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Su Tundo l’Amministrazione fa scena muta

Dopo la pesante denuncia dei Sindacati sulla stampa cittadina (“stipendi in ritardo di due mesi”) e la decisione della sigla Faisa-Cisal di scioperare il 22 febbraio, la Giunta decide di non rispondere in Aula alla mia richiesta di comunicazioni urgenti. La situazione è grave: il servizio è assimilabile a un servizio pubblico, il diritto allo studio dei ragazzi è messo a repentaglio. Spetta alla Giunta trovare una soluzione.

Tundo: gli stipendi sono in ritardo di due mesi, una giornata di sciopero è stata indetta dalla sigla Faisa-Cisal per lunedì prossimo, il 22 febbraio. Sul tema, ho chiesto le comunicazioni urgenti in Sala Rossa: mi sono state negate. Il servizio di trasporto per persone con disabilità è a tutti gli effetti assimilabile a un servizio pubblico: l’Amministrazione proverà almeno a fare qualcosa per garantire l’operatività? Come? Il momento più consono per raccontarcelo sarebbe stato oggi, in Aula. E’ chiaro a tutti che Tundo non è più in grado di garantire alcuna affidabilità nei confronti dei dipendenti, degli utenti e della stessa Città. La mia più totale solidarietà va ai dipendenti e agli ex dipendenti ancora in attesa di ricevere il dovuto (stipendi e TFR), alle famiglie penalizzate dai disservizi, ai ragazzi che vedono continuamente attaccato il proprio diritto allo studio.

Tundo, stipendi in ritardo, sciopero inevitabile

Agitazione annunciata per il 22 febbraio.

Inevitabile lo sciopero (annunciato da Faisa-Cisal per il 22 febbraio): è chiaro a tutti che questa azienda non solo non garantisce alcuna affidabilità nei confronti dei dipendenti (né degli utenti, né della stessa Città di Torino), ma che anzi ormai considera il disservizio, il ritardo, il mancato rispetto degli impegni presi quasi come una sorta di nuova e acquisita “normalità” operativa. Massima solidarietà ai dipendenti che aspettano di vedere i propri stipendi, agli ex dipendenti che aspettano ancora di ricevere i TFR, alle famiglie che devono vedersela con le corse saltate, ai ragazzi che vedono messo a repentaglio il proprio diritto allo studio.

Lungo Dora Napoli, ferite che ancora sanguinano

Il lungofiume è, oggi, in condizioni peggiori di cinque anni fa: lunedì la mia nuova interpellanza in Sala Rossa per chiedere di fare finalmente qualcosa contro degrado, spaccio, abusivismo.

Luogo di degrado, bivacchi, sporcizia: Lungo Dora non solo non sta meglio di cinque anni fa, ma – al contrario – lo stato della zona è peggiorato sensibilmente nel quinquennio di Amministrazione Cinque Stelle. Agli “storici” problemi del quartiere si sono aggiunti, negli ultimi tempi, una recrudescenza dello spaccio e l’espandersi, durante i sabati, dell’abusivismo del vicino Barattolo fino alle sponde del torrente. Ferite aperte che non guariscono, nuove piaghe che si aprono. Due risse sono scoppiate solo nell’ultima settimana. Le mie domande alla Giunta: quali sono stati, nell’ultimo anno, gli interventi della Municipale? Quali risultati hanno garantito? Quali misure si stanno prendendo contro lo spaccio e contro il consumo di droga? 

Sostegno ai circoli culturali e sostegno alle agenzie di viaggi

Le mie richieste alla Giunta Regionale per evitare chiusure a ripetizione e perdita di posti di lavoro.

Niente bonus finora, in questa seconda fase di chiusura, per i circoli culturali e le associazioni di promozione sociale. Una situazione iniqua, che penalizza queste realtà sia in assoluto sia rispetto ad altre attività di somministrazione, che hanno ricevuto una qualche forma di sostegno, per quanto il più delle volte sproporzionata alle perdite e ai mancati guadagni. Ho ribadito questa richiesta alla Giunta Regionale oggi in Commissione. Il blocco della somministrazione è un blocco alle tante attività dei circoli. Mi auguro che la Giunta faccia seguito con i fatti alle parole dell’Assessore Poggio, che ha dichiarato di voler valutare la possibilità di erogare ulteriori contributi. Per quanto riguarda le agenzie di viaggi e il mondo del turismo organizzato, colpiti da una crisi tremenda, un adeguato sostegno non solo economico, ma strutturale, è fondamentale. Anche la Regione può fare la sua parte, per esempio cancellando l’Irpef per tutta la durata dell’emergenza. Serve, inoltre, aprire corridoi turistici, ancora mancanti sul nostro territorio. Il settore è forse il più colpito di tutti da una crisi economica tremenda, che ha già provocato la chiusura di un’agenzia su cinque (7 su 10 rischiano di non farcela). Le agenzie di viaggi hanno perso il 90% del fatturato in questi mesi di crisi: le attività di questo tipo sono quasi 800 sul territorio piemontese e danno lavoro a migliaia di persone.

Emergenza clochard, certe polemiche sono pura ipocrisia politica

Fuori luogo l’indignazione di facciata di chi, fino a ieri, parlava di “fenomeno da far sparire dal salotto buono di Torino” e oggi alza alte grida di condanna per gli interventi. Questo è invece il momento dell’unità e della collaborazione. Il problema è reale. Auspico che ogni eventuale fenomeno di racket e sfruttamento sia identificato e smantellato. Anche dopo aver rifiutato ogni offerta di aiuto, rispettare le leggi resta un dovere della persona. Mettere a disposizione ogni mezzo perché a tutti sia garantito sostegno è compito delle Istituzioni. Chiesa e Terzo Settore lo fanno da sempre: all’Arcivescovo, alla Curia e ai Volontari – ai quali nessun Consigliere può permettersi di dare lezioni – il mio grazie più sincero.

L’indignazione “a favore di telecamere” di chi, fino a ieri, si riferiva ai clochard quale “fenomeno da portare lontano dal salotto buono della città” e oggi si lamenta per i recenti interventi si smaschera da sé quale mera mossa politica. Un atteggiamento che spiace, perché il problema è reale: questo dovrebbe essere, piuttosto, il momento dell’unità e della collaborazione. Compito e dovere delle Istituzioni è fornire tutte le occasioni, tutti gli strumenti e tutti i percorsi possibili affinché ogni persona possa essere accolta, dormire al caldo, avere l’opportunità di costruirsi di nuovo una vita. Chi invece rifiuta, scientificamente e volontariamente, tutte le occasioni di aiuto ha sempre e comunque il dovere di rispettare le regole e le leggi. Auspico che siano identificati e smantellati gli eventuali fenomeni di racket, ricatto o sfruttamento ai danni delle persone che dormono in strada. Questo non è un tema sul quale dividersi, ma sul quale collaborare. Il mio più grande ringraziamento va all’Arcivescovo e alla Curia, alle Associazioni e ai Volontari, che, da sempre, si impegnano gratuitamente a favore degli ultimi e delle persone più fragili. E quei colleghi Consiglieri che si permettono di invitare a un maggior impegno la Curia e l’Associazionismo la prossima volta si informino meglio su tutto il bene che da sempre Chiesa e Volontari fanno per le persone più fragili.