Skip to main content

Tag: Sanità

Nomina dei componenti della Commissione Piano Regionale AIDS, passo indispensabile per i malati in cura ma soprattutto per quelli non ancora diagnosticati: il Consiglio Regionale approva all’unanimità il mio Ordine del Giorno

A quattro anni dal recepimento del Piano Nazionale di interventi contro l’HIV e l’AIDS (PNAIDS) l’Assessorato alla Sanità non ha ancora provveduto alla nomina dei Componenti della Commissione Piano Regionale Aids che ha il compito di supportare la pianificazione attuativa del Piano Nazionale.

In Piemonte, ogni otto persone malate di AIDS o affette da HIV ce n’è una non diagnosticata. E’ questa statistica, al di là dei numeri dei contagi che, fortunatamente, sono in discesa in Piemonte come in Italia, a consigliare di non abbassare la guardia: nella nostra regione sono 7500 le persone in cura con terapie antiretrovirali e si stima che le persone che siano realmente affette da HIV siano oltre novemila. Il Piano Nazionale contro l’HIV e l’AIDS affronta in maniera sistematica nodi rimasti irrisolti negli ambiti di raccolta dati, informazione, prevenzione, accesso ai test, ai trattamenti e mantenimento in cura: per monitorarne l’attuazione, con lo scopo di debellare la malattia entro il 2030, il PNAIDS, recepito dal Piemonte con DGR 22 febbraio 2019, n. 32-8458, prevede l’attivazione di una Commissione regionale i cui membri a tutt’oggi risultano ancora da nominare.
Con l’approvazione dell’Ordine del Giorno che ho presentato a tale proposito, il Consiglio Regionale impegna il Presidente e la Giunta ad attivarsi quanto prima per la nomina dei componenti della Commissione, un passo fondamentale per la tutela delle persone malate, per l’implementazione dei test e dei controlli e, soprattutto, per il perseguimento della finalità di debellare la malattia entro il 2030, obiettivo che non possiamo lasciarci sfuggire, soprattutto non perché ci siamo dedicati ad altri temi, ancorché impellenti, cullandoci sulla diminuzione dei contagi.

80 milioni di euro per la sostituzione di dispositivi vetusti per i nostri Ospedali, elemento fondamentale anche per la mobilità sanitaria: il mio Question Time di oggi a Palazzo Lascaris

Rispondendo alla mia interrogazione a risposta immediata sulla sostituzione degli strumenti diagnostici in fase di obsolescenza nelle nostre strutture ospedaliere, l’Assessore Icardi riporta di 181 sostituzioni programmate, per un importo ragguardevole, circa 80 milioni, a valere sul Pnrr: un buon inizio ma, ricordando che la salute dei piemontesi dipende anche dalla qualità delle dotazioni tecniche delle strutture sanitarie, continueremo a vigilare affinché vengano periodicamente adeguate.

Sono 181 le grandi apparecchiature sanitarie che saranno sostituite entro la fine del 2024 con un investimento di circa 80 milioni di euro a valere sul Pnrr, misura “1.1.2 – Grandi Apparecchiature Sanitarie”. La risposta dell’Assessore Luigi Genesio Icardi alla mia interrogazione a risposta immediata denota un intervento di ampio respiro per sostituire le apparecchiature obsolete: nelle nostre strutture ospedaliere, infatti, sono ancora utilizzate apparecchiature che hanno oltre 20 anni di vita e una gran parte di esse è comunque ultradecennale.

Ci auguriamo che l’intervento sia sufficiente per porre rimedio a una situazione che appare al momento certamente non rosea e sulla quale i Moderati continueranno a vigilare, in quanto, lo sappiamo bene, apparecchiature medicali di qualità permettono la diagnosi precoce e accrescono la qualità delle nostre strutture sanitarie, fondamentali sia per la salute dei piemontesi, sia per la capacità del nostro sistema sanitario di attrarre pazienti da altre regioni. La mobilità passiva è uno dei grandi talloni d’Achille del nostro sistema sanitario a cui la Giunta sta cercando di porre rimedio, tanto che nel 2022 la crescita del disavanzo si è, finalmente, arrestata: investire in tecnologia è un passo fondamentale in questo senso, tanto più che le risorse del Pnrr permettono di effettuare investimenti in numero e misura che altrimenti non sarebbero state possibili.

Mai come oggi è importante fare efficienza con un sistema tecnologico, sapendo che comunque in Piemonte molto resta ancora da fare sul fascicolo sanitario elettronico e sulla telemedicina; su questi temi saremo di sprone alla Giunta, con proposte e segnalazioni puntuali, come da sempre è lo stile dei Moderati.

Nuovo Ospedale alla Pellerina, bene la sottoscrizione del protocollo: ora si rispettino i tempi

Oggi si segna un passo importante verso la realizzazione del nuovo Ospedale della zona nord ovest di Torino, con l’impegno alla sottoscrizione del protocollo di intesa tra Regione e Città.

Terremo alta l’attenzione sul rispetto del cronoprogramma che sarà concordato per realizzare nel più breve tempo possibile la nuova struttura, della quale i cittadini e il territorio hanno urgente bisogno. Da sempre siamo, come Moderati, favorevoli a una modalità di azione politica basata sulla condivisione e sul confronto tra Istituzioni. Riteniamo che questa giusta e opportuna modalità d’azione debba essere mantenuta anche per le fasi future del progetto. Auspichiamo che la cittadinanza possa contare in tempi brevi su un’eccellenza all’altezza delle sfide e del mutato contesto sociologico e sanitario.

Giornata importante per le persone con DNA e per le loro famiglie: si amplia per i pazienti la possibilità di ricevere assistenza durante l’assunzione dei pasti

Approvati dal Consiglio Regionale due miei emendamenti alla Legge di Riordino: ora la Regione potrà avvalersi di Enti del Terzo Settore per l’assistenza durante i pasti, che potrà avvenire anche presso il domicilio della persona affetta da un Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione o presso le strutture messe a disposizione dagli stessi ETS. Il momento del pasto è cruciale nel processo di guarigione del paziente con DNA: oggi si compie un ulteriore passo dopo l’approvazione, la scorsa estate, del testo unico di Legge su questo tipo di disturbi.

Appena approvati dal Consiglio Regionale del Piemonte due miei emendamenti al Disegno di Legge numero 236 (la cosiddetta Legge di Riordino o Omnibus): grazie ai due emendamenti, presentati dai Moderati sulla base della costante interlocuzione con le Associazioni, si compie un altro passo avanti dopo l’approvazione, lo scorso luglio, del testo unificato della Legge sui Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione. 

Con i miei due emendamenti ho voluto potenziare il sostegno ai pazienti e alle famiglie in una fase chiave del percorso di guarigione: il momento cruciale, appunto, dei pasti. Grazie al primo dei due interventi, La Regione potrà avvalersi e sostenere gli Enti del Terzo Settore, regolarmente accreditati, che mettano a disposizione personale specializzato e spazi idonei a fornire, ai soggetti affetti da DNA, assistenza durante l’assunzione dei pasti. Con il secondo, si garantisce la possibilità di intervenire, sempre in tema di assistenza all’assunzione dei pasti, anche presso il domicilio del paziente o presso le strutture messe a disposizione da ETS al fine di accertare il rispetto del programma sociosanitario prescritto.

I due emendamenti si basano sul principio della sussidiarietà e non prevedono oneri finanziari aggiuntivi per il bilancio regionale. 

Ogni anno sono diagnosticati in Piemonte 260 nuovi casi di anoressia e 450 di bulimia, dati nei quali non confluisce il cosiddetto “sommerso”. Secondo Eurispes, oltre 2 milioni di ragazzi tra i 12 e i 25 anni soffrono, a livello nazionale, di disturbi del comportamento alimentare. Al dato quantitativo, di per sé impressionante, si aggiunge il fatto che questo fenomeno, anche quando riconosciuto come tale, è spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai familiari. I DNA non sono un fenomeno che scompare con la fine dell’adolescenza, ma possono cronicizzarsi e continuare anche in età adulta. Farsi carico delle ragazze e dei ragazzi con disturbi del comportamento alimentare è compito dell’intera comunità. Fondamentale è la collaborazione con il Terzo Settore e con le Associazioni, ambiti nei quali le famiglie possono trovare aiuto e darsi reciprocamente sostegno nell’ambito di un percorso comune. 

Multidisciplinarità, riconoscimento da parte dell’Azienda e personale adeguato: tre priorità affinché la Scleroderma Unit di Orbassano torni a essere un’eccellenza

Ho portato nuovamente in Consiglio Regionale del Piemonte, con un’interpellanza appena discussa, il tema relativo a questo progetto: la convocazione del Direttore dell’Ospedale da parte dell’Assessorato è una notizia positiva, così come la volontà di potenziare questo polo oltre a quello del Mauriziano di Torino, ma tanto resta da fare per garantire al progetto una piena efficacia. Questo progetto – che non è menzionato sul sito del San Luigi Gonzaga – deve poter contare almeno su un altro medico e su un’altra risorsa nel ruolo di infermiere per la cura delle ulcere sclerodermiche, oltre che su una più efficiente interdisciplinarità. Portare avanti il confronto tra Giunta e Volontari è fondamentale per raggiungere il risultato auspicato dalla stessa Giunta, la costruzione – cioè – di una rete assistenziale con altre strutture del territorio.

Riconoscimento da parte dell’Azienda Ospedaliera Universitaria, la presenza garantita di un secondo medico, il ritorno a un’assistenza infermieristica professionale delle ulcere sclerodermiche da tempo non più garantita e a una multidisciplinarità davvero efficace (al momento, ai pazienti servono spesso mesi per la prenotazione degli esami richiesti): se, come affermato rispondendo alla nostra interpellanza, la Giunta intende davvero puntare sulla Scleroderma Unit dell’Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano (Torino), questi quattro devono essere considerati gli obiettivi prioritari. Prendiamo atto e apprezziamo gli intenti dichiarati a verbale dall’Assessore Icardi e consideriamo una buona notizia l’interlocuzione, da parte dell’Assessorato, con il Direttore della struttura orbassanese: ci auguriamo che anche così si possa accrescere l’interesse verso un progetto che ha tutte le caratteristiche per tornare a essere un’eccellenza non solo piemontese, capace di dare assistenza a cittadini provenienti da varie regioni italiane. Invitiamo la Giunta a confrontarsi costantemente con i Volontari, che tanto hanno fatto in questi anni. La “Scleroderma Unit” rappresenta un innovativo concetto personalizzato di offerta assistenziale, caratterizzata da attività di tipo ambulatoriale (visite ultra-specialistiche e programmazione di accertamenti diagnostici) e di Day Hospital (programmazione di accessi con finalità terapeutiche), che favorisce la diagnosi precoce e permette al malato di vivere nel proprio ambito familiare anche il tempo della cura, con una significativa riduzione dei costi assistenziali. Il progetto Scleroderma Unit di Orbassano è iniziato nel luglio 2014, con il sostegno dell’Associazione GILS (Gruppo Italiano per la Lotta alla Sclerodermia). Dal 2014 ad oggi la Scleroderma Unit di Orbassano ha beneficiato di finanziamenti devoluti dall’Associazione. La sclerosi sistemica è una malattia rara che colpisce prevalentemente le donne ed è caratterizzata da gravi alterazioni sia cutanee sia degli organi interni. È una patologia particolarmente complessa, che richiede un’elevata competenza nella gestione delle sue complicanze e dell’approccio terapeutico, essendo rara, progressiva, multidisciplinare, senza una terapia univoca e ben definita.