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Tag: Comune di Torino

Pedonalizzazione di via San Francesco da Paola? Adesso basta

Danni economici alle attività, disagi per i residenti, sporcizia, impossibilità di posteggiare, viabilità impazzita: tentativo fallito da tutti i punti di vista. Adesso la Giunta faccia marcia indietro: sul tema ho appena presentato un’interpellanza in Consiglio Comunale.

Pedonalizzazione di via San Francesco da Paola, tentativo fallito da tutti i punti di vista. Mi auguro che anche l’Amministrazione Cinque Stelle prenda atto di questo fatto lampante senza negare l’evidenza. Molte attività commerciali hanno subito ingenti cali di fatturato (fino al 50%, secondo certe stime) dovuti alla pedonalizzazione, come se non bastasse l’emergenza da Covid-19. Le tre vie pedonalizzate in zona (anche via Des Ambrois e via Fratelli Vasco) significano, si stima, circa 70 posti auto in meno. Ricadute ambientali positive? Di fatto, nessuna: la nuova viabilità cervellotica significa flussi di traffico che vanno a intasare le vie circostanti. Vi sono titolari di attività che mi hanno rivelato che, avendo dovuto spostare la propria sede in un’altra via a causa della pedonalizzazione, non hanno ricevuto da questa Amministrazione alcuna proposta di compensazione. Il degrado aumenta, l’illuminazione è insufficiente, certe soluzioni in termini di dehors sembrano oggettivamente incompatibili con lo stile urbanistico e architettonico di una via aulica del centro. Ho appena presentato un’interpellanza in Consiglio Comunale per chiedere alla Giunta, tra le altre domande, come valuti questi mesi di sperimentazione ed entro quando – come richiesto anche da una petizione dei cittadini corredata da oltre 750 firme e come la stessa natura provvisoria del provvedimento impone – questa pedonalizzazione sarà revocata.

Malamovida, si garantisca il controllo anche a emergenza finita

Le mie riflessioni sul tema in occasione dei due Diritti di Tribuna di questa mattina.

I residenti di Vanchiglia e di altre zone della città hanno dovuto aspettare la seconda ondata di una pandemia globale per ottenere, nella generale situazione di emergenza e crisi, una parvenza di sollievo dal punto di vista della malamovida. Non mi limito a sottoscrivere con convinzione la richiesta, da parte dei residenti che hanno raccolto le firme, di regole chiare e di una figura che, in Giunta, si occupi e risponda di un fenomeno che deve diventare una vera e propria delega amministrativa, ma chiedo fin da ora che sia rispettato anche a emergenza finita il diritto al riposo di chi risiede in Santa Giulia e negli altri quartieri con le stesse criticità. Mi auguro che l’Amministrazione abbia la volontà di garantire questo diritto. Gli episodi di frastuono, sporcizia e calca incontrollati, gravi sempre, sono diventati gravissimi, in quanto potenziale veicolo di contagio, negli ultimi mesi e nelle ultime settimane.

ZTL e strisce blu: sospensione fino a fine emergenza sempre più urgente

Misura non più rimandabile alla luce dell’aggravarsi della situazione sanitaria: i mezzi pubblici non sono stati potenziati e il commercio del centro cittadino è stato messo alle corde dalla crisi. Di fronte all’emergenza si metta da parte l’ideologia. Ho presentato una mozione in Consiglio Comunale, che sarà presto approfondita in Commissione.

Si proroghi almeno fino a gennaio 2021 (non solo fino a fine ottobre) e comunque fino alla fine dell’emergenza la sospensione della ZTL e si esonerino i torinesi dal pagamento del posteggio in zona blu: lo chiedo con una mozione in Consiglio Comunale. La recrudescenza dell’emergenza, le nuove disposizioni e la situazione di crisi rendono questa misura non più rimandabile. Il servizio di trasporto pubblico non è stato potenziato a sufficienza e dobbiamo garantire ai cittadini un’opzione alternativa a bus e tram strapieni per raggiungere i luoghi di lavoro. Il commercio cittadino – e non solo il commercio – sta pagando un prezzo salatissimo per l’emergenza in corso e considero fondamentale, da parte del Comune di Torino, agire per assicurare una ripresa del giro d’affari nelle cruciali settimane prenatalizie. Le misure anti-COVID stanno cambiando in maniera radicale e probabilmente irreversibile le nostre abitudini personali e professionali. A questi dati si aggiungono le recenti limitazioni di orario (chiusura di bar e ristoranti alle ore 18.00). Vogliamo evitare che i mezzi pubblici tornino a essere affollati oltre un livello gestibile e desideriamo permettere anche alle famiglie numerose di accedere facilmente ai quartieri centrali della città. La politica colga il senso dei tempi che stiamo vivendo, difenda il diritto dei cittadini alla salute e abbia il coraggio di apportare le misure necessarie.

In piazza (e in Aula) a fianco della comunità armena

Per chiedere il riconoscimento della Repubblica dell’Artsakh e per fermare l’aggressione condotta da parte dell’esercito azero.

Il mio impegno continua, sia nelle sedi istituzionali sia in piazza, a fianco della comunità armena per chiedere il riconoscimento della Repubblica dell’Artsakh, perché si fermi l’aggressione armata da parte azera e perché si ristabilisca la verità dei fatti contro ogni menzogna ideologica e propagandistica. Questa mattina ho voluto essere presente anche io alla manifestazione in piazza Castello a Torino a fianco della comunità italo-armena. Il mio atto in Consiglio Regionale che richiede il riconoscimento dell’Artsakh è stato inserito nell’ordine del giorno della seduta di martedì 27 ottobre. Non è stato liberato per la discussione in Sala Rossa, invece, l’analogo OdG da me presentato in Consiglio Comunale, a causa della richiesta dei Cinque Stelle – proprio la forza politica della quale è espressione l’attuale Ministro degli Esteri – di effettuare chissà quali “necessari approfondimenti”, che altro non sono che un pretesto per evitare di discutere già lunedì (26/10) in Aula la mia proposta. In questo caso, l’equidistanza non è una posizione politica, ma un modo di non opporsi all’attacco contro la popolazione armena. Oggi la posizione di chi si volta dall’altra parte di fronte alla realtà e all’aggressione non è più accettabile.

Ognissanti e Giorno dei Morti, quali linee guida?

Ancora nessuna informazione ufficiale. Attendiamo con urgenza indicazioni e informazioni sulle modalità di visita ai propri cari defunti alla luce dell’emergenza sanitaria: la Giunta permetta a centinaia di migliaia di cittadini di organizzarsi per tempo e celebrare le solennità in sicurezza. l’Amministrazione batta un colpo.

Si avvicinano i giorni dei Santi e dei Defunti, ma dall’Amministrazione il silenzio è ancora assoluto. Ci facciano sapere da Palazzo Civico, dati i tempi ormai ristretti e data l’emergenza sanitaria, quali saranno le modalità per l’accesso ai Cimiteri cittadini e quali saranno le misure anticontagio. Voglio sperare che non solo il tema sia già stato preso in considerazione, ma che la Giunta abbia già stabilito linee guida e modalità. Dunque, le comunichi ai torinesi, permettendo ai cittadini di organizzarsi per tempo, eventualmente anticipando le visite ai propri cari defunti. La Solennità di Ognissanti è celebrata dalla Chiesa Cattolica il 1° novembre, che quest’anno cade di domenica: lunedì 2 novembre è invece il giorno della Commemorazione di tutti i Fedeli Defunti (“Giorno dei Morti”). I torinesi che, tutti gli anni, visitano i cimiteri cittadini in questo periodo dell’anno sono nell’ordine delle centinaia di migliaia.