Ora basta, via le gradinate dal ponte Carpanini
Ennesimo weekend di assembramenti e risse: è impossibile non capire che il primo ricettacolo di degrado e microcriminalità del Lungo Dora sono proprio gli spalti. La Città provveda a rimuoverli se non è in grado, nonostante un patto siglato con i residenti e con i commercianti per la pulizia delle sponde del torrente, di garantire decoro e sicurezza. Presenterò in Sala Rossa una nuova interpellanza sul tema. L’area non può essere terra di nessuno.
Adesso basta. La misura è colma: i commercianti e i residenti di Lungo Dora Napoli non ne possono più. Noi con loro. Inaccettabile vedere, tutti i weekend o quasi, scene di guerriglia urbana attorno al Ponte Carpanini. A maggior ragione se con gli esercenti e i cittadini la Città ha siglato un accordo per la cura del Lungo Dora e del viale. Da troppo tempo vediamo, da una parte (quella dei cittadini) dedizione e impegno, dall’altra (quella della Città) la totale incapacità di garantire condizioni di sicurezza accettabili. Il Lungo Dora è da tempo terra di nessuno. Risse, spaccio e degrado (gli ultimi episodi sono delle scorse ore) sono incompatibili con una piena riqualificazione della zona e mortificano l’impegno e l’amore che, a differenza della Città, cittadini ed esercenti stanno dimostrando per il loro quartiere. Di quale prova abbiamo ancora bisogno per capire, dopo anni, che le gradinate del Ponte Carpanini sono ricettacolo di degrado e spaccio e che dunque, nell’incapacità conclamata da parte della Giunta di garantire la sicurezza, devono essere rimosse? Ho presentato, sul tema, una nuova interpellanza, che sarà prossimamente discussa in Sala Rossa. Sperando che la Giunta apra finalmente gli occhi.
Comune di Torino, Lungo Dora Napoli, Ponte Carpanini, sicurezza