Sia la Regione Piemonte ad acquistare il volantino del sequestro Moro
Oppure il Comune di Torino o un’altra Istituzione: il documento sia poi conservato ed eventualmente esposto in un contesto opportuno come monito e come testimonianza di quello che è stato il terrorismo.
Non ci piace per niente che un documento ancora, metaforicamente, grondante sangue sia messo all’asta, mercificato come un cimelio e magari acquistato a suon di rilanci. Il passato tragico della nostra nazione non può essere trattato alla pari dei memorabilia di rock star e campioni dello sport. Ma se così deve essere, sia la Regione Piemonte o il Comune di Torino – proprio in Piemonte e a Torino particolarmente violenti e drammatici sono stati gli anni di piombo e la follia del terrorismo – o comunque un soggetto istituzionale ad acquisire il volantino con il quale le BR rivendicarono il sequestro dello statista e Presidente della Democrazia Aldo Moro. Il documento sia poi conservato ed eventualmente esposto in un contesto adeguato, come monito e testimonianza di crimini che hanno segnato la nostra storia e il nostro Paese.