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Tag: Comune di Torino

Ex Astanteria Martini, il degrado non va in lockdown

Ancora irrisolti, dopo cinque anni di Giunta Cinque Stelle, i problemi relativi alla struttura di largo Cigna 74 a Torino, inutilizzata da quasi 18 anni, ricettacolo di degrado e oggetto di probabili occupazioni abusive: domani su questo argomento la mia interpellanza in Consiglio Comunale, presto la discussione di un mio analogo atto anche in Consiglio Regionale del Piemonte.

I cinque anni di Amministrazione Appendino sono quasi terminati e i problemi legati all’ex Astanteria Martini sono ancora là, irrisolti, nel cuore del quartiere Aurora, in via Cigna 74. Domani proverò nuovamente a smuovere l’immobilismo dell’Amministrazione Comunale tornando a proporre una nuova interpellanza sul tema (tema che, insieme al Capogruppo dei Moderati in Circoscrizione 7 Pino La Mendola, seguo da sempre). La Giunta dovrà rispondere a verbale ai miei quesiti sull’argomento. Chiederò conto, anzitutto, delle diverse segnalazioni di soggetti che accedono negli spazi abbandonati e vi soggiornano. Chiederò inoltre quali siano – se vi sono – i progetti di rifunzionalizzazione dell’intero compendio: faccio miei gli auspici di chi si augura la realizzazione di un poliambulatorio. L’edificio è inutilizzato dal 2003 e la situazione di degrado coinvolge il territorio urbano circostante: è necessario e urgente effettuare interventi di manutenzione strutturale e del verde. L’Amministrazione ha avviato le opportune interlocuzioni con la Giunta Regionale per una soluzione definitiva e sensata? Discuterò presto un analogo atto, da me già presentato, anche in Consiglio Regionale del Piemonte (l’ex Astanteria Martini è di proprietà dell’Asl).

Ecoisole Smart? Senza migliorie, misura inutile (o peggio)

Discussa poco fa la mia interpellanza sul tema: se è positiva la promessa di collocare fototrappole, restano le criticità rappresentate dallo scarso numero di campane, dalla loro collocazione rivedibile, dai malfunzionamenti ancora troppo frequenti. L’Amministrazione accompagni i cittadini in questa modifica di abitudini o continueremo per mesi a vedere cumuli di sacchi ai piedi delle nuove campane.

Nuove “Ecoisole Smart”, al momento più ombre che luci: un giudizio che confermo anche dopo aver discusso in Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema. I cambiamenti, di modalità e di raccolta, non sono stati, fin qui, adeguatamente accompagnati dall’Amministrazione. Ai piedi dei nuovi bidoni continuano ad accumularsi rifiuti. Se è positiva la prospettiva della collocazione di fototrappole (lungo le Spine e in Aurora), come garantito dalla Giunta, merita una riflessione di segno totalmente opposto il fatto che ancora diverse di queste Ecoisole non funzionano in maniera ottimale o sono posizionate in maniera non consona. I sacchi (o i rifiuti di altra natura: copertoni, per esempio) accatastati ai piedi delle campane restano in quella posizione per giorni in attesa di essere rimossi da Amiat. Sulla collocazione non idonea delle campane, ho fatto presente a verbale il caso esemplare del civico 23/3 di corso Gamba, con i nuovi bidoni che di fatto pregiudicano l’uscita dai garage. Ho invitato l’Amministrazione a intervenire per migliorare il funzionamento delle campane (che talvolta non si aprono correttamente benché l’utente utilizzi la tessera), ad aumentarne il numero, a razionalizzarne la disposizione e, in generale, a mantenere alta l’attenzione affinché questo importante investimento da parte della Città non si risolva in un nulla di fatto. I cambiamenti di abitudini devono essere accompagnati dall’Amministrazione.

Studenti con esigenze speciali in presenza e DAD per tutti gli altri? Questa non è la soluzione

Questa prospettiva rimanda a scenari da “classi speciali”, abolite da quasi cinquant’anni: chiediamo che l’essere o meno alunni con disabilità o con bisogni educativi speciali non sia un criterio per essere destinati alla didattica in presenza o a distanza. Urge garantire una reale e completa inclusione. Faccio mie le richieste presentate in questo senso a Regione Piemonte e Città di Torino dalla CPD.

Didattica a distanza per tutti tranne che per gli alunni con bisogni educativi speciali o con disabilità? Una soluzione che rimanderebbe in maniera inquietante a scenari da “classi speciali”, abolite nel lontano 1977. Faccio mie le richieste presentate anche dalla CPD (Consulta per le Persone in Difficoltà) a Regione Piemonte e Città di Torino. La presenza quotidiana in classe di alunni con disabilità – in una dimensione di autentica inclusione –  è un valore, a patto che questi alunni non siano lasciati soli in classe. Urge evitare che si aprano baratri nella continuità dell’integrazione con gli altri alunni o studenti, fatto che avrebbe gravissime conseguenze dal punto di vista didattico, formativo, personale e relazionale. Lo stesso Decreto del Ministero dell’Istruzione specifica esplicitamente la necessità di garantire “condizioni di reale inclusione” suggerendo, come possibili compagni di classe in presenza degli alunni con BES, i “figli di personale sanitario o di altre categorie di lavoratori indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione” (questo è solo un esempio delle molteplici possibilità). Permettiamo immediatamente a tutti i nostri alunni non solo di fruire del sacrosanto diritto allo studio, ma anche dell’altrettanto sacrosanto diritto a una piena inclusione. Questo obiettivo si raggiunge estendendo a tutti la didattica a distanza oppure prevedendo un’aliquota di studenti in presenza insieme ai compagni con disabilità o disturbi specifici dell’insegnamento. Le Istituzioni se ne occupino.

Misure di sostegno alle Associazioni colpite dalla crisi da Covid-19: finalmente

Come da me richiesto, la Città assicurerà agevolazioni sui canoni di locazione per le realtà non profit in difficoltà: accolte le mie richieste, risultato che accolgo con soddisfazione. Ora, si faccia in fretta.

Buona notizia: come da me richiesto, le Associazioni e gli Enti senza scopo di lucro attivi in spazi ottenuti in concessione dal Comune e colpiti dalla crisi da Covid-19 otterranno finalmente un supporto dall’Amministrazione cittadina. Un risultato da me sollecitato con diverse richieste (la più recente delle quali un’interpellanza discussa in Sala Rossa lo scorso 12 ottobre) e che oggi accolgo con soddisfazione. 

La Giunta, come riferito poco fa in Commissione, ha identificato due strade possibili: da una parte la dilazione non onerosa dei pagamenti per chiunque ne faccia richiesta; dall’altra, su esplicita richiesta delle singole Associazioni, uno sconto pari al 90% sul canone di locazione per i mesi di lockdown e del 30% per gli altri mesi di emergenza (in capo alle Associazioni rimane la responsabilità di provare di aver subito un danno economico riconducibile all’emergenza da Covid-19). 

Ringrazio la Giunta anche per le modalità identificate, che dovrebbero garantire la quasi immediata applicazione delle misure, senza rinunciare ai controlli. Terrò alta l’attenzione affinché si proceda puntualmente e in tempi celeri. Sono attualmente circa 120, a livello cittadino, i contratti di locazione in essere a favore di Associazioni ed Enti senza fini di lucro. Attendiamo ulteriori misure anche da parte del Governo.

Cruciale è garantire la sopravvivenza del tessuto associativo cittadino: se tale platea di Associazioni si riducesse a causa delle spese impossibili da sostenere, il danno per tutti sarebbe incalcolabile.

Tecnologia countdown associata ai nuovi Vista Red

Con l’introduzione, laddove la normativa la consenta, del sistema “conto alla rovescia” saranno premiati i comportamenti virtuosi e si ridurrà il numero di brusche frenate: la Giunta la prenda in considerazione.

È dimostrato, per esempio da uno studio campionato a Toronto (Canada), che la tecnologia countdown aiuta, presso gli incroci più pericolosi, a far diminuire il numero di incidenti. Se, introducendo sul territorio cittadino nuovi sistemi Vista Red (se ne prevedono altri tre entro la fine dell’anno), l’Amministrazione, come la Giunta ha più volte affermato, si pone a sua volta il fine di ridurre gli incidenti (e non l’obiettivo, come si suol dire, di “fare cassa”), prenda seriamente in considerazione, come da me più volte richiesto, di associare i Vista Red a un display digitale con il conto alla rovescia laddove la normativa lo consenta. Con l’introduzione del sistema countdown saranno premiati i comportamenti virtuosi e si ridurrà il numero di brusche frenate.