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Tag: Regione Piemonte

Torino, si riprendano i servizi presso gli ambulatori di via Gorizia e via del Ridotto

Domani la mia richiesta alla Giunta con un Question Time.

Chiediamo l’immediata ripresa delle normali attività presso i poliambulatori di via Gorizia e via del Ridotto a Torino: domani porteremo il tema in Aula in Consiglio Regionale con un Question Time. Sono a oggi diversi i poliambulatori che, sul nostro territorio, sono stati trasformati in hotspot per i tamponi o in hub vaccinali. Ringraziamo il Gruppo dei Moderati in Consiglio Comunale a Torino, al quale sono arrivate molte segnalazioni e che sta a sua volta portando avanti in Sala Rossa la battaglia per la riapertura di questi presidi. Tali ambulatori rappresentavano presidi essenziali in particolare per prelievi e visite specialistiche: le prestazioni, quando non completamente cancellate, sono state ora trasferite in altri centri, talvolta non agevolmente raggiungibili se non con i mezzi pubblici, il cui uso in questa fase di aumento dei contagi dovrebbe essere il più possibile limitato. Se misure eccezionali sono necessarie per far fronte alla situazione pandemica, vi sono oltre al Covid-19 anche altre patologie gravi e urgenti da curare. Le attività di hotspot per tamponi o hub vaccinali potrebbero essere svolte presso altri locali, messi a disposizione dalle Circoscrizioni o dal Comune: ci risulta tuttavia che la Regione non abbia mai chiesto né al Comune né alla Circoscrizione se vi fosse disponibilità di altri spazi utili allo scopo. Chiediamo dunque alla Giunta Regionale di tornare a garantire le prestazioni fornite presso i poliambulatori di via Gorizia e via del Ridotto a Torino, utilizzando piuttosto altri locali, messi a disposizione dalle Circoscrizioni o dal Comune, come hotspot per tamponi o hub vaccinali.

Sia la Regione Piemonte ad acquistare il volantino del sequestro Moro

Oppure il Comune di Torino o un’altra Istituzione: il documento sia poi conservato ed eventualmente esposto in un contesto opportuno come monito e come testimonianza di quello che è stato il terrorismo.

Non ci piace per niente che un documento ancora, metaforicamente, grondante sangue sia messo all’asta, mercificato come un cimelio e magari acquistato a suon di rilanci. Il passato tragico della nostra nazione non può essere trattato alla pari dei memorabilia di rock star e campioni dello sport. Ma se così deve essere, sia la Regione Piemonte o il Comune di Torino – proprio in Piemonte e a Torino particolarmente violenti e drammatici sono stati gli anni di piombo e la follia del terrorismo – o comunque un soggetto istituzionale ad acquisire il volantino con il quale le BR rivendicarono il sequestro dello statista e Presidente della Democrazia Aldo Moro. Il documento sia poi conservato ed eventualmente esposto in un contesto adeguato, come monito e testimonianza di crimini che hanno segnato la nostra storia e il nostro Paese.

Ospedale Civico di Settimo messo in vendita nonostante le ripetute rassicurazioni della Giunta

Siamo allibiti, chiederemo conto in Aula.

Scopriamo con disappunto che l’Ospedale Civico di Settimo è stato messo in vendita: non ci è piaciuto né il metodo, con la pubblicazione della manifestazione di interesse sul sito della società subito prima di Natale e dopo l’ultima seduta del Consiglio, né il merito, dal momento che abbiamo sempre chiesto che la cessione fosse evitata, eventualità peraltro più volte negata a verbale dalla Giunta Cirio. All’epoca avevamo espresso il timore che potessero essere vuote parole e oggi ci dispiace rilevare che i nostri dubbi erano fondati.

Settimo e il suo territorio hanno bisogno di un servizio pubblico di qualità, a maggior ragione in una fase delicata, anzi drammatica, come quella che stiamo attraversando. Negli scorsi mesi abbiamo presentato come Moderati, sul tema, tre atti in Aula: oggi restiamo allibiti da una tipologia di azione che penalizza i residenti e gli stessi lavoratori dell’Ospedale.

Chiederemo subito conto in Consiglio Regionale di una manovra operata con modalità e tempistiche – proprio nei giorni di non attività del Consiglio Regionale – sulle quali nutriamo dubbi e perplessità.

Blocco del traffico confermato

Se non si autorizzano i Volontari a circolare anche con auto private rischiamo carenze di personale presso gli hub vaccinali.

Smog, giorni da semaforo rosso, con il blocco del traffico confermato a Torino e in altri Comuni: il Volontariato continua a non essere esplicitamente menzionato tra le esenzioni indicate dalla Regione Piemonte. In una fase di recrudescenza del virus e di necessità di accelerare con la campagna vaccinale, chiediamo che la Regione Piemonte autorizzi esplicitamente i Volontari a muoversi anche, in caso di necessità, con mezzi propri per raggiungere gli hub vaccinali e gli altri luoghi della propria attività volontaria. Non possiamo permetterci che un gran numero di Volontari rinunci a uscire, fatto che si risolverebbe in una carenza di personale presso gli hub vaccinali.

Disturbi mentali, +28% in Piemonte causa Covid

Depressione e ansia sono le problematiche più diffuse, crescono in maniera preoccupante i disturbi legati all’alimentazione: ma i servizi di salute mentale della nostra Regione, sottodimensionati, non sono in grado di far fronte a questa emergenza nell’emergenza, esplosa a partire da marzo 2020.

I dati – confermati dalla Giunta Regionale rispondendo, nella seduta di ieri del Consiglio, a una mia interpellanza sul tema – sono di immediata interpretazione: la pandemia da Covid-19 ha portato a un aumento di circa il 28% dei disturbi mentali a livello regionale da marzo 2020 a oggi. Depressione e ansia fanno registrare la crescita più evidente. Crescono in analoga proporzione anche i disturbi legati all’alimentazione, che colpiscono ragazze e ragazzi in età sempre più giovane.

Per fortuna, cresce in parallelo anche la consapevolezza, tanto che molte delle persone colpite si stanno rivolgendo o si rivolgeranno in un prossimo futuro ai servizi di salute mentale.

Il nostro Sistema Regionale, tuttavia, al momento è ben lungi dall’essere strutturato per resistere a questo impatto. Il primo elemento di debolezza è il sottodimensionamento dei servizi di salute mentale, con il numero di psichiatri, psicologi e operatori sanitari in costante decrescita. Il secondo è la scarsità di strutture e posti letto.

L’unica via per colmare lo iato tra domanda e offerta è la volontà di investire da parte della Regione. Lo chiediamo con forza anche l’indomani della discussione a Palazzo Lascaris della nostra più recente interpellanza sul tema, avendo ricevuto dalla Giunta Cirio solo vaghi riferimenti a un’ipotetica riapertura, per esempio, del Reparto Psichiatrico di Diagnosi e Cura del Mauriziano, Reparto chiuso a marzo 2020 e mai più riaperto. I pensionamenti e l’impiego del personale infermieristico hanno ulteriormente impoverito la disponibilità di risorse umane.