Skip to main content

Tag: Comune di Torino

INTERPELLANZA – Programma 5 Stelle: smart city, kpi, living lab, platform as a service, design-build-test, file sharing, virtual project management. Una città talmente innovativa che per una pratica edilizia ci vanno 3 mesi, anzi 4

PREMESSO CHE

  • il periodo di emergenza sanitaria tuttora in corso ha bloccato, tra le molte, anche le attività dei professionisti operanti nel settore dell’edilizia: ci si riferisce a geometri, ingegneri, architetti che svolgono consulenze per i notai o che si occupano di ristrutturazioni edilizie;
  • con la ripresa dell’attività si è dovuto fare i conti con la mole di lavoro derivante dai mesi di chiusura per il tristemente noto “lockdown”;
  • a farne le spese, secondo quanto narrato allo scrivente, pare che siano innanzitutto i cittadini e i professionisti (a cui i cittadini si rivolgono per acquistare, vendere, ristrutturare, risistemare le unità immobiliari) e che ciò risieda essenzialmente nei tempi di risposta della Pubblica Amministrazione (nel caso specifico, il Settore Edilizia Privata del Comune di Torino);

RILEVATO CHE

  • allo scrivente è stata rappresentata la situazione di alcuni professionisti che, pochi giorni addietro, al fine di richiedere tramite la piattaforma “Torinofacile” gli accessi agli atti per visionare pratiche edilizie giacenti presso gli archivi del Comune, si sono visti fissare un appuntamento a metà ottobre, cioè a distanza di quasi 4 mesi;

CONSIDERATO CHE

  • secondo quanto appreso, a fronte di circa 90 pratiche giornaliere, pare che vi sia un unico dipendente addetto alla digitalizzazione delle pratiche edilizie richieste e che, inevitabilmente e senza colpe imputabili a questo lavoratore, il ritardo nel fornire riscontro sia inesorabile e sempre crescente con il trascorrere del tempo;
  • una città moderna e smart, come più volte ripetuto sia nel programma elettorale dei 5 Stelle sia nelle quotidiane orazioni dell’Amministrazione, dovrebbe tenere conto delle esigenze di chi deve e vuole far ripartire l’economia cittadina, organizzando i servizi rivolti all’utenza in modo efficace e funzionale alla mole di lavoro e all’osservanza di tempistiche ragionevoli;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se corrisponda al vero quanto appreso dallo scrivente e indicato nel primo punto del paragrafo “considerato che”;
  2. se e come intenda riorganizzarsi l’Amministrazione al fine di fare fronte alle esigenze di cittadini e professionisti operanti nel settore edile fornendo risposte e riscontri in tempi più celeri di quanto sopra riferito.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Area ‘ex Combi’ e strategie dell’Amministrazione: lo sport fa bene ma non dimenticarsi delle fragilità è meglio

PREMESSO CHE

  • in una zona urbana di confine tra le Circoscrizioni 2 e 8 è situato il quadrante delimitato da via Filadelfia/corso Unione Sovietica/via San Marino/corso Agnelli che vede ospitate al suo interno molteplici attività: Circolo della Stampa Sporting, Palazzo del Nuoto, ACI, stazione di rifornimento carburanti, CSI Piemonte, Università degli Studi di Torino – Facoltà di Economia, ESCP Business School, Scuola di Management, AOU Città della Salute (ex IRV), uffici comunali del Servizio disabilità e Residenza Buon Riposo;

RILEVATO CHE

  • esiste una porzione del sopra citato quadrante, che si potrebbe qualificare come “nucleo centrale”, che risulta da anni abbandonato o comunque non utilizzato e caratterizzato da tratti sterrati, parti in asfalto e ampie zone di verde e alberate incolte e non curate;
  • una rilevante porzione di questo “nucleo centrale” ha per molti cittadini un significato storico-sportivo poiché è dedicata alla memoria del celebre calciatore Gianpiero Combi e ha ospitato per 47 anni (1943-1990) lo svolgimento degli allenamenti della Juventus;
  • si trattava di un’area di superficie pari a circa 30.000 mq ottenuti in concessione dalla società Juventus dal Comune nel 1941;
  • nel corso della riunione della Giunta comunale di martedì 9 giugno 2020 è stata approvata la delibera mecc. 2020 01205 recante oggetto “Protocollo di intesa per la riqualificazione dell’area ex Combi tra Città, Università degli Studi e Politecnico di Torino. Approvazione.”;
  • come riportato da alcuni organi di informazione sia in data 2 giugno 2020 sia nei giorni successivi si tratterebbe di un provvedimento prodromico alla realizzazione di un centro sportivo a vocazione universitaria ma aperto a tutti i cittadini;

CONSIDERATO CHE

  • nel testo della delibera, di cui se ne riportano per estratto ampi stralci, viene indicata espressamente l’intenzione di tenere conto delle necessità di tutte le realtà che affacciano su quest’area: “A sud dell’area oggetto del Protocollo, e quindi esclusa dalle attuali ipotesi di riqualificazione, sono inoltre presenti orti urbani collegati alle attività di natura socio-assistenziale presenti nel compendio.” […] “Sono inoltre presenti due residenze per anziani ed è attivo una ulteriore struttura assistenziale. E’ quindi auspicabile che nella riqualificazione prevista per l’area ex Combi si possano realizzare sinergie con tutti i soggetti che si affacciano sull’area stessa.” […] “Posto che la Città, l’Università degli Studi e il Politecnico di Torino ritengono di rilevante interesse pubblico la riqualificazione dell’area “Ex Combi”, tali Enti intendono sottoscrivere apposito Protocollo di Intesa, già approvato dal CdA dell’Università, finalizzato ad attivare le procedure tecnico-amministrative per consentire la progettazione e successiva realizzazione, su tale area di spazi fruibili dagli studenti e dai cittadini, attrezzati con zone di sosta e relax, percorsi e attrezzature sportive ed una Student Zone costituita da aule studio, eventuale bar / chiosco ed altre attività connesse alla fruizione dell’area. In ogni caso, sarà prevista la copertura di una porzione minima dell’area, limitando quindi il consumo permanente di suolo, e viceversa riqualificando la restante parte. Considerata anche la provenienza dal patrimonio ex-IPAB dell’area in questione, la progettazione, nonché la presenza di attività di natura socio-assistenziale, dovrà prioritariamente tener conto delle esigenze di fruibilità anche da parte di soggetti fragili.”;
  • lo scrivente, consapevole dell’interesse strategico volto alla rivitalizzazione dell’area “ex Combi” anche in funzione dello svolgimento di un prestigioso evento sportivo di carattere internazionale quale saranno le “ATP Finals”, intende rimarcare l’esigenza ineludibile di coniugare la realizzazione di un “hub sportivo/universitario” con la previsione di interventi e opere a favore della struttura in corso Unione Sovietica 220/D ove hanno sede alcuni uffici comunali (Disabilità motoria e inclusione sociale, Disabilità fisico sensoriali, Centro antiviolenza, Servizio educativo disabilità sensoriali, Passepartout, Casa dell’Affido) e molte Associazioni di Volontariato ed Enti che si occupano di fragilità e disabilità in convenzione con l’Amministrazione Comunale;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se con la delibera di Giunta mecc. 2020 01205 (di cui l’allegato 1 costituisce parte integrante) sia prevista la destinazione dell’area solo a funzioni sportive-ricreative (in funzione del nuovo polo sportivo) o anche la realizzazione di opere di utilità per l’ambito socioassistenziale (se sì, quali);
  2. se, in caso di risposta negativa, l’Amministrazione intenda intervenire per consentire di coniugare le esigenze della vocazione sportiva della città con la necessità di realizzare opere a favore e a tutela delle disabilità e delle fragilità;
  3. se, nell’ampio alveo delle opere di ripristino dell’area, si preveda di intervenire per la risistemazione/messa in sicurezza dell’edificio in corso Unione Sovietica 220/D (lato strada), per la creazione di un parcheggio ad uso degli utenti che sia di ampiezza adeguata alle necessità, per la realizzazione di una recinzione che delimiti e protegga le aree (interno cortile) di pertinenza degli uffici comunali e per la ristrutturazione del basso fabbricato (interno cortile) posto in zona di confine con la Scuola di Management;
  4. se si intenda prevedere una futura cessione (a qualunque titolo) dell’area in oggetto a privati.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Associazioni culturali e COVID: come intende intervenire l’Amministrazione?

PREMESSO CHE

  • l’emergenza epidemiologica da COVID-19 tuttora in corso ha recato cospicui danni anche alla programmazione e alle attività delle associazioni operanti nel vasto mondo della cultura;
  • l’onda imponente della crisi prima sanitaria e poi economico-sociale si sta infrangendo sugli attori del mondo culturale il quali, seppure dotati di tenace resilienza, stanno affrontando con tutte le forze una prova che si auspica non sia definitiva;

RILEVATO CHE

  • in conseguenza dell’emergenza sono stati chiusi al pubblico i centri culturali, i musei, le pinacoteche, le gallerie, i teatri, i cinema e sospesi tutti gli eventi, le manifestazioni e gli spettacoli;
  • l’annullamento di spettacoli, festival ed eventi, la cancellazione di impegni con artisti e operatori culturali, il blocco degli accessi ai musei e ai luoghi della cultura ha prodotto anche un fisiologico calo dei visitatori nel nostro Paese provenienti da tutto il mondo;
  • con spirito di grande entusiasmo e tenace creatività, alcune organizzazioni culturali si sono reinventate per comunicare e coinvolgere il loro pubblico al di là della presenza in loco, in un importante e collettivo “storytelling” della nostra storia, arte e identità;
  • l’impossibilità di una fruizione diretta e “in presenza” è stata surrogata dallo sviluppo delle tecniche digitali e della comunicazione, divulgazione, rappresentazione mediate dai supporti tecnologici: tutto ciò è stato ed è ancora un metodo valido per alcuni settori e per gestire l’emergenza ma non può essere considerato sostituto di quei contenuti, valori e significati che solo la fruizione “in presenza” della cultura può donare;

CONSIDERATO CHE

  • la situazione emergenziale ha prodotto e produrrà enormi danni di natura sia economica sia sociale che renderanno ancora più difficile la sfida della sostenibilità per le organizzazioni culturali;
  • la gravità della situazione in cui la pandemia ha ridotto il sistema che ruota attorno al patrimonio culturale diventa ogni giorno più evidente: gli effetti del tracollo rischiano di travolgere moltissime realtà a partire da quelle più fragili restituendoci un contesto immiserito perché più povero di saperi e competenze;
  • la ripresa e la rapidità con cui questa potrà avvenire dipendono in buona parte dalle risorse che gli attori pubblici (dal MIBACT in giù) sapranno mettere in campo;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quante siano le associazioni culturali presenti del contesto cittadino;
  2. quante di esse utilizzino spazi/immobili/impianti/strutture di proprietà della Città/Circoscrizioni corrispondendo un canone di locazione;
  3. quante di esse utilizzino spazi/immobili/impianti/strutture di proprietà della Città/Circoscrizioni in forza di una convenzione e dietro la corresponsione di un canone;
  4. quale sia l’importo incassato dalla Città/Circoscrizioni nell’annualità 2019 derivante dall’utilizzo degli spazi/immobili/impianti/strutture in regime di convenzione o locazione;
  5. quale sia l’importo dei tributi locali incassati dalla Città nell’annualità 2019 derivante dall’utilizzo degli spazi/immobili/impianti/strutture in regime di convenzione o locazione;
  6. quali siano le azioni studiate e realizzate dall’Amministrazione per attenuare l’impatto della crisi sia sanitaria sia economica sulle realtà culturali operanti nel contesto cittadino;
  7. se l’Amministrazione sia intenzionata a riconsiderare (azzerandoli, riducendoli o almeno a prorogarne il termine) gli importi dei canoni di locazione/concessione per gli spazi/immobili/impianti/strutture del Comune o delle Circoscrizioni utilizzate dalle associazioni culturali;
  8. se l’Amministrazione sia intenzionata a ridurre o azzerare gli importi dei tributi di propria competenza per l’annualità in corso per le strutture utilizzate dalle realtà culturali e che hanno visto la propria attività azzerata e con aspre incertezze circa il futuro;
  9. se, a fronte dell’impossibilità di ridurre gli importi delle convenzioni o di rinviarne il versamento e di annullare o posporre i versamenti dei tributi, l’Amministrazione intenda considerare l’opportunità di prorogare il termine di scadenza delle locazioni e delle convenzioni in essere. 

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Occupazioni abusive e ATC: risalendo alle fonti della responsabilità

PREMESSO CHE

  • lo scrivente ha ultimamente ricevuto numerosissime segnalazioni provenienti da cittadini residenti in diverse zone del territorio cittadino relative sia alla presenza di piccoli insediamenti “diffusi” di persone di etnia rom sia al fenomeno dell’occupazione abusiva di unità immobiliari gestite da ATC;

RILEVATO CHE

  • al fine di sollecitare l’attenzione e l’interesse della Giunta sul tema lo scrivente ha depositato in data 7 maggio 2020 un’interpellanza (mecc. 2020 01078) relativa alle occupazioni abusive di immobili ATC in corso Salvemini 25, via Roveda 45 interno 8 e via Scarsellini 12;
  • precedentemente lo scrivente si era occupato della situazione del compendio immobiliare “M2” in corso Agnelli/corso Tazzoli/via Dina/via D’Arborea/via De Bernardi (mecc. 2020 00715);
  • altra situazione già oggetto di attenzione da parte del sottoscritto è stata la condizione del fabbricato in corso Racconigi 25 (mecc. 2019 04088) e del compendio in via Pietro Cossa 280 (suoi interni);
  • proprio in concomitanza con la stesura del presente atto è giunta preoccupata e preoccupante segnalazione da parte di alcuni inquilini residenti presso le case ATC in via Bologna 267: da fine dicembre 2019 sono stati occupati diversi appartamenti da parte di persone di etnia rom. Si tratta di una ventina di persone che stazionano in cortile durante il giorno con le loro auto e con caravan in strada. Gli inquilini/affittuari non hanno più la possibilità di parcheggiare le loro auto nel cortile. Inoltre, vengono scaricati vicino ai bidoni vari generi e tipologie di rifiuti e chi si azzarda a porre rilievi viene ricoperto di improperi e insulti; si sono già verificati episodi di violenza e si stanno inoltre verificando numerosi furti nelle cantine. Altri punti di doglianza risiedono nel fatto che gli inquilini/affittuari pagano le spese generali anche per i consumi incontrollati degli occupanti abusivi di etnia rom e lo spaccio di droga;             

CONSIDERATO CHE

  • il “diritto” alla casa per essere tale dovrebbe essere corroborato da un imprescindibile e nutrito bagaglio di doveri e di requisiti, tutti posseduti, certificati e dimostrati prima dell’assegnazione di un appartamento ATC;
  • l’occupazione abusiva degli immobili non può essere equiparata all’acquisizione di un diritto e tantomeno può essere inclusa nel novero delle azioni legali;
  • è necessario che tutti ma proprio tutti gli attori coinvolti partecipino in ragione del proprio ruolo e delle proprie responsabilità, non scaricando il risultato della propria inadempienza sugli enti e i settori più vicini alla popolazione;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. se l’Amministrazione sia già a conoscenza della situazione brevemente sintetizzata in relazione a via Bologna 267, se siano già stati predisposti interventi al riguardo (anche coinvolgendo Polizia Municipale ed eventualmente le forze di polizia dello Stato) e quali gli esiti;
  2. quanti siano gli alloggi ATC non assegnati presenti in Città e quanti di essi siano di proprietà della Città;
  3. se sia stato previsto un piano straordinario per corso Racconigi e quanti alloggi siano stati messi a disposizione della Città per la graduatoria da Regione e ATC (e quanti essi ne abbiano eventualmente tenuti per sè);
  4. quanti siano gli alloggi di ATC in Città non assegnati perché necessitano di manutenzione;
  5. quanti siano gli alloggi che risultano occupati abusivamente;
  6. quante siano le unità immobiliari messe a disposizione della Città da ATC per la graduatoria nel corrente anno e quante nel precedente anno (se possibile, con scansione mensile);
  7. in che cosa consista la manutenzione svolta da ATC prima di consegnare gli alloggi alla Città per le assegnazioni, se vengano rilasciate certificazioni energetiche o altra documentazione inerente lo stato degli impianti elettrici e del gas (a tal proposito se si indaghi circa la presenza di contenitori di gas combustibile in bombole in quantità maggiore a 25 kg).

Silvio Magliano

Tra assenze e defezioni politiche, la Maggioranza Cinque Stelle non esiste più

Cade il numero legale: Consiglio Comunale interrotto, rinviata la discussione di temi cruciali per la città. Speriamo, per il bene dei torinesi, che i prossimi 12 mesi passino in fretta.

Questa Maggioranza-accrocchio, tenuta insieme con lo spago, per l’ennesima volta si sfascia e fa cadere il numero legale. Risultato: Consiglio Comunale interrotto e discussione di temi fondamentali per la nostra città rimandata a data da destinarsi. Ne cito alcuni: il percorso della Linea 2 della metropolitana, il rinvio delle scadenze delle utenze condominiali quale misura di supporto economico ai cittadini, il differimento delle riscossioni a carico delle imprese quale misura di supporto all’economia cittadina. Salta tutto. E i torinesi sentitamente “ringraziano”. Parafrasando Giorgio Gaber, “basta che a uno venga un malanno e cade la Sala Rossa”. Questa Maggioranza, tra assenze e astensioni politiche, non esiste più. Questa Amministrazione non ha più nulla di buono e di utile da dare a questa città. Speriamo che i prossimi 12 mesi passino in fretta.