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Tag: Comune di Torino

Libero Scambio, la campagna elettorale è iniziata

Siamo di nuovo alle prese con una politica che vive di slogan. Da sempre mi batto contro le storture del suk: abusivismo, microcriminalità, degrado. Una gestione diretta da parte della Città è l’unica modalità in grado di assicurare un minimo di funzionamento. Pensiamo davvero che il Libero Scambio sia una risposta alla povertà? Benissimo, allora si abbia il coraggio di pensare a una modalità a rotazione su diverse zone della città. La Circoscrizione 7 ha già dato.

A fronte di una politica che, quando si parla di Libero Scambio, va sempre troppo poco nel merito e troppo si affida, di contro, agli slogan, proviamo a porre qualche punto fermo.

Primo: la Circoscrizione 7 ha, come si suol dire, già dato. Tra Canale Molassi e via Carcano, il suk negli ultimi anni ha sempre gravitato sulle stesse zone della città. Chiedere ai residenti di Borgo Dora e Vanchiglietta che cosa questo abbia significato il suk in tutti questi anni in termini di degrado, disagi, microcriminalità, caos, furti negli appartamenti, crollo del valore degli stessi.

Secondo: da rivedere di sana pianta sono la gestione, le regole di ingaggio, il numero di persone ammesse (e relativi controlli). I molti sequestri da parte dei nostri Vigili confermano i dubbi sulla provenienza della merce.Da sempre chiediamo che sia la Città di Torino a gestire direttamente il Libero Scambio, senza passare da soggetti terzi, così come chiediamo controlli sugli ingressi e la necessità, da parte degli espositori, di certificare il proprio Isee. 
Se davvero pensiamo, come peraltro sostenuto anche dall’Arcivescovo Monsignor Cesare Nosiglia, che il Barattolo sia una misura di sostegno a chi è in difficoltà economica, allora dobbiamo anche avere il coraggio di pensare a una formula a rotazione su base semestrale o annuale, che coinvolga tutte le zone di Torino, con relativa road map. Tutto il resto è solo sterile polemica, da una parte e dall’altra.

La vergognosa fuga di Lapietra

L’Assessora fa rinviare la discussione della mia interpellanza sulla pedonalizzazione di via San Francesco da Paola, dimostrando di non avere neanche il coraggio di difendere di fronte al Consiglio Comunale le proprie scelte, che stanno uccidendo una via del centro di Torino. E i danni che in zona stanno subendo i commercianti? Chi li paga? La stessa Lapietra?

Nemmeno il coraggio di rispondere. Neanche il coraggio di difendere e motivare le proprie scelte strategiche e politiche di fronte alla Sala Rossa. L’Assessora Lapietra preferisce la più clamorosa delle fughe. Non si discuterà dunque, lunedì in Consiglio Comunale, la mia interpellanza sulla pedonalizzazione di via San Francesco da Paola, via Des Ambrois e via Fratelli Vasco: una misura che sta letteralmente uccidendo tante attività, rendendo la vita impossibile ai residenti, penalizzando gli uffici dei professionisti. L’Assessora, che oggi si rifugia dietro la formula standard della “necessità di ulteriori integrazioni” (il mio atto è stato protocollato un mese fa: quattro settimane non sono bastate? Di quali altre “integrazioni” abbiamo bisogno?), rinvia dunque il momento in cui dovrà rendere conto di una pedonalizzazione che è un vero e proprio insulto a commercianti, residenti ed esercenti. Questa pedonalizzazione altro non è che un’operazione studiata a tavolino con qualche ristoratore della zona che evidentemente, forse vicino al Movimento Cinque Stelle, pensava di aumentare i propri incassi. So di attività che hanno visto crollare il proprio fatturato del 75% da quando la pedonalizzazione è in vigore, come se il COVID-19 non fosse abbastanza. Conosco personalmente un’officina che si è dovuta trasferire e che ora paga doppio affitto, senza nemmeno aver ricevuto, da questa Amministrazione, una pur minima proposta di compensazione. Il degrado aumenta, l’illuminazione è insufficiente, certe soluzioni in termini di dehors paiono oggettivamente incompatibili con lo stile urbanistico e architettonico di una via aulica del centro. Di fronte a tutto questo, una Giunta inadeguata dal punto di vista politico e amministrativo dimostra di non avere neanche il coraggio di mettere la faccia di fronte al Consiglio e dunque di fronte ai torinesi per rivendicare le proprie scelte.

Assurdo pagare tariffa piena (e salata) per posteggi che non si trovano

Giusto abbassare il prezzo delle “Strisce Blu” nei quartieri della movida, a maggior ragione alla luce degli ulteriori posti persi con i nuovi dehors: faccio mio l’appello dei residenti di Vanchiglia e ringrazio i colleghi Moderati che, in Circoscrizione 7, hanno presentato un’interpellanza insieme al Gruppo PD per chiedere sconti sugli abbonamenti per i residenti. Una simile misura è urgente per tutti i quartieri “di movida” in città. Prossimamente si discuterà in Sala Rossa una mia interpellanza sull’argomento degli stalli gialli e blu a Vanchiglia.

Se il posteggio non si trova, pagare la tariffa piena non ha senso. Ne sono profondamente convinto e altrettanto convintamente sostengo l’appello dei cittadini (e dei Moderati, che, in Circoscrizione 7, hanno presentato sul tema un’interpellanza insieme al Gruppo PD): le tariffe degli abbonamenti siano abbassate per i residenti. Pagare il prezzo pieno per un servizio la cui disponibilità è sempre minore è assurdo. La concessione dello spazio gratuito agli esercizi commerciali per i dehors è un ulteriore elemento che comporta la diminuzione degli stalli a disposizione. Questo vale per tutti i quartieri cittadini di movida, per i quali sostengo la necessità di questa misura a favore dei residenti che pagano l’abbonamento. Per quanto riguarda il quartiere Vanchiglia, a mia volta discuterò prossimamente in Consiglio Comunale un’interpellanza sul tema degli stalli gialli e blu e sui relativi controlli, da parte della Municipale, per garantire il rispetto del prioritario diritto dei residenti.

Blocco auto, adesso intervenga il Governo

Il Ministero intimi alle Regioni di revocare un provvedimento assurdo, che – a fronte di ricadute ambientali incerte – penalizza chi lavora e le fasce più fragili della popolazione.

Limitare il traffico in tempi di secondo picco pandemico e di secondo lockdown non ha senso: a questo punto, sia il Governo stesso a chiedere alle Regioni la revoca di un provvedimento privo di logica, che finirà per far crescere ulteriormente il fattore di riempimento dei mezzi pubblici (con le relative conseguenze in termini di rischio di contagio, anche perché il servizio di trasporto pubblico è stato ridotto e non è sufficientemente monitorato) e che penalizza chiunque lavori o abbia un’attività imprenditoriale.

Questo provvedimento non è solo assurdo, ma comporta contraddizioni: per esempio, come si deve comportare chi, avendo prenotato un tampone in uno degli hotspot drive in o drive through del territorio, si sposta a bordo di un veicolo diesel Euro 5? Dovrà rinunciare? Sarà ricontattato per ricalendarizzare un nuovo appuntamento? Sarà dirottato presso un altro punto accessibile a piedi? 

Mi auguro inoltre che sia scrupolosamente rispettata (possibilmente senza chiedere a questi automobilisti di circolare con la documentazione in tasca) la deroga dal blocco per i cittadini con Isee inferiore ai 14mila euro. Diversamente, a essere bloccate sarebbero anche le oltre 8mila famiglie che, sul solo territorio torinese, si affidano per andare avanti ai pacchi dono dei dodici snodi di Torino Solidale, pacchi per il ritiro dei quali l’auto è assolutamente necessaria, vista la mole e l’ingombro. L’alternativa è che, a spostarsi, debbano essere proprio i pochi Volontari attivi. A loro volta in auto: sperando che il loro non sia un mezzo troppo vecchio.

A fronte di effetti ambientali per lo meno incerti, abbiamo certissime ricadute negative su chi è più fragile e debole e su chi produce ricchezza e lavoro.

Presto alla Tesoriera panchine nuove di zecca

Bel risultato che premia il mio impegno.

La Città di Torino interverrà, come da me richiesto alla Giunta, per ripristinare o sostituire tutte le panchine ammalorate o vandalizzate presso il Parco della Tesoriera. Moltissime delle 120 panchine di pregio presso il parco di corso Francia 186 sono infatti da mesi, di fatto, inutilizzabili. La Giunta, rispondendo poco fa in Consiglio Comunale alla mia interpellanza sul tema, ha garantito che si interverrà nell’ambito di un appalto attualmente in corso per la sostituzione o la manutenzione di tutte le panchine danneggiate. I lavori sono già iniziati e questo mi fa ben sperare su tempistiche ragionevoli. Il Parco della Tesoriera è uno dei luoghi simbolo della Circoscrizione 4 e dell’intera Torino.