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Autore: Redazione sito

Rifiutata la mia richiesta di comunicazioni urgenti sul concerto del 25 aprile

In piazza vetro e bottiglie per il concerto dei Modena City Ramblers, ma la Sindaca Appendino non riferirà in Consiglio Comunale. Un atteggiamento sprezzante e inaccettabile, anche visti i recenti, drammatici precedenti. L’Amministrazione ha forse qualcosa da nascondere? Proporrò a questo punto un’interpellanza generale e farò un accesso agli atti per fare luce su tutti gli aspetti della vicenda. 

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INTERPELLANZA – Case popolari ATC occupate abusivamente: c’era un tempo in cui i 5 Stelle gridavano “Honestà, Honestà, Honestà!”, ma da quando sono al governo della città cosa fanno?

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

– il Consiglio Regionale ha approvato, nella seduta del 23 settembre 2014, il testo del disegno di legge n. 2 “Riordino delle Agenzie Territoriali per la Casa. Modifiche alla legge regionale numero 3 del 17 febbraio 2010 (Norme in materia di edilizia sociale)”;

– le ATC sono passate da 7 a 3: un’Agenzia per la casa del Piemonte Nord (Novara, VCO, Biella e Vercelli) un’Agenzia per la casa del Piemonte Centrale (Torino) e un’Agenzia per la casa del Piemonte Sud (Alessandria, Asti e Cuneo);

– le ATC sono enti pubblici di servizio, non economici, ausiliari della Regione, dotati di autonomia organizzativa, patrimoniale, amministrativa e contabile che attuano e gestiscono il patrimonio di edilizia sociale ed esercitano le funzioni loro attribuite con competenza estesa al rispettivo ambito territoriale;

– l’ATC Piemonte Centrale ha sede a Torino e competenza nei 22 aggregati (ambiti) di Comuni definiti dalla Regione Piemonte (Torino e oltre 100 Comuni dell’intera provincia);

– i compiti e le funzioni dell’ATC sono fissati dalla Legge Regionale n. 3 del 17 febbraio 2010 che disciplina le norme in materia di edilizia sociale, al fine di adottare una politica organica dell’edilizia residenziale pubblica;

RILEVATO CHE

– accade con sempre maggiore frequenza che, in conseguenza della crisi economica e della precarietà del mondo del lavoro, molti cittadini vivano difficoltà economiche di difficile soluzione e pertanto abbiano necessità di rivolgersi al servizio di edilizia residenziale per ottenere una casa popolare;

– con altrettanta frequenza accade di venire a conoscenza di occupazioni abusive degli alloggi popolari da parte di persone che non ne avrebbero titolo o che comunque, pur possedendo i requisiti, non intendono rispettare le graduatorie e la legalità e pertanto agiscono facendo prevalere con la forza una situazione di fatto rispetto a quanto di diritto;

– fino a qualche anno fa gli alloggi popolari che rimanevano vuoti venivano sbarrati (porta d’ingresso e finestre) da personale ATC in maniera da renderli effettivamente inagibili e non occupabili prima dell’assegnazione ufficiale;

– purtroppo negli ultimi tempi questa buona pratica non viene più realizzata e ciò ha comportato – unitamente ad una crescente e diffusa situazione di fragilità economica e sociale – una sempre più frequente occupazione degli alloggi da parte di chi non ne ha titolo;

CONSIDERATO CHE

– in relazione alla materia oggetto del presente atto si precisa che la Polizia Municipale svolge un ruolo rilevante, sia tramite le competenti Sezioni Territoriali sia con un Nucleo specialistico denominato Reparto di Polizia Abitativa che ha sede presso lo stesso stabile che ospita la Divisione Edilizia Residenziale Pubblica del Comune di Torino;

– il Reparto di Polizia Abitativa svolge accertamenti e indagini sulle domande di accesso all’assegnazione in Edilizia Residenziale Pubblica (bando generale, casi sociali, sfratti), accertamenti e indagini finalizzati alla concessione di contributi economici da parte dei Servizi Socio-Assistenziali, accertamenti per conto della Divisione Lavoro e Formazione sui requisiti necessari per l’accesso ai Cantieri di Lavoro, attività di Polizia Giudiziaria inerente le occupazioni senza titolo, coordinamento sui provvedimenti di sgombero emessi a seguito di reato o decadenza amministrativa, verifica dei requisiti per la permanenza degli assegnatari in alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1) quante siano le unità immobiliari gestite dall’ATC nel territorio cittadino;

2) quante risultino occupate senza titolo;

3) se gli occupanti senza titolo siano stati identificati dall’ATC o dalla Polizia Municipale;

4) se e quali attività preventive rientrino nelle facoltà e nei poteri di ATC e Polizia Municipale per porre argini al dilagante fenomeno dell’occupazione abusiva delle case popolari da parte di chi non ne ha titolo;

5) se sia possibile ripristinare la buona pratica, attiva fino a qualche anno fa, di sbarrare porte e finestre degli appartamenti vuoti per evitare che, in attesa dell’assegnazione, essi possano essere occupati abusivamente;

6) se e quali strumenti per la repressione delle occupazioni abusive siano di competenza di ATC e della Polizia Municipale;

7) quali siano le modalità per segnalare le occupazioni abusive, se esse siano a disposizione di tutti i cittadini e come vengano gestite le pratiche una volta ricevute le segnalazioni;

8) quante segnalazioni siano state ricevute e lavorate negli anni 2016, 2017 e 2018 e quali le tempistiche e gli esiti.

F.to   Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Degrado e criminalità in via Malone: l’Amministrazione vuole fare barriera alla legalità o si è dimenticata di Barriera?

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

– Barriera di Milano è un antico quartiere di Torino, sorto come borgo proletario e operaio, collocato nel territorio della Circoscrizione 6;

– antico agglomerato di case sparse e botteghe, Barriera nacque ufficialmente soltanto nel 1853 con la prima cinta daziaria;

– eretta con lo scopo di garantire il controllo doganale delle merci in entrata, separava le campagne dall’accesso nord, che proseguiva fino al ponte sul fiume Dora (quartiere Aurora);

– il quartiere prende il nome da uno dei varchi che consentivano l’ingresso in città: questi varchi, detti barriere, assicuravano il pagamento del dazio, e tra tutti la barriera più nota a nord era quella di piazza Crispi, lungo l’allora strada Reale d’Italia e chiamata – appunto – di Milano, giacché dava verso il noto capoluogo lombardo;

 – lo scrivente ha effettuato un sopralluogo, insieme a un nutrito gruppo di residenti e commercianti, in data 27 marzo 2018 in via Malone e nelle vie limitrofe (via Monte Rosa, corso Palermo, via Sesia, via Candia e via Santhià);

RILEVATO CHE

– i commercianti denunciano la costante presenza di persone dedite al malaffare che vagano lungo le sopra citate strade, ad ogni ora del dì e della notte, mettendo in serio pericolo l’incolumità dei clienti delle loro attività, sovente supportando il loro intento criminoso brandendo armi da taglio non convenzionali (ad esempio bottiglie di vetro spaccate) per ottenere soldi o altri beni e utilità senza pagarne il corrispettivo;

– sia i residenti sia i commercianti gridano la disattenzione dell’Amministrazione e lamentano l’assoluto disinteresse per i cittadini onesti che vivono e lavorano in quello che ormai è diventato un territorio controllato alla malavita e che, al calare delle tenebre, manifesta il profilo più deteriore dell’inciviltà e del degrado;

– cittadini e commercianti sottolineano inoltre la debolezza dell’illuminazione artificiale soprattutto in via Malone, via Sesia, via Candia, via Monte Rosa e via Santhià;

– anche la pulizia dei marciapiedi risulta molto carente, capita sovente che i vetri rotti dei finestrini delle auto restino a terra per lunghe e interminabili settimane, tanto da costringere i cittadini a provvedere da sé alla loro rimozione;

CONSIDERATO CHE

– un quartiere denso di storia e intriso di valore per la cittadinanza non può continuare ad essere ridotto ad una landa desolata e caratterizzata dalla rassegnazione dei residenti e dalla paura dei commercianti, ma dovrebbe essere il punto di partenza – il cosiddetto fiore all’occhiello – per una forza politica che, facendo leva su di un semplicistico e demagogico populismo, ha vinto le elezioni comunali 2016 promettendo attenzioni per le periferie;

– dopo circa due anni di amministrazione del territorio i cittadini hanno avuto evidenza concreta del disinteresse della Sindaca e della Giunta per intere zone della città che non sono geograficamente periferiche ma solo totalmente marginali nella considerazione di chi governa la nostra bellissima città;

–  resta indefinito e inconoscibile il confine tra il disinteresse di questa Amministrazione e la mera incapacità di porre rimedio a fenomeni non banali quanto noti;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

  1. quanti siano attualmente i passaggi di AMIAT nelle vie citate nel paragrafo “premesso che”, quale sia la tipologia (manuale o meccanizzata, spazzamento, svuotamento cestini e cassonetti) e la frequenza degli interventi e se sia nella possibilità e nell’intenzione dell’Amministrazione incrementarli;
  2. se la Giunta intenda valutare un aumento dell’intensità luminosa proiettata dalla illuminazione artificiale in via Malone, via Candia, via Sesia, via Santhià e via Monte Rosa;
  3. se la Giunta sia intenzionata ad aumentare la presenza diurna e i passaggi notturni delle pattuglie della Polizia Municipale in funzione di ausiliari di pubblica sicurezza per prevenire fenomeni di degrado e di microcriminalità;
  4. se il Corpo di Polizia Municipale sia in grado di intervenire per garantire sicurezza ai cittadini e ai commercianti onesti utilizzando in maniera efficace ed efficiente le note competenze professionali di determinati nuclei, quali il Reparto Polizia Giudiziaria per “attività di repressione dei reati e contrasto al disordine urbano” (sito internet Comune di Torino/Sicurezza ed Emergenze/Il Corpo/Struttura/Reparti Specialistici/Reparto Polizia Giudiziaria) e il Reparto Investigazioni Tecnologiche in funzione di “ausilio alle squadre di polizia giudiziaria prestando loro opera di posizionamento ed utilizzo di tecnologie avanzate quali microcamere ed altro” (sito internet Comune di Torino/Sicurezza ed Emergenze/Il Corpo/Struttura/Reparti Specialistici/Reparto Investigazioni Tecnologiche);
  5. se la Giunta ritenga utile – in base alle tempistiche e con le modalità che riterrà opportune e secondo un definito calendario di priorità – sollecitare e concretizzare una cooperazione rafforzata con le forze di polizia statali ad ordinamento civile e militare per porre un argine o una barriera alle molteplici forme di legalità e di inciviltà che si realizzano quotidianamente in Barriera di Milano;
  6. se e in quali occasioni la questione della microcriminalità in Barriera di Milano sia stata portata al Tavolo della Sicurezza istituito c/o la competente Prefettura e se essa sia, non tanto già nota, quanto piuttosto oggetto di attenzione e destinataria di interventi concreti e definenti.

F.to  Silvio Magliano