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L’”estremismo ciclabile” dei Cinque Stelle fagocita posti auto

Corso Venezia e dintorni: persi 150 posteggi dall’inizio dei lavori in corso. La cieca ideologia anti-auto privata ha lasciato solo cinque stalli tra via Stradella e via del Ridotto. A rischio il tessuto commerciale della zona. Sostengo totalmente la richiesta dei cittadini di poter rinunciare a una delle due piste ciclabili per dare respiro al controviale.

Quando una grande opera urbanistica non tiene conto delle reali necessità del territorio possono verificarsi disastri. Nel primo tratto di corso Venezia, da piazza Baldissera a via del Ridotto (lato dei numeri dispari), vivono oltre 350 famiglie. Molti dei residenti sono anziani. Alcuni sono disabili. I posti auto disponibili sono appena cinque.

Ma si sa: per questa Amministrazione l’auto privata è il male assoluto. Poco importa che per alcuni quel mezzo sia fondamentale per lavorare o per spostarsi con la famiglia: si passa sopra a ogni esigenza, per far trionfare l’ideologia. Che la mancanza di posti auto metta a repentaglio la tenuta del tessuto commerciale della zona e che le stesse ambulanze avrebbero difficoltà a intervenire nei sacrificatissimi controviali del corso, evidentemente, importa ancora meno. Tra l’altro, beffa nella beffa, l’impostazione urbanistica della zona è pessima anche per chi si muove in bici: la pista ciclabile, infatti, si interrompe, mentre piazza Baldissera è una vera trappola per chi si sposta pedalando.

Sono quasi 800 le firme raccolte dai residenti: la loro richiesta è che si possa rinunciare almeno alla corsia ciclabile sul lato dei numeri dispari di corso Venezia per dare respiro alla circolazione e recuperare alcuni posti auto. I Moderati sostengono convintamente la loro richiesta.