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INTERPELLANZA – Corso Lombardia n. 123 scala B: la casa dei perché dei residenti e dei non so dell’Amministrazione

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

– facendo seguito alle richieste di alcuni cittadini residenti in corso Lombardia n. 123 scala B lo scrivente effettuava un sopralluogo ad inizio novembre 2017 per constatare quanto dai cittadini lamentato;

– il fabbricato sede del sopralluogo è di proprietà della Città di Torino, non entra nel novero delle case popolari, ma si tratta di uno stabile acquistato e gestito dalla Città in conseguenza del fallimento dell’Istituto Agrario Bonafous;

– a seguito del sopralluogo lo scrivente presentava l’interpellanza mecc. 2017 04985/002 che veniva discussa in Consiglio Comunale nel corso della seduta di lunedì 11 dicembre 2017;

RILEVATO CHE

– avendo ricevuto ulteriori segnalazioni dai cittadini nel periodo compreso tra dicembre 2017 e gennaio 2018, lo scrivente – tramite la Segreteria del Gruppo Consiliare – avviava uno scambio di mail con i competenti uffici della Civica Amministrazione per avere informazioni chiare ed univoche sia in merito alle nuove assegnazioni sia con preciso riferimento ai lavori di ristrutturazione presso l’unità immobiliare al piano terreno, così come segnalato dai cittadini del condominio in corso Lombardia n. 123 scala B (mail del 15 gennaio 2018 ore 12:16 a segreteria.assessoreschellino@comune.torino.it);

– il 16 gennaio 2018 ore 10:31 si riceveva mail di risposta dal Responsabile acquisti e vendite unità immobiliari di E.R.P. il quale dichiarava che “non sono previsti nuovi inserimenti di ulteriori unità immobiliari, né risultano in corso lavori di ristrutturazione”;

– ritenendo di non avere ricevuto un preciso riscontro in merito ai quesiti posti, con mail del 16 gennaio 2018 ore 13:49 e del 23 gennaio 2018 lo scrivente risollecitava gli uffici sempre in merito alla previsione di nuovi ingressi/assegnazioni e ai lavori di ristrutturazione presso l’unità immobiliare al piano terreno;

– il Responsabile acquisti e vendite unità immobiliari di E.R.P. rispondeva che le unità immobiliari al numero civico 123 scala B messe a disposizione tramite Lo.C.A.Re erano entrambe al piano settimo (mail del 16 gennaio 2018 ore 14:09) e che “sentito a tal proposito anche il Responsabile Servizio Abitativa Pubblica e per il Sociale ha confermato che non sono previsti lavori di manutenzione straordinaria” (mail del 23 gennaio 2018 ore 13:39 indirizzata anche al Dirigente di Area E.R.P. e allo staff dell’Assessore alle Politiche Sociali e Abitative);

– ritenendo, per l’ennesima volta, che quanto risposto dagli uffici comunali non avesse una perfetta rispondenza con quanto segnalato dai cittadini, lo scrivente inviava un nuovo scritto (mail del 29 gennaio 2018 ore 11:59 inviata a Responsabile acquisti e vendite unità immobiliari di E.R.P. e per conoscenza ad altri funzionari e dirigenti della Divisione Servizi Sociali e della Divisione Patrimonio) dichiarando che “A differenza di quanto risposto dagli uffici risultano in corso lavori nell’unità immobiliare al piano terreno. A questo punto gli uffici hanno intenzione di riferire informazioni riguardo i lavori in corso e la futura destinazione di tale immobile?” ed allegando eloquente documentazione fotografica relativa ai lavori presso l’alloggio al piano terreno;

CONSIDERATO CHE

– l’ultima mail inviata agli uffici (corredata da documentazione fotografica che si allega anche al presente atto) è tristemente rimasta senza risposta;

– la maggior parte, per non dire la totalità, degli inquilini del condominio sito in corso Lombardia n. 123 scala B sono persone anziane, talvolta anche affetti da gravi malattie, e donne sole;

– come risulta dalle molteplici segnalazioni di alcuni cittadini, comprensibilmente esasperati dalla situazione, l’unità immobiliare al piano terreno in corso Lombardia n. 123 scala B è stata completamente ristrutturata (eccetto i pavimenti) ma i disagi per tutti gli altri residenti permangono (androne e scale sporche e continuo viavai di operai, si allega nuova documentazione fotografica) così come i dubbi e le incertezze circa le prossime assegnazioni;

– da quanto riferito allo scrivente, parrebbe che i lavori di ristrutturazione siano stati conclusi in data concomitante con la redazione del presente atto;

– alcuni residenti riferiscono che da anni non vengono garantiti fondi per le manutenzioni e le necessarie riparazioni degli altri appartamenti, delle parti comuni, dei garage e della pavimentazione del cortile;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1) perché i competenti uffici della Civica Amministrazione abbiano sempre formalmente negato l’esecuzione di lavori di ristrutturazione presso l’unità immobiliare al piano terreno in corso Lombardia n. 123 scala B, nonostante le segnalazioni e la documentazione fotografica fornite dallo scrivente;

2) se, in relazione allo stesso fabbricato, siano previsti fondi per la manutenzione delle altre unità immobiliari, delle parti comuni e delle relative pertinenze (garage) in cui vengono segnalate infiltrazioni e molte altre problematiche;

3) se l’Amministrazione voglia riferire in merito alle prossime assegnazioni degli alloggi in corso Lombardia n. 123 scala B, con relativi tempi e modalità;

4) se, prima di individuare le persone a cui affidare le unità immobiliari, venga esperita una sorta di “valutazione di impatto sociale” per considerare opportunamente il tessuto umano e relazionale in cui si andranno ad inserire i nuovi arrivati (in gran parte extracomunitari provenienti dall’ex MOI);

5) se e quali azioni l’Amministrazione sia in grado di realizzare per fare in modo che le nuove assegnazioni, a differenza di quanto accaduto in passato, avvengano in maniera armonica rispetto a quanti già risiedono nei condomini di proprietà della Città e non costringa questi ultimi a esercizi di sopportazione oltre la necessaria e fisiologica soglia di umana tollerabilità.

F.to     Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Case popolari ATC occupate abusivamente: c’era un tempo in cui i 5 Stelle gridavano “Honestà, Honestà, Honestà!”, ma da quando sono al governo della città cosa fanno?

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

– il Consiglio Regionale ha approvato, nella seduta del 23 settembre 2014, il testo del disegno di legge n. 2 “Riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa. Modifiche alla legge regionale numero 3 del 17 febbraio 2010 (Norme in materia di edilizia sociale)”;

– le ATC sono passate da 7 a 3: un’Agenzia per la casa del Piemonte Nord (Novara, VCO, Biella e Vercelli) un’Agenzia per la casa del Piemonte Centrale (Torino) e un’Agenzia per la casa del Piemonte Sud (Alessandria, Asti e Cuneo);

– le ATC sono enti pubblici di servizio, non economici, ausiliari della Regione, dotati di autonomia organizzativa, patrimoniale, amministrativa e contabile che attuano e gestiscono il patrimonio di edilizia sociale ed esercitano le funzioni loro attribuite con competenza estesa al rispettivo ambito territoriale;

– l’ATC Piemonte Centrale ha sede a Torino e competenza nei 22 aggregati (ambiti) di Comuni definiti dalla Regione Piemonte (Torino e oltre 100 Comuni dell’intera provincia);

– i compiti e le funzioni dell’ATC sono fissati dalla Legge Regionale n. 3 del 17 febbraio 2010 che disciplina le norme in materia di edilizia sociale, al fine di adottare una politica organica dell’edilizia residenziale pubblica;

RILEVATO CHE

– accade con sempre maggiore frequenza che, in conseguenza della crisi economica e della precarietà del mondo del lavoro, molti cittadini vivano difficoltà economiche di difficile soluzione e pertanto abbiano necessità di rivolgersi al servizio di edilizia residenziale per ottenere una casa popolare;

– con altrettanta frequenza accade di venire a conoscenza di occupazioni abusive degli alloggi popolari da parte di persone che non ne avrebbero titolo o che comunque, pur possedendo i requisiti, non intendono rispettare le graduatorie e la legalità e pertanto agiscono facendo prevalere con la forza una situazione di fatto rispetto a quanto di diritto;

– fino a qualche anno fa gli alloggi popolari che rimanevano vuoti venivano sbarrati (porta d’ingresso e finestre) da personale ATC in maniera da renderli effettivamente inagibili e non occupabili prima dell’assegnazione ufficiale;

– purtroppo negli ultimi tempi questa buona pratica non viene più realizzata e ciò ha comportato – unitamente ad una crescente e diffusa situazione di fragilità economica e sociale – una sempre più frequente occupazione degli alloggi da parte di chi non ne ha titolo;

CONSIDERATO CHE

– in relazione alla materia oggetto del presente atto si precisa che la Polizia Municipale svolge un ruolo rilevante, sia tramite le competenti Sezioni Territoriali sia con un Nucleo specialistico denominato Reparto di Polizia Abitativa che ha sede presso lo stesso stabile che ospita la Divisione Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Torino;

– il Reparto di Polizia Abitativa svolge accertamenti e indagini sulle domande di accesso all’assegnazione in Edilizia Residenziale Pubblica (bando generale, casi sociali, sfratti), accertamenti e indagini finalizzati alla concessione di contributi economici da parte dei Servizi Socio-Assistenziali, accertamenti per conto della Divisione Lavoro e Formazione sui requisiti necessari per l’accesso ai Cantieri di Lavoro, attività di Polizia Giudiziaria inerente le occupazioni senza titolo, coordinamento sui provvedimenti di sgombero emessi a seguito di reato o decadenza amministrativa, verifica dei requisiti per la permanenza degli assegnatari in alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1) quante siano le unità immobiliari gestite dall’ATC nel territorio cittadino;

2) quante risultino occupate senza titolo;

3) se gli occupanti senza titolo siano stati identificati dall’ATC o dalla Polizia Municipale;

4) se e quali attività preventive rientrino nelle facoltà e nei poteri di ATC e Polizia Municipale per porre argini al dilagante fenomeno dell’occupazione abusiva delle case popolari da parte di chi non ne ha titolo;

5) se sia possibile ripristinare la buona pratica, attiva fino a qualche anno fa, di sbarrare porte e finestre degli appartamenti vuoti per evitare che, in attesa dell’assegnazione, essi possano essere occupati abusivamente;

6) se e quali strumenti per la repressione delle occupazioni abusive siano di competenza di ATC e della Polizia Municipale;

7) quali siano le modalità per segnalare le occupazioni abusive, se esse siano a disposizione di tutti i cittadini e come vengano gestite le pratiche una volta ricevute le segnalazioni;

8) quante segnalazioni siano state ricevute e lavorate negli anni 2016, 2017 e 2018 e quali le tempistiche e gli esiti.

F.to   Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Degrado e criminalità in via Malone: l’Amministrazione vuole fare barriera alla legalità o si è dimenticata di Barriera?

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

– Barriera di Milano è un antico quartiere di Torino, sorto come borgo proletario e operaio, collocato nel territorio della Circoscrizione 6;

– antico agglomerato di case sparse e botteghe, Barriera nacque ufficialmente soltanto nel 1853 con la prima cinta daziaria;

– eretta con lo scopo di garantire il controllo doganale delle merci in entrata, separava le campagne dall’accesso nord, che proseguiva fino al ponte sul fiume Dora (quartiere Aurora);

– il quartiere prende il nome da uno dei varchi che consentivano l’ingresso in città: questi varchi, detti barriere, assicuravano il pagamento del dazio, e tra tutti la barriera più nota a nord era quella di piazza Crispi, lungo l’allora strada Reale d’Italia e chiamata – appunto – di Milano, giacché dava verso il noto capoluogo lombardo;

 – lo scrivente ha effettuato un sopralluogo, insieme a un nutrito gruppo di residenti e commercianti, in data 27 marzo 2018 in via Malone e nelle vie limitrofe (via Monte Rosa, corso Palermo, via Sesia, via Candia e via Santhià);

RILEVATO CHE

– i commercianti denunciano la costante presenza di persone dedite al malaffare che vagano lungo le sopra citate strade, ad ogni ora del dì e della notte, mettendo in serio pericolo l’incolumità dei clienti delle loro attività, sovente supportando il loro intento criminoso brandendo armi da taglio non convenzionali (ad esempio bottiglie di vetro spaccate) per ottenere soldi o altri beni e utilità senza pagarne il corrispettivo;

– sia i residenti sia i commercianti gridano la disattenzione dell’Amministrazione e lamentano l’assoluto disinteresse per i cittadini onesti che vivono e lavorano in quello che ormai è diventato un territorio controllato alla malavita e che, al calare delle tenebre, manifesta il profilo più deteriore dell’inciviltà e del degrado;

– cittadini e commercianti sottolineano inoltre la debolezza dell’illuminazione artificiale soprattutto in via Malone, via Sesia, via Candia, via Monte Rosa e via Santhià;

– anche la pulizia dei marciapiedi risulta molto carente, capita sovente che i vetri rotti dei finestrini delle auto restino a terra per lunghe e interminabili settimane, tanto da costringere i cittadini a provvedere da sé alla loro rimozione;

CONSIDERATO CHE

– un quartiere denso di storia e intriso di valore per la cittadinanza non può continuare ad essere ridotto ad una landa desolata e caratterizzata dalla rassegnazione dei residenti e dalla paura dei commercianti, ma dovrebbe essere il punto di partenza – il cosiddetto fiore all’occhiello – per una forza politica che, facendo leva su di un semplicistico e demagogico populismo, ha vinto le elezioni comunali 2016 promettendo attenzioni per le periferie;

– dopo circa due anni di amministrazione del territorio i cittadini hanno avuto evidenza concreta del disinteresse della Sindaca e della Giunta per intere zone della città che non sono geograficamente periferiche ma solo totalmente marginali nella considerazione di chi governa la nostra bellissima città;

–  resta indefinito e inconoscibile il confine tra il disinteresse di questa Amministrazione e la mera incapacità di porre rimedio a fenomeni non banali quanto noti;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

  1. quanti siano attualmente i passaggi di AMIAT nelle vie citate nel paragrafo “premesso che”, quale sia la tipologia (manuale o meccanizzata, spazzamento, svuotamento cestini e cassonetti) e la frequenza degli interventi e se sia nella possibilità e nell’intenzione dell’Amministrazione incrementarli;
  2. se la Giunta intenda valutare un aumento dell’intensità luminosa proiettata dalla illuminazione artificiale in via Malone, via Candia, via Sesia, via Santhià e via Monte Rosa;
  3. se la Giunta sia intenzionata ad aumentare la presenza diurna e i passaggi notturni delle pattuglie della Polizia Municipale in funzione di ausiliari di pubblica sicurezza per prevenire fenomeni di degrado e di microcriminalità;
  4. se il Corpo di Polizia Municipale sia in grado di intervenire per garantire sicurezza ai cittadini e ai commercianti onesti utilizzando in maniera efficace ed efficiente le note competenze professionali di determinati nuclei, quali il Reparto Polizia Giudiziaria per “attività di repressione dei reati e contrasto al disordine urbano” (sito internet Comune di Torino/Sicurezza ed Emergenze/Il Corpo/Struttura/Reparti Specialistici/Reparto Polizia Giudiziaria) e il Reparto Investigazioni Tecnologiche in funzione di “ausilio alle squadre di polizia giudiziaria prestando loro opera di posizionamento ed utilizzo di tecnologie avanzate quali microcamere ed altro” (sito internet Comune di Torino/Sicurezza ed Emergenze/Il Corpo/Struttura/Reparti Specialistici/Reparto Investigazioni Tecnologiche);
  5. se la Giunta ritenga utile – in base alle tempistiche e con le modalità che riterrà opportune e secondo un definito calendario di priorità – sollecitare e concretizzare una cooperazione rafforzata con le forze di polizia statali ad ordinamento civile e militare per porre un argine o una barriera alle molteplici forme di legalità e di inciviltà che si realizzano quotidianamente in Barriera di Milano;
  6. se e in quali occasioni la questione della microcriminalità in Barriera di Milano sia stata portata al Tavolo della Sicurezza istituito c/o la competente Prefettura e se essa sia, non tanto già nota, quanto piuttosto oggetto di attenzione e destinataria di interventi concreti e definenti.

F.to  Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Movida in Vanchiglia: una convivenza difficile, resa quasi impossibile a causa del disinteresse dell’Amministrazione

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

– nel corso degli ultimi anni nel territorio cittadino si è sviluppata un’importante rete di svago notturno che ha interessato diverse zone;

–  il fenomeno ebbe inizio alla fine degli anni 80 con il recupero delle arcate dei Murazzi, successivamente la tendenza ha coinvolto piazza Vittorio Veneto e poi San Salvario;

– l’inevitabile conseguenza è stata che, oltre a rivitalizzare aree fino a quel momento piuttosto “spente”, si è ingenerato il fenomeno della cosiddetta “malamovida”, con frequenti dissidi ed esposti tra i residenti e i titolari e frequentatori dei locali;

– in tempi recenti la movida ha raggiunto anche la zona Vanchiglia, con particolare accentuazione nel perimetro compreso tra via Vanchiglia, corso San Maurizio, via Montebello e corso Regina Margherita;

– il tratto compreso tra via Giulia di Barolo e piazza Santa Giulia è caratterizzato da un’alta densità di locali ed è la zona in cui si verificano le più accese divergenze tra residenti, titolari e avventori;

– oltre ad un utilizzo improprio degli spazi pubblici da parte dei clienti con schiamazzi, urla e lancio di petardi in piena notte, negli ultimi mesi la situazione è peggiorata con l’arrivo di numerosi spacciatori di sostanze stupefacenti e venditori abusivi di bevande alcoliche;

RILEVATO CHE

–        la Circoscrizione 7 ha approvato, in data 24 ottobre 2016, la deliberazione d’intenti recante oggetto “Movida smart in Vanchiglia” (mecc. 2016 04685/090) nella quale venivano avanzate dieci proposte alla Giunta;

–        tale deliberazione si occupava di sollecitare la presenza di pattuglie miste (Polizia Municipale, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza) per presidiare la zona in oggetto in orario serale-notturno, di istituire la sosta riservata ai residenti, di anticipare gli interventi di pulizia e spazzamento del quartiere, di posa di rastrelliere per velocipedi, di collocazione di un “pilomat”, di potenziare l’illuminazione pubblica, di collocare un maggior numero di cassonetti per la raccolta differenziata, di attivazione di un servizio PIN (Progetto Itinerante Notturno) dell’ASL, di richiesta di utilizzo in convenzione con l’Università degli Studi di Torino del parcheggio del CLE in orario notturno e di attivazione di un servizio di biblioteca itinerante;

CONSIDERATO CHE

–        facendo seguito alla sopra citata deliberazione, l’Assessore al Commercio attualmente in carica ha organizzato tre incontri ristretti con residenti, associazioni di categoria e “stakeholder” del territorio;

–        i tre incontri non hanno prodotto alcun risultato concreto in termini di proposte per arginare gli effetti negativi della movida e, di conseguenza, per fornire risposte ai residenti;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere se l’Amministrazione:

  1. intenda attingere alle proposte avanzate dalla Circoscrizione 7 con la sopra citata deliberazione d’intenti “Movida smart in Vanchiglia” per organizzare un sistema di interventi utili ed efficaci a contrastare i molteplici aspetti negativi della movida;
  2. ad integrazione di quanto elaborato dalla Circoscrizione 7, abbia studiato altre misure e ipotesi di intervento e sia pronta a realizzarle;
  3. ritenga utile incrementare la presenza di pattuglie della Polizia Municipale, specialmente durante le ore serali e notturne dei mesi primaverili ed estivi.

F.to  Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Festa di via Frejus – intimidazioni ai commercianti da parte del social media manager della Sindaca Appendino?

I/Le sottoscritti/e Consiglieri/e Comunali,

PREMESSO CHE

– nella giornata di sabato 7 aprile 2018, un consigliere del M5S della Circoscrizione 3, insieme al social media manager della Sindaca Chiara Appendino e ad altri attivisti del M5S, pare si siano recati di persona presso molti esercizi commerciali di via Frejus distribuendo copia di un articolo di giornale che riportava la vertenza civile tra “Il Mercatino da Forte dei Marmi” e “Gli ambulanti di Forte dei Marmi”;

– la presidente dell’Associazione commercianti e artigiani via Frejus si è vista costretta a chiamare le Forze dell’Ordine per identificare i presenti;

– quanto accaduto è molto grave e si potrebbe configurare come un tentativo di far fallire un evento in capo alla Circoscrizione a favore di un altro evento di un’altra Città e soprattutto a favore di soggetti terzi e privati;

INTERPELLANO

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1) se corrisponda al vero che il Social Media Manager Xavier Bellanca ha distribuito copia degli articoli di giornale di cui in premessa;

2) se il social media manager ha agito su incarico della Sindaca, in rappresentanza del suo Ufficio o ad altro titolo;

3) atteso che l’individuazione degli operatori commerciali partecipanti alla festa di via è esclusivo onere del soggetto promotore, quale interesse ha spinto il social media manager della Sindaca insieme ad altri a rappresentare situazioni di rapporti privati tra associazioni ai commercianti ingenerando l’equivoco che stesse rappresentando la posizione della Città;

4) quali rapporti intercorrano e siano intercorsi fra l’Assessorato competente e i rappresentanti de “Gli ambulanti di Forte dei Marmi”, e quali contributi, concessioni a vario titolo e patrocini sono intercorsi fra detto Consorzio e la Città.

F.to:  Domenico Carretta

          Silvio Magliano

          Stefano Lo Russo

          Fabrizio Ricca

          Francesco Tresso