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INTERPELLANZA – ATTRAVERSAMENTO PEDONALE DI VIALE THOVEZ N. 37: È ARRIVATO IL MOMENTO DI INTERVENIRE PER METTERLO IN SICUREZZA

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO CHE

–        l’Istituto Salesiano Valsalice si trova a Torino in viale Thovez n. 37 nel quartiere Borgo Po (Circoscrizione 8);

–        il viale è caratterizzato da una carreggiata con doppio senso di marcia ed una corsia per ciascun senso;

–        il flusso veicolare è molto intenso durante l’arco della giornata con particolare accentuazione nelle ore di entrata ed uscita dagli uffici e dalle scuole (le cosiddette “ore di punta”) ed all’ora di pranzo;

–        lo scrivente ha effettuato un sopralluogo, insieme ad un gruppo di cittadini, in data 30 giugno ultimo scorso;

RILEVATO CHE

–        in prossimità dell’Istituto Valsalice è presente un attraversamento pedonale per consentire l’ingresso e l’uscita di studenti e docenti;

–        tale attraversamento è a raso ed è caratterizzato dalla presenza sia della segnaletica orizzontale sia di quella verticale e di lanterne semaforiche con giallo lampeggiante;

–        lungo viale Thovez i veicoli raggiungono elevate velocità e spesso non si fermano per dare la precedenza ai pedoni;

–           sono frequenti incidenti o comunque situazioni di reale pericolo;

CONSIDERATO CHE

–        con mozione n. 87 (mecc. 2016 05391/002) approvata il 23 novembre 2016 il Consiglio Comunale recepiva la Giornata Mondiale in memoria delle vittime della strada, così come adottata dall’Assemblea Generale dell’ONU, ed impegnava la Giunta a perseguire il Piano Decennio d’Azione 2011-2020 per la sicurezza stradale approvato a Washington il 15 marzo 2011;

–        con la stessa mozione il Consiglio Comunale considerava che fosse intenzione di questa Civica Amministrazione perseguire l’applicazione del concetto di Vision Zero come da deliberazione approvata dal Consiglio Comunale in data 28 luglio 2016 (mecc. 2016 03358/002) e che consisteva nell’azzeramento delle vittime di sinistro stradale, morti e feriti sulle strade del territorio comunale;

–        in viale Thovez le automobili sfrecciano ad alta velocità rendendo de facto impossibile un attraversamento pedonale in sicurezza;

–        da troppo tempo i residenti del quartiere Borgo Po si aspettano interventi da parte della Civica Amministrazione per la soluzione della problematica descritta;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere se:

1)      come e in che tempistiche l’Amministrazione intenda intervenire per aumentare la sicurezza dell’attraversamento pedonale in oggetto;

2)      l’Amministrazione abbia intenzione di valutare l’opportunità di rialzare l’attraversamento mediante la costruzione di un dosso artificiale;

3)      l’Amministrazione ritenga utile incrementare la presenza di pattuglie della Polizia Municipale a tutela della sicurezza degli utenti deboli della strada.

F.to Silvio Magliano

L’”estremismo ciclabile” dei Cinque Stelle fagocita posti auto

Corso Venezia e dintorni: persi 150 posteggi dall’inizio dei lavori in corso. La cieca ideologia anti-auto privata ha lasciato solo cinque stalli tra via Stradella e via del Ridotto. A rischio il tessuto commerciale della zona. Sostengo totalmente la richiesta dei cittadini di poter rinunciare a una delle due piste ciclabili per dare respiro al controviale.

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INTERPELLANZA – QUALI RISVOLTI DOPO L’INTERPELLANZA DEL 30 GENNAIO 2017 (MECC. 2016 06695/002)?

Il sottoscritto Consigliere Comunale,

PREMESSO

che in data 30 gennaio 2017 è stata discussa in Consiglio Comunale l’interpellanza che aveva come oggetto “Non cancelliamo il ricordo dei caduti nel corso dei furiosi combattimenti per il controllo della Stazione Dora nell’Aprile del ’45” (mecc. 2016 06695/002);

CONSIDERATO

che al punto 3 l’Assessore rispondeva quanto di seguito: “In merito alla lapide dedicata al partigiano Luciano Torre, vista la demolizione della stazione Dora, la stessa è stata rimossa il 12 novembre 2009 da ditta incaricata dalla Direzione Infrastrutture e Mobilità, e successivamente consegnata all’Ufficio Toponomastica, per poter procedere al suo posizionamento a posteriori della nuova sistemazione viabile dell’area prospiciente la piazza Generale Antonio Baldissera. Constatato il cattivo stato di manutenzione del manufatto, dovuto alla vetustà dello stesso, all’intrinseca porosità del materiale (marmo bardiglio), all’esposizione in pieno sole e alla sbrecciatura degli spigoli, si ritenne preferibile procedere alla predisposizione di una nuova lapide in sostituzione di quella ammalorata. Tale manufatto è stato approntato, e a oggi è immagazzinato e disponibile alla posa, al termine dei lavori di sistemazione definitiva della piazza ed in accordo con il competente Ufficio tecnico per la viabilità e traffico (ora Direzione Infrastrutture e Mobilità), così come previsto all’articolo 10 comma 2 del vigente regolamento toponomastica e numerazione civica”;

CONSIDERATO CHE

–        all’interno della vecchia stazione di Porta Susa, presso quello che resta del binario 1, è collocata una lapide a ricordo di tre partigiani: Tommaso Bratto, Archimede D’Agostino e Marco Mario Molino;

–        Bratto Tommaso – nato a Foggia il 29 maggio 1928 e abitante dal gennaio 1944 in via Monginevro 46, proveniente da una famiglia di sette figli – lavorava come manovale presso le Ferrovie dello Stato, addetto al deposito locomotive di via Chisola: il 25 aprile 1945 aderì allo sciopero contro il nazifascismo e allontanandosi da casa non vi fece più ritorno;

–        D’Agostino Archimede – nato a Foggia il 23 settembre 1927, ferroviere, dall’aprile 1943 abitante in via Feletto 55 – era partigiano della 24a Brigata Sap;

–        Molino Marco Mario – nato a Torino il 23 febbraio 1918, abitante dal novembre 1943 in via Marco Polo 7, di professione cameriere presso l’albergo “Principi di Piemonte” – fu richiamato nel gennaio 1941 e arruolato nel 4 Reggimento Alpini, che operava in Dalmazia. L’8 settembre 1943, trovandosi in licenza, si nascose per alcuni mesi. Agli inizi del 1944 si arruolò nella brigata partigiana operante a Corio Canavese, alle dipendenze del comandante Moro. Nel febbraio 1945 passò alla 24a Brigata Sap, nome di battaglia “Bibi”;

–        questi partigiani furono fucilati dai nazifascisti il 27 aprile 1945, mentre tentavano di raggiungere, a bordo di una locomotiva, la stazione Dora, presso la quale erano in corso scontri tra un nucleo di soldati tedeschi e alcuni partigiani;

–        all’indomani della chiusura della stazione ferroviaria e della successiva chiusura del “Mercato Metropolitano”, l’area della lapide non risulta più accessibile e, di conseguenza, la lapide stessa non è più visibile;

–        al punto 4 l’Assessore riportava la seguente risposta: “In merito alla richiesta di riposizionamento delle tre lapidi nella costruenda area attrezzata a verde pubblico fronte la sala danze “Le Roi”, si ricorda la competenza in materia della Commissione Toponomastica, con il successivo coinvolgimento della Commissione Arte Pubblica, in quanto trattasi di cippo/stele …”;

INTERPELLA

La Sindaca e l’Assessore competente per sapere:

1)      se da gennaio 2017 a oggi sia stato studiato, di concerto con la Commissione Toponomastica, il riposizionamento della lapide situata all’interno della vecchia stazione ferroviaria di Porta Susa;

2)      in quali tempi sarà posizionata la lapide dedicata al Partigiano Luciano Torre presso piazza Generale Antonio Baldissera;

3)      se la Commissione Toponomastica sia stata messa al corrente dell’intenzione di riposizionare le tre lapidi a lato della nuova rotonda di piazza Generale Antonio Baldissera e in quali tempistiche si intenda portare a termine il progetto.

F.to  Silvio Magliano