Giornata importante per le persone con DNA e per le loro famiglie: si amplia per i pazienti la possibilità di ricevere assistenza durante l’assunzione dei pasti
Approvati dal Consiglio Regionale due miei emendamenti alla Legge di Riordino: ora la Regione potrà avvalersi di Enti del Terzo Settore per l’assistenza durante i pasti, che potrà avvenire anche presso il domicilio della persona affetta da un Disturbo della Nutrizione e dell’Alimentazione o presso le strutture messe a disposizione dagli stessi ETS. Il momento del pasto è cruciale nel processo di guarigione del paziente con DNA: oggi si compie un ulteriore passo dopo l’approvazione, la scorsa estate, del testo unico di Legge su questo tipo di disturbi.
Appena approvati dal Consiglio Regionale del Piemonte due miei emendamenti al Disegno di Legge numero 236 (la cosiddetta Legge di Riordino o Omnibus): grazie ai due emendamenti, presentati dai Moderati sulla base della costante interlocuzione con le Associazioni, si compie un altro passo avanti dopo l’approvazione, lo scorso luglio, del testo unificato della Legge sui Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione.
Con i miei due emendamenti ho voluto potenziare il sostegno ai pazienti e alle famiglie in una fase chiave del percorso di guarigione: il momento cruciale, appunto, dei pasti. Grazie al primo dei due interventi, La Regione potrà avvalersi e sostenere gli Enti del Terzo Settore, regolarmente accreditati, che mettano a disposizione personale specializzato e spazi idonei a fornire, ai soggetti affetti da DNA, assistenza durante l’assunzione dei pasti. Con il secondo, si garantisce la possibilità di intervenire, sempre in tema di assistenza all’assunzione dei pasti, anche presso il domicilio del paziente o presso le strutture messe a disposizione da ETS al fine di accertare il rispetto del programma sociosanitario prescritto.
I due emendamenti si basano sul principio della sussidiarietà e non prevedono oneri finanziari aggiuntivi per il bilancio regionale.
Ogni anno sono diagnosticati in Piemonte 260 nuovi casi di anoressia e 450 di bulimia, dati nei quali non confluisce il cosiddetto “sommerso”. Secondo Eurispes, oltre 2 milioni di ragazzi tra i 12 e i 25 anni soffrono, a livello nazionale, di disturbi del comportamento alimentare. Al dato quantitativo, di per sé impressionante, si aggiunge il fatto che questo fenomeno, anche quando riconosciuto come tale, è spesso sottovalutato sia da chi ne soffre che dai familiari. I DNA non sono un fenomeno che scompare con la fine dell’adolescenza, ma possono cronicizzarsi e continuare anche in età adulta. Farsi carico delle ragazze e dei ragazzi con disturbi del comportamento alimentare è compito dell’intera comunità. Fondamentale è la collaborazione con il Terzo Settore e con le Associazioni, ambiti nei quali le famiglie possono trovare aiuto e darsi reciprocamente sostegno nell’ambito di un percorso comune.