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Tag: Regione Piemonte

Ospedale di Settimo, e adesso?

Dopo la nuova asta andata deserta quindici giorni fa, il mio interrogativo alla Giunta sul futuro della struttura con un Question Time appena presentato.

Discuterò domani in Consiglio Regionale il mio Question Time sul futuro dell’Ospedale Città di Settimo Torinese. Con il mio atto, appena presentato alla luce della nuova asta andata deserta, chiederò alla Giunta quali siano le intenzioni e i piani affinché sia garantito un futuro alla struttura di via Santa Cristina 3 a Settimo che, attiva dal 2007, ospita attività territoriali, residenziali e di ricovero in regime di post acuzie per soddisfare il bacino d’utenza dell’Asl To4 e dell’Asl Città di Torino. Nei suoi oltre 15 anni di attività, l’Ospedale di Settimo ha garantito cure a 30mila pazienti e impiega attualmente 146 dipendenti. La base d’asta è pari a 50 milioni di euro. Comprensibili la preoccupazione dei residenti a Settimo e dintorni, che sanno bene come la continuità assistenziale presso l’Ospedale sia fondamentale per assicurare un accesso diretto alle cure, e il timore dei dipendenti, che chiedono chiarezza e sicurezza del proprio futuro professionale. Settimo e il suo territorio hanno bisogno di un servizio pubblico di qualità, a maggior ragione in una fase delicata come quella post-pandemica. La gestione della struttura è affidata alla Società S.A.A.P.A. S.p.A. (Società Assistenza Acuzie e Post Acuzie), attualmente in liquidazione. Negli ultimi due anni abbiamo presentato come Moderati, sul tema, tre atti in Aula: torniamo ad affrontare l’argomento con una nuova interrogazione a risposta immediata domani alle ore 14.00.

La Giunta garantisce: «La Pediatria a Chieri riaprirà a pieno orario il 13/9»: come Moderati vigileremo affinché la promessa sia mantenuta

L’Assessore Icardi, rispondendo al mio Question Time e citando le parole dell’ASL, conferma che l’attività in fascia oraria notturna riprenderà, presso il Reparto Pediatrico dell’Ospedale Maggiore, il secondo mercoledì di settembre: ci assicureremo che alle parole seguano i fatti. Condividiamo il proposito di assumere nuovi infermieri, misura indispensabile affinché non si ripresenti in futuro la stessa situazione dei prossimi due mesi e mezzo. Chieri e dintorni hanno già dovuto rinunciare, in un recente passato, all’Ambulatorio di Ematologia, tema del quale mi sono occupato.

Le garanzie arrivano dalle parole della Giunta e dall’ASL: l’interruzione del servizio di Pediatria dell’Ospedale Maggiore di Chieri in fascia oraria notturna tra le le ore 20.00 alle ore 8.00 terminerà il giorno previsto, martedì 12 settembre 2023. Ci assicureremo, come Moderati, che alle parole seguano i fatti, con l’effettiva riapertura del servizio il giorno successivo. Le rassicurazioni arrivano in risposta al mio Question Time sul tema. Nella sua risposta la Giunta, citando le parole dell’ASL, garantisce che, ad ulteriore garanzia del superamento dell’attuale criticità, saranno assunte ulteriori risorse infermieristiche tramite concorso. Proprio questo è il punto chiave della questione: senza un organico adeguato per numero, sarà inevitabile assistere a un replica dell’attuale situazione, ciclicamente, in futuro. In gioco è la difesa del diritto alla salute di una porzione di territorio, il diritto delle famiglie a poter contare su un presidio fondamentale che deve essere un servizio di prossimità (senza la necessità di doversi spostare a Moncalieri o altrove) e il diritto dei professionisti ad avere chiarezza sul proprio futuro lavorativo. Il reparto di Pediatria di Chieri è, dai tempi della pandemia, accorpato a quello di Ostetricia, nei cui spazi è ricavato con alcuni posti letto. Nel periodo estivo l’ASL To5 ha deciso di chiudere il reparto di Pediatria dell’ospedale Maggiore di via Demaria da luglio a metà settembre a causa di carenze di organico. Chieri e dintorni hanno già dovuto rinunciare, in un recente passato, all’Ambulatorio di Ematologia, tema del quale mi sono occupato.

«Le risorse economiche per scongiurare il taglio delle linee GTT verso San Mauro ci sono»

Lo ha dichiarato la Giunta rispondendo poco fa a una mia interpellanza: se mai ci sono state, non esistono più ragioni per giustificare un ipotetico accorciamento della Linea 8.

San Mauro Torinese, e con San Mauro tutto il territorio della nostra regione, ha diritto a un servizio di trasporto pubblico all’altezza. Lo impone il diritto dei cittadini e lo consentono le risorse finanziarie a disposizione, come ha riferito la stessa Giunta rispondendo, poco fa, a una mia interpellanza su questo tema, affermando che la scarsità di risorse e l’inflazione non sono al momento tali da giustificare riduzioni o tagli al servizio.

A maggior ragione, diciamo no a qualsiasi ipotesi di accorciamento delle Linee GTT attualmente attive da Torino a San Mauro, a partire dalla Linea 8, per la quale si è ipotizzata l’interruzione a piazza Sofia a Torino. Sul tema resterà alta la nostra attenzione. Nessuna modifica nella pianificazione può prescindere da un’interlocuzione approfondita con i territori coinvolti. Continuiamo, come Moderati, a lavorare per un Servizio di Trasporto Pubblico che non richieda ai dipendenti turni e percorsi massacranti (con inevitabili conseguenze sull’efficienza e sulla sicurezza) e che garantisca a tutti i cittadini – compresi quelli residenti a Torino nei quartieri di Barca e Bertolla e a San Mauro, spesso penalizzati – un’operatività affidabile, puntuale e in grado di rappresentare un’alternativa reale all’uso del mezzo privato.

Se non ricollocati, gli autisti GTT diventati inidonei alla guida rischiano di perdere il posto di lavoro

L’esternalizzazione di diversi servizi, per esempio il controllo dei biglietti a bordo, rende più difficile assegnare nuove mansioni al personale che, per età o altre ragioni, non è più idoneo alla guida dei mezzi: queste persone rischiano, in assenza di un nuovo ruolo, il licenziamento nel giro di mesi. Ho portato il tema in Consiglio Regionale con un’interpellanza appena discussa, per affrontare anche altre criticità: carenza di personale, gestione di turni e straordinari, adeguatezza delle retribuzioni. Valorizzare il personale significa anche garantire un servizio migliore all’utenza.

Numero di autisti a disposizione di GTT non adeguato alle esigenze, retribuzioni che da anni attendono un adeguamento, turni e straordinari al momento molto penalizzanti per il personale, difficoltà nell’assegnazione di nuove mansioni agli autisti non più idonei alla guida dei mezzi con conseguente rischio di licenziamento, il fenomeno sempre più frequente delle aggressioni: sono queste alcune delle criticità da me portate all’attenzione della Giunta con un’interpellanza appena discussa. Dalla capacità di risolvere queste urgenze dipendono sia le condizioni di lavoro dei dipendenti sia la qualità del servizio erogato al pubblico.

In particolare, chiediamo investimenti sul personale – attualmente insufficiente per numero – per garantire stipendi adeguati e la possibilità di coprire senza difficoltà tutte le corse, nonché una revisione dell’attuale politica delle esternalizzazioni, alla quale si ricorre spesso e che rende impossibile ricollocare su altre mansioni, come per esempio il controllo a bordo dei biglietti, gli autisti non più idonei alla guida dei mezzi. Le attuali retribuzioni appaiono inadeguate soprattutto alla luce del tipo di impegno e della responsabilità che gravano su chi è alla guida di un mezzo pubblico: diventa difficile, a queste condizioni, pensare di poter allargare gli organici. In generale, occorre garantire ai professionisti di GTT condizioni di lavoro migliori (due esempi su tutti: il fenomeno delle aggressioni è sempre più preoccupante, ci sono turni la cui durata impedisce di usufruire del servizio mensa).

La valorizzazione del personale è necessaria anche per il raggiungimento del risultato di un servizio più efficiente per l’utenza. Se da alcuni dati riferiti dalla Giunta emerge una situazione accettabile almeno per alcuni parametri (soddisfacente la puntualità delle linee ad alta frequenza, accettabile la frequenza dei passaggi nelle ore di punta con una media di 10′ tra un mezzo e l’altro nelle ore di punta) resta vero che dalle segnalazioni e dalla percezione dell’utenza emerge un quadro diverso. Ci risultano, per esempio, attese oltre i 30′ durante le fasce orarie serali per diverse linee (29, 32, 9, 59, 64, 56, 62 e – in misura minore – 72, 27, 51 e 75). Come Regione dobbiamo farci carico di queste criticità.

L’impegno dei Moderati continua.

Bene il sostegno agli oratori

E occorrerà investire ancora di più in futuro.

Ci fa piacere che l’investimento della Regione a sostegno degli Oratori si sia stabilizzato sui 700mila euro. Questa cifra anzi, se possibile, dovrebbe ulteriormente crescere in prospettiva, fino almeno a tornare al milione di euro del 2017. Due anni fa è stato approvato in Aula un mio Ordine del Giorno che chiedeva ulteriori risorse da reperire per la LR 26/02 sul “Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie, dagli istituti cattolici e dagli altri enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di Oratorio”. Come Moderati continuiamo a vedere negli Oratori luoghi di aggregazione, incontro e inclusione imprescindibili per la crescita delle nuove generazioni. Senza un adeguato sostegno pubblico queste realtà – 1.200 sul nostro territorio – rischiano in molti casi di dover ridurre non solo la propria attività ordinaria, ma anche i progetti di inclusione sociale.