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La Giunta estende la validità del Pass60, ma dimentica di avvertire i torinesi

L’Amministrazione ha, come da me richiesto con un’interpellanza, prorogato la scadenza della tessera culturale dedicata ai neo-sessantenni torinesi, non utilizzata quest’anno a causa del COVID, ma non ha pubblicato la notizia sul sito del Comune: se un diritto non è comunicato non esiste, si provveda subito ad aggiornare la pagina.

Il diritto c’è, ma non si vede. Né si conosce. Dunque, di fatto, non esiste. Ringrazio la Giunta per aver, come da me richiesto con un’interpellanza appena discussa in Consiglio Comunale, approvato la proroga del periodo di fruizione della tessera Pass60: peccato che la notizia non compaia sull’apposita pagina del sito della Città. Mi auguro che si ponga rimedio quanto prima. La tessera Pass60 garantisce ai torinesi, nell’anno del loro 60esimo compleanno, la possibilità di visitare mostre e musei, di assistere a concerti e di partecipare ad attività sportive. Con l’interpellanza appena discussa chiedevo appunto di estendere il periodo di fruizione della card al nuovo anno dopo mesi di chiusura di musei e mostre, non solo per dare un segnale positivo alla cittadinanza, ma anche per restituire a tanti torinesi la possibilità di non perdere utili opportunità culturali.

Malamovida in Santa Giulia, ci risiamo

Notte di assembramenti e abusivismo, l’Amministrazione ha alzato bandiera bianca. I Moderati chiederanno conto in Consiglio Comunale di quanto successo ieri sera.

Santa Giulia, ci risiamo. La notizia non è la movida improvvisata in via Balbo; semmai, il fatto che ieri sera il fenomeno è stato particolarmente evidente. Come dai Moderati sempre denunciato sia in Consiglio Comunale sia in Circoscrizione, queste dinamiche vanno avanti da settimane, lasciando resti e sporcizia la mattina successiva. L’Amministrazione si conferma totalmente impotente. O, forse, ha semplicemente rinunciato a prendere qualsiasi tipo di contromisura in un clima ultimi giorni di scuola, da remi tirati in barca di chi vede il “traguardo” della fine della consiliatura: inaccettabile, anche perché il salatissimo conto lo pagano i residenti. I locali sono chiusi, l’abusivismo è padrone del campo. Gli assembramenti di gente senza mascherina sono un rischio che non possiamo permetterci di correre. Chiederò conto della situazione in Consiglio Comunale.

Pace in Artsakh (Nagorno Karabakh), il mio Ordine del Giorno passa in Consiglio Regionale

Un piccolo passo avanti verso una pace duratura e verso l’affermazione della verità storica, un risultato che accolgo con soddisfazione personale e politica. Delusione soltanto per la mancata unanimità. Ora si lavori per mettere in atto l’impegnativa presa: il popolo dell’Artsakh e la sua rappresentanza politica e istituzionale siedano al tavolo per la pace della Copresidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE.

Soddisfazione per l’approvazione, in Consiglio Regionale, del mio Ordine del Giorno sul tema “Per una pace duratura della regione dell’Artsakh (Nagorno Karabakh)”: una soddisfazione più forte del rammarico per alcune astensioni, delle quali resto curioso di conoscere le ragioni. L’atto passa in Consiglio con i voti della Maggioranza. Di fronte a tragedie come questa, la stessa neutralità ha un preciso significato politico. Voltarsi dall’altra parte è esattamente quanto hanno fatto le potenze europee e internazionali durante le settimane di conflitto, mentre morivano civili innocenti e si colpivano obiettivi civili e ospedali.

Registriamo con l’approvazione del mio Ordine del Giorno un piccolo ma significativo passo avanti verso l’affermazione della pace e della verità storica. Rivendichiamo il diritto all’autodeterminazione di un popolo che, ora, ci auguriamo torni a essere pienamente protagonista del proprio destino, senza ingerenze da parte di potenze terze. Ora si lavori per l’impegnativa presa – il popolo dell’Artsakh e la sua rappresentanza politica e istituzionale possano sedere al tavolo per la pace della Copresidenza del Gruppo di Minsk dell’OSCE – e si lavori per la salvaguardia del patrimonio culturale, architettonico e religioso di questa terra.
 
Ci interessa che si faccia chiarezza sulle ragioni profonde del conflitto, così come sull’ipotesi di impiego di armi, mezzi e metodi bellici proibiti dal diritto internazionale.

La popolazione armena dell’Artsakh (Nagorno Karabakh) è un simbolo per tutto il popolo armeno, disperso nel mondo a causa del primo genocidio del XX secolo, perpetrato dalla Turchia ottomana.

La crisi dell’abitare si supera soltanto sostenendo anche i piccoli proprietari

Anche chi conta sugli introiti dell’affitto di una seconda casa, magari acquistata con i risparmi di una vita, per il proprio sostentamento deve essere supportato dalle Istituzioni: contrapporre gli interessi suoi a quelli degli inquilini in difficoltà sarebbe l’errore peggiore. Non parliamo di cittadini ad alto reddito, né con alto tenore di vita: per costoro, il blocco degli sfratti fino a giugno 2021 rischia di risolversi in un contraccolpo tremendo.

Crisi della morosità, contrapporre gli interessi di (piccoli) proprietari e affittuari sarebbe un errore clamoroso. Se i dati relativi all’emergenza abitativa sono drammatici, altrettanto possono essere le difficoltà di chi dal canone per il proprio secondo o terzo immobile trae parte integrante del proprio reddito e sostentamento. Compito delle Istituzioni, a partire dal Comune, è sostenere entrambe le parti. Le spese non si interrompono per un proprietario che, a causa della crisi, non riceve più mensilmente il canone dal proprio inquilino; al contrario, il proprietario continua a dover far fronte all’IMU e alle altre spese; inoltre, il suo ISEE resta alto, escludendolo da una serie di benefici e strumenti di sostegno. Essere titolari di un secondo appartamento non significa automaticamente avere un alto tenore di vita; il mattone è spesso l’investimento per i risparmi di una vita. Il blocco degli sfratti fino a giugno 2021 rischia, per centinaia di piccoli proprietari, di risolversi in un contraccolpo tremendo e nell’impossibilità di andare avanti. Il rischio è che il ceto medio sul quale ancora si sostiene questo Paese sia ulteriormente depauperato. I dati descrivono in maniera inequivocabile una situazione di grave crisi: la morosità presso le case ATC è in crescita del 5% nell’ultimo anno, le liste d’attesa sono lunghissime, la pandemia ha ulteriormente peggiorato una situazione già preoccupante. 

Con Lepore Disability Manager cambio culturale in corso

Il mio sincero grazie per il lavoro straordinario, che rappresenta una svolta nella storia della Città di Torino. Se l’Amministrazione avesse fin da subito messo questa figura nelle condizioni di lavorare al meglio, oggi saremmo ancora più avanti. Nel merito della relazione ascoltata in Commissione: giusti gli inviti a un cambio di rotta sul Servizio trasporto persone con disabilità e sui PEBA, temi sui quali mi impegno da sempre.

Il lavoro dell’avvocato Lepore nel suo ruolo di Disability Manager è stato, in questi anni, di livello assoluto, a sostegno della Giunta e talvolta nonostante la Giunta. Da questo livello non si tornerà indietro e questo rappresenta di per sé un valore culturale acquisito dalla nostra Città. A Lepore vanno oggi, prima di tutto, i miei più sentiti ringraziamenti. I risultati ottenuti sono la migliore dimostrazione di quanto una simile figura possa fare la differenza. Chissà che risultati avremmo potuto raggiungere se l’attuale soddisfacente livello di coinvolgimento della sua figura da parte della Giunta fosse stato raggiunto non a tre mesi dalla fine della consiliatura, ma fin da subito. Spero che la prossima Amministrazione faccia tesoro dell’esperienza. Condivido, nel merito della relazione appena presentata in Commissione, la necessità di un nuovo modello per quanto riguarda il Servizio di trasporto per persone con disabilità, di una più stretta collaborazione con i Disability Manager di altri enti e di un potenziamento del personale al lavoro sui PEBA. Tutti questi sono temi per i quali mi impegno da sempre.