilo Ferrero (artista)
Marienzo Ferrero (scultore)
Terry Gambarin (artista) con Rudi Punzo (scultore)
Mario Giammarinaro (pittore)
Danila Ghigliano (artista)
Stefano Greco (artista)
Angela Guiffrey (pittrice)
Maria Halip (pittrice)
Paolo Lizzi (scultore)
Paola Malato (scultrice)
Pino Mantovani (critico d’arte e pittore)
Antonella Martina (ex docente Liceo Artistico Cottini, Vice Presidente Associazione Galleria Cottini)
Non è più tempo di risposte interlocutorie, come quelle date dal Comune ai cittadini che hanno raccolto oltre 150 firme: presenza stabile di Vigili e chiusura di uno dei due percorsi ciclabili uniche soluzioni, se non è possibile collocare un dosso in prossimità delle strisce pedonali. Non vogliamo più dover leggere e commentare tragedie.
Il tempo delle risposte che rimandano a data da destinarsi la risoluzione del problema è finito: tre incidenti negli ultimi mesi dovrebbero essere uno stimolo sufficiente a fare di più e meglio. Del tutto inadeguata la risposta che il Servizio Mobilità e Viabilità del Comune di Torino ha dato, a quanto ci risulta, ai cittadini, con una formula finale che fa dubitare di interventi rapidi: «si provvederà a verificare la possibilità di effettuare altri interventi, di tipo strutturale».
Agli alunni, ai genitori e agli insegnanti – che quotidianamente e da anni rischiano di essere travolti da auto, biciclette e monopattini all’ingresso o all’uscita da scuola – non servono fumosi rimandi a un più o meno remoto futuro, ma interventi immediati ed efficaci. Quali? Quelli indicati dai cittadini stessi e corredati da 164 firme. Richiedo con forza a mia volta questi interventi, dai tempi della mia presenza in Sala Rossa ai tempi della Giunta Appendino: presenza stabile degli Agenti della Polizia Municipale nelle fasce orarie di inizio e fine delle lezioni, innalzamento dell’attraversamento pedonale o in alternativa, se davvero non è tecnicamente possibile collocare un dosso dissuasore, la chiusura di uno dei due percorsi ciclabili lungo la strada. Non vogliamo più trovarci a leggere e commentare tragedie come quella recente di corso Casale sempre a Torino, nella quale ha perso la vita la sedicenne Emilia Maidaska.
Lo chiederò domani alla Giunta con un Question Time appena presentato. Giovedì scorso ho incontrato, sul posto, i residenti di Mirafiori Sud, facendomi carico delle loro preoccupazioni.
Presidio Valletta a Torino: quali servizi sanitari e sociosanitari saranno delocalizzati? Quali, invece, saranno mantenuti e quali implementati? Il futuro del Presidio Antonio Valletta di via Arturo Farinelli 25 a Torino è l’argomento del Question Time che ho appena presentato e che discuterò in Consiglio Regionale del Piemonte durante la seduta di domani. La RSA interna al complesso è destinata alla chiusura e sarà trasformata in Centro di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria: un’operazione che si inserisce nel più ampio progetto di ristrutturazione dell’intero Presidio. I residenti di Mirafiori Sud, che da anni vedono il proprio quartiere depauperato di diversi servizi sia pubblici sia privati, vogliono rassicurazioni in merito a quello che è stato in tutti questi anni un punto di riferimento e che si aspettano possa garantire anche in futuro servizi sanitari e sociosanitari di qualità e facilmente raggiungibili. Dopo il mio sopralluogo sul posto giovedì scorso, porto all’attenzione della Giunta questo urgente tema, per dare risposte ai residenti.