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La Ferrovia delle Meraviglie e quel progetto del Politecnico che potrebbe farla rinascere

Ora è ufficiale, la Cuneo-Nizza è il “Luogo del Cuore” più amato dagli italiani secondo il sondaggio del FAI. Nel 2008 la Regione Piemonte commissionò al Politecnico di Torino uno studio per potenziare e valorizzare questa spettacolare ferrovia: un mio Ordine del Giorno in Regione ne chiede la realizzazione. Un’occasione da non perdere anche per mettere Torino al centro dell’intersezione tra corridoio renano-alpino e Torino-Lione e creare un volano di crescita per l’intera regione.

Ora è ufficialmente sancito dal sondaggio FAI: la Ferrovia delle Meraviglie è il Luogo del Cuore più amato dagli italiani. A maggior ragione, è doveroso e urgente tornare a valorizzarla al pieno delle sue potenzialità. Per valorizzare la tratta ferroviaria Torino-Cuneo-Nizza la Regione Piemonte aveva commissionato al Politecnico di Torino, nel 2008, uno studio nell’ambito del Progetto Alcotra.

Sul tema è in attesa di essere discusso in Consiglio Regionale del Piemonte un mio Ordine del Giorno che chiede di recuperare quel progetto, che potrebbe contribuire a un nuovo rilancio di questo pezzo di storia ferroviaria e turistica del nostro Piemonte. Con il mio atto chiedo inoltre l’istituzione di un tavolo regionale di discussione affinché il progetto si possa realizzare. Con l’approvazione di questo mio atto, il Consiglio Regionale dimostrerebbe di aver compreso il valore (storico, turistico, culturale e anche economico) della Ferrovia delle Meraviglie, che tanto cara è ai nostri concittadini. 

La valorizzazione della tratta Torino-Cuneo-Nizza è inoltre strettamente legata a un aggiornamento delle reti transeuropee TEN-T e in particolare del corridoio renano-alpino, che unisce nord e sud Europa, passando da Arona, Domodossola, Santhià, Torino, Cuneo per poi proseguire fino a Marsiglia. Un tassello fondamentale affinché Torino diventi crocevia strategico e nodo imprescindibile tra l’asse est-ovest (di cui la Torino-Lione è un tratto) e quello nord-sud.

La proposta di aggiornamento di questo corridoio transeuropeo con l’individuazione di un nuovo ramo passante per Torino promuoverebbe anche il trasporto merci regionale e diventerebbe volano per la crescita economica di diversi territori finora esclusi da questa opportunità e da queste direttrici.

Giusto l’impegno degli Agenti di Viaggio contro l’abusivismo

Porterò il tema in Consiglio Regionale: la normativa regionale sia chiara.

Sostengo la battaglia degli Agenti di Viaggio contro fenomeni di abusivismo che rischiano di mettere ulteriormente in ginocchio un settore colpito in maniera devastante dalla crisi. M.A.A.V.I. (Movimento Autonomo delle Agenzie di Viaggio Italiane), al quale fanno riferimento moltissimi Agenti di Viaggio in Italia e in Piemonte, ha appena annunciato l’introduzione di un proprio Pool Anti-Abusivismo. Chi – senza possedere una licenza e senza garantire assicurazioni a protezione a chi viaggia – organizza viaggi per conto terzi a scopo di lucro commette un illecito. Giusta la richiesta, rivolta anche alla Giunta Regionale con una lettera inviata da M.A.A.V.I. al Presidente Alberto Cirio e all’Assessora Poggio, di maggiore chiarezza anche a livello normativo. Un mercato con regole certe è una condizione per consentire, a emergenza terminata, una pronta ripresa del comparto. A maggior ragione in una fase di grande crisi, con ristori spesso non sufficienti, urge garantire il pieno rispetto delle regole. Porterò il tema in Consiglio Regionale.

Benzinai, crollo del venduto negli ultimi dodici mesi: anche per questo non avrebbe avuto senso ripristinare la ZTL

Le erogazioni di carburante sono calate in Piemonte, in un anno di pandemia, di quasi un terzo: alla luce di questi dati, difficile vedere nella riattivazione della ZTL, come richiesto da voci ambientaliste a Torino, la soluzione al problema dell’inquinamento.

I benzinai del nostro Paese fanno registrare, secondo alcune stime, un crollo del numero di litri di carburante erogati: dal 25% al 30% a livello nazionale, con picchi che superano il 70% presso i distributori autostradali; le cifre scorporate per il solo Piemonte non sono migliori (fonti interne a uno dei marchi leader del mercato quantificano il calo in un preoccupante 27%). Coprifuoco notturno e spostamenti tra regioni non consentiti fanno il resto. Diventa difficile, dati alla mano, pensare che, se gli indici dell’inquinamento non sono migliorati rispetto a un anno fa, questo dipenda dal traffico veicolare privato. Alcune realtà ambientaliste hanno richiesto a gran voce, nelle ultime ore, la riattivazione della ZTL a Torino, per ragioni connesse alla qualità dell’aria. Credo che – di fronte a una situazione di emergenza che dura da un anno, a modifiche sostanziali nelle nostre abitudini di vita e alla crisi profondissima di tante attività del centro – sia necessario abbandonare, su questo tema, ogni approccio ideologico. La ZTL deve rimanere sospesa fino alla fine dell’emergenza.

Tamponi quindicinali nelle RSA: saranno davvero necessari anche a vaccinazioni concluse?

Discusso il mio question time sull’argomento: per ora e almeno fino alla fine della campagna vaccinale, secondo la Giunta, la prassi non cambierà; poi, si potranno valutare modifiche. Molti degli ospiti (delle RSA e di altre strutture residenziali) stanno cominciando a mostrare le conseguenze (epistassi e altri sintomi) di operazioni di screening così invasive e frequenti.

Si arriverà, speriamo presto, alla conclusione del percorso vaccinale presso le RSA e altre strutture residenziali: quali linee guida si seguiranno, a quel punto, per quanto riguarda i tamponi anti-COVID per ospiti e personale? Il tema è fondamentale e decisamente sentito, dal momento che non solo si tratta di operazioni macchinose e frequenti (lo screening si ripete ogni 15 o 30 giorni a seconda del rischio), ma che tanti degli ospiti stanno mostrando gli effetti di questi ripetuti interventi (sintomi quali epistassi). Si stanno diffondendo le prime segnalazioni di un peggioramento della qualità dei tamponi, che rischiano di spezzarsi, lasciando residui nella parte più interna della radice. La vaccinazione garantisce alla persona vaccinata l’immunità al COVID (anche se – va detto – è ancora oggetto di dibattito se annulli o meno anche la contagiosità); il tampone rileva l’eventuale positività, ma non la tipologia di variante del virus. Rispondendo al mio quesito, l’Assessore Icardi ha garantito che, se al momento non c’è intenzione di modificare la normativa (che prevede l’obbligo di screening per ospiti e personale delle strutture ogni due o quattro settimane), alla conclusione della campagna vaccinale si potranno valutare altre modalità. Sul tema, mantenere alto il livello di allerta è doveroso; cominciare a pensare a nuove modalità e diverse tempistiche relativamente ai controlli è comunque possibile e utile.

Il “carosello”… dell’assurdo: giostre dei parchi chiuse a causa COVID

Queste attività non possono restare attive in quanto “spettacoli itineranti” (rischio di tracollo economico, si stima, per 2mila famiglie in Piemonte): eppure, sono totalmente sicure e sanificabili dopo ogni “giro” (a differenza, per esempio, di altalene e scivoli delle aree gioco, mai sanificate dopo l’uso). In altre Regioni (per esempio in Liguria) l’interpretazione della normativa è differente: adeguiamoci anche noi o diverse famiglie perderanno la loro fonte di reddito. Sul tema, sto presenterò un’interpellanza in Consiglio Comunale.

Sono le giostre “per antonomasia”: i classici caroselli con i cavalli a dondolo o le automobiline che si trovano, da sempre, nei parchi o nelle aree verdi cittadine. Sono, tipicamente, a gestione familiare. Sono una decina sul territorio di Torino. E da mesi non possono “funzionare”: un interpretazione della normativa le incasella, infatti, nella categoria degli “spettacoli itineranti”, chiusi a causa COVID. Questo succede in Piemonte: non in altre Regioni italiane, quali per esempio la Liguria, dove queste attrazioni continuano a lavorare. Questione di interpretazione, dunque. Chiedo di ripensare l’interpretazione della norma: si tratta di attività assolutamente sicure e sanificabili dopo ogni utilizzo (a differenza di altalene, scivoli e palestrine delle aree gioco comunali, regolarmente aperte, utilizzate di continuo e mai sanificate dopo l’uso). Non ha alcun senso che a questi giostrai (una manciata sul nostro territorio) sia impedito di lavorare. Parliamo di poche giostre singole (non certo di luna park), presso le quali il rischio di assembramenti è sostanzialmente nullo e che possono funzionare in assoluta sicurezza. Troviamo il modo di permettere loro di restare aperti o per queste piccole imprese sarà la fine. Sul tema, presenterò un’interpellanza in Sala Rossa.