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Tag: Sanità

I cittadini chiedono a gran voce servizi sanitari, ma la Giunta non li vuole ascoltare

Nessuna speranza di un pronto ripristino delle prestazioni erogate presso gli ambulatori di via Gorizia e via del Ridotto a Torino, come da noi chiesto con un Question Time appena discusso in Consiglio Regionale: non possiamo accettare che visite cardiologiche, neurologiche e di neuropsichiatria infantile siano considerate “prestazioni procrastinabili”. La Giunta identifica nella scarsità di personale la principale ragione dell’interruzione dei servizi presso le due strutture, momentaneamente riconvertite, rispettivamente, in hub per le vaccinazioni infantili e per tamponi molecolari: verificheremo a questo punto le modalità di impiego dei fondi erogati dal Governo per le nuove assunzioni.

Un “no” secco è la risposta della Giunta alla nostra richiesta, tramite Question Time appena discusso in Consiglio Regionale, di ripristinare le attività sanitarie ordinarie, attualmente sospese causa riconversione in hub per tamponi e in hub vaccinale infantile, presso i poliambulatori di via del Ridotto e di via Gorizia a Torino. Se comprendiamo in parte la difficoltà di garantire le prestazioni procrastinabili in questa fase di recrudescenza della pandemia e di scarsità di personale disponibile, comprendiamo decisamente meno come certe tipologie di esami e interventi possano non essere considerate urgenti e dunque garantite.

In via del Ridotto in particolare si erogavano, tra le altre, imprescindibili prestazioni di tipo cardiologico, neurologico e si effettuavano terapie anticoagulanti; in via Gorizia si garantivano essenziali servizi di neuropsichiatria infantile. Secondo un’indagine appena pubblicata e promossa da Fondazione Soleterre e dall’Unità di Ricerca sul Trauma dell’Università Cattolica di Milano sugli effetti psicologici della pandemia sui più giovani, il 17,3% degli adolescenti ha pensieri suicidi o autolesionistici.

Verificheremo scrupolosamente se, come e in che misura siano stati impiegati i fondi arrivati da Roma per le assunzioni a tempo determinato da impiegare nel comparto sanitario. Ci saremmo aspettati, inoltre, interlocuzioni con le Circoscrizioni di riferimento (la 5 e la 2 nello specifico) e con il Comune di Torino per l’identificazione di altri spazi utili: interlocuzioni che non ci sono mai state.

I due ambulatori oggetto del mio atto rappresentavano presidi essenziali in particolare per prelievi e visite specialistiche: le prestazioni, quando non completamente cancellate, sono state ora trasferite in altri centri, talvolta non agevolmente raggiungibili se non con i mezzi pubblici, il cui uso in questa fase di aumento dei contagi dovrebbe essere il più possibile limitato. Il danno per i cittadini è gravissimo.

Torino, si riprendano i servizi presso gli ambulatori di via Gorizia e via del Ridotto

Domani la mia richiesta alla Giunta con un Question Time.

Chiediamo l’immediata ripresa delle normali attività presso i poliambulatori di via Gorizia e via del Ridotto a Torino: domani porteremo il tema in Aula in Consiglio Regionale con un Question Time. Sono a oggi diversi i poliambulatori che, sul nostro territorio, sono stati trasformati in hotspot per i tamponi o in hub vaccinali. Ringraziamo il Gruppo dei Moderati in Consiglio Comunale a Torino, al quale sono arrivate molte segnalazioni e che sta a sua volta portando avanti in Sala Rossa la battaglia per la riapertura di questi presidi. Tali ambulatori rappresentavano presidi essenziali in particolare per prelievi e visite specialistiche: le prestazioni, quando non completamente cancellate, sono state ora trasferite in altri centri, talvolta non agevolmente raggiungibili se non con i mezzi pubblici, il cui uso in questa fase di aumento dei contagi dovrebbe essere il più possibile limitato. Se misure eccezionali sono necessarie per far fronte alla situazione pandemica, vi sono oltre al Covid-19 anche altre patologie gravi e urgenti da curare. Le attività di hotspot per tamponi o hub vaccinali potrebbero essere svolte presso altri locali, messi a disposizione dalle Circoscrizioni o dal Comune: ci risulta tuttavia che la Regione non abbia mai chiesto né al Comune né alla Circoscrizione se vi fosse disponibilità di altri spazi utili allo scopo. Chiediamo dunque alla Giunta Regionale di tornare a garantire le prestazioni fornite presso i poliambulatori di via Gorizia e via del Ridotto a Torino, utilizzando piuttosto altri locali, messi a disposizione dalle Circoscrizioni o dal Comune, come hotspot per tamponi o hub vaccinali.

Ospedale Civico di Settimo messo in vendita nonostante le ripetute rassicurazioni della Giunta

Siamo allibiti, chiederemo conto in Aula.

Scopriamo con disappunto che l’Ospedale Civico di Settimo è stato messo in vendita: non ci è piaciuto né il metodo, con la pubblicazione della manifestazione di interesse sul sito della società subito prima di Natale e dopo l’ultima seduta del Consiglio, né il merito, dal momento che abbiamo sempre chiesto che la cessione fosse evitata, eventualità peraltro più volte negata a verbale dalla Giunta Cirio. All’epoca avevamo espresso il timore che potessero essere vuote parole e oggi ci dispiace rilevare che i nostri dubbi erano fondati.

Settimo e il suo territorio hanno bisogno di un servizio pubblico di qualità, a maggior ragione in una fase delicata, anzi drammatica, come quella che stiamo attraversando. Negli scorsi mesi abbiamo presentato come Moderati, sul tema, tre atti in Aula: oggi restiamo allibiti da una tipologia di azione che penalizza i residenti e gli stessi lavoratori dell’Ospedale.

Chiederemo subito conto in Consiglio Regionale di una manovra operata con modalità e tempistiche – proprio nei giorni di non attività del Consiglio Regionale – sulle quali nutriamo dubbi e perplessità.

Disturbi mentali, +28% in Piemonte causa Covid

Depressione e ansia sono le problematiche più diffuse, crescono in maniera preoccupante i disturbi legati all’alimentazione: ma i servizi di salute mentale della nostra Regione, sottodimensionati, non sono in grado di far fronte a questa emergenza nell’emergenza, esplosa a partire da marzo 2020.

I dati – confermati dalla Giunta Regionale rispondendo, nella seduta di ieri del Consiglio, a una mia interpellanza sul tema – sono di immediata interpretazione: la pandemia da Covid-19 ha portato a un aumento di circa il 28% dei disturbi mentali a livello regionale da marzo 2020 a oggi. Depressione e ansia fanno registrare la crescita più evidente. Crescono in analoga proporzione anche i disturbi legati all’alimentazione, che colpiscono ragazze e ragazzi in età sempre più giovane.

Per fortuna, cresce in parallelo anche la consapevolezza, tanto che molte delle persone colpite si stanno rivolgendo o si rivolgeranno in un prossimo futuro ai servizi di salute mentale.

Il nostro Sistema Regionale, tuttavia, al momento è ben lungi dall’essere strutturato per resistere a questo impatto. Il primo elemento di debolezza è il sottodimensionamento dei servizi di salute mentale, con il numero di psichiatri, psicologi e operatori sanitari in costante decrescita. Il secondo è la scarsità di strutture e posti letto.

L’unica via per colmare lo iato tra domanda e offerta è la volontà di investire da parte della Regione. Lo chiediamo con forza anche l’indomani della discussione a Palazzo Lascaris della nostra più recente interpellanza sul tema, avendo ricevuto dalla Giunta Cirio solo vaghi riferimenti a un’ipotetica riapertura, per esempio, del Reparto Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Mauriziano, Reparto chiuso a marzo 2020 e mai più riaperto. I pensionamenti e l’impiego del personale infermieristico hanno ulteriormente impoverito la disponibilità di risorse umane.

Passa il mio Ordine del Giorno: gli screeening per la malattia di Chagas saranno gratuiti in Piemonte

Con i flussi migratori questa parassitosi originaria ed endemica in America Latina, in alcuni casi mortale, è da anni presente anche in Italia: la sua trasmissibilità materno-fetale rende a maggior ragione fondamentale la diagnosi precoce, volta a prevenire la trasmissione e a curare i neonati colpiti. Il tasso di guarigione a seguito del trattamento si avvicina al 100% nei primissimi anni di età, per poi ridursi sensibilmente nelle età successive. Grazie alla mia proposta, ora il Piemonte seguirà l’esempio di Toscana e Lombardia introducendo screening gratuiti nei propri protocolli sanitari.

Lo screening gratuito per la malattia di Chagas sarà introdotto nei protocolli sanitari della Regione Piemonte: il mio Ordine del Giorno è stato appena approvato dal Consiglio Regionale. A causa dei movimenti migratori della popolazione latinoamericana verso altri continenti, la malattia di Chagas è comparsa anche in aree non endemiche, tra le quali diversi Paesi europei, Italia compresa. Ora il Piemonte seguirà l’esempio di altre Regioni (Toscana, Lombardia) che si sono già mosse nella direzione di un’azione di prevenzione e screening gratuito della malattia di Chagas.   
Se la malattia di Chagas è spesso asintomatica nella prima fase e nella fase latente successiva (della durata di anni), circa il 30% delle persone infette sviluppa in seguito complicazioni debilitanti quali la cardiopatia di Chagas e disfunzioni del tratto gastrointestinale. La causa più comune di morte legata al Chagas negli adulti è lo scompenso cardiaco. Si stima che circa 8 milioni di persone siano colpite da questa parassitosi, con più di 10 mila morti ogni anno.  

L’Italia è, a livello europeo, il secondo Paese per popolazione di origine latinoamericana. Sono circa 400mila le persone di origine latinoamericana residenti nel nostro Paese; i residenti in Piemonte di origine latinoamericana sono circa 25mila. Anche in una fase di pandemia come quella che stiamo vivendo è fondamentale mantenere alta l’attenzione sulle patologie diverse dal Covid, malattia di Chagas compresa.