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Quattro mesi per una pratica all’archivio edilizio comunale

Architetti, ingegneri e geometri devono attendere, a Torino, tempi lunghissimi per consultare una pratica: la ripartenza dopo il lockdown è al rallentatore. Ho portato il problema in Sala Rossa con un’interpellanza appena discussa. Le imprese hanno l’urgente esigenza di ricominciare a lavorare: facciamole ripartire per trainare la ripresa cittadina.

Vi sono professionisti che sono stati rimandati, per la consultazione delle pratiche necessarie, a ottobre. Un tempo davvero troppo lungo per chi ha urgenza di verificare lo stato dell’arte di uno stabile o di un cantiere prima di far partire un nuovo lavoro. A occuparsi della digitalizzazione dei fascicoli vi è stata per lungo tempo una sola persona: una seconda è stata affiancata alla prima da pochissimi giorni. Il ritardo è un’ovvia conseguenza anche di questo dato (non letto a verbale dall’Assessore nella sua risposta, ma comunicato in un secondo momento con risposta scritta). Nonostante le dichiarazioni della Giunta, spesso roboanti in tema di innovazione, siamo oggettivamente in ritardo nel percorso verso la piena digitalizzazione di questo settore. Per far partire una pratica edilizia (e dunque per dare lavoro a tante persone) quattro mesi sono un tempo spropositato. Le imprese edilizie del nostro territorio vorrebbero ricominciare a lavorare: mi aspetto che l’Amministrazione dia loro una mano snellendo e rendendo più spediti i processi. La nostra città ne ha assoluto bisogno per ripartire.

Comune di Torino, Edilizia, pratiche