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Appendino come Dracula: sospende la ZTL, ma non la zona blu

Ci saremmo aspettati una concomitanza di azioni, ma evidentemente per questa Amministrazione è più urgente fare cassa.

ZTL sospesa a Torino fino a venerdì 30 aprile: e la sosta sulle strisce blu? Si continua a pagare. Una Sindaca Appendino in versione novella Dracula prova a prosciugare le ultime gocce di sangue dei torinesi e le ultime residue risorse di coloro che, lavorando in centro, preferiscono evitare il rischio di muoversi sugli affollatissimi mezzi pubblici in piena terza ondata pandemica. Chi si aspettava una concomitanza di azioni è stato ancora una volta deluso. Neanche questa volta l’ideologia è stata messa da parte di fronte all’emergenza. I Moderati chiedono da settimane la sospensione della Zona Blu, misura non più rimandabile. La politica dovrebbe saper cogliere il senso dei tempi che stiamo vivendo e difendere il diritto dei cittadini alla salute: Appendino, sei d’accordo?

Di nuovo in presenza, subito: la scuola dovrebbe essere l’ultima a chiudere e la prima a riaprire

Nessun rischio epidemiologico negli spazi scolastici: uno studio lo conferma. Chiediamo l’immediata riapertura almeno dai Nidi fino alla Scuola Primaria. Il principio di precauzione obbliga ora a limitare i danni psicofisici causati da un anno di didattica a singhiozzo. Il Presidente Cirio faccia sentire la propria voce in Conferenza Stato-Regioni in difesa di alunni e famiglie.

Scuole aperte, subito. Lo chiediamo a gran voce come Moderati, lo chieda il Presidente Cirio in sede di Conferenza Stato-Regioni. Non ci sono più ragioni per non tornare in presenza almeno dai Nidi alla Scuola Primaria. Anzi, non ci sono mai state: uno studio appena pubblicato dimostra che con c’è correlazione tra aumento dei contagi e didattica in presenza. Scuola, dunque, totalmente scagionata. Inequivocabile il risultato emerso dallo studio: la scuola è uno dei luoghi più sicuri rispetto al rischio di contagio. La chiusura delle scuole non influisce minimamente sugli indici Kd ed Rt. Se il rischio epidemiologico è scongiurato, ben diverso è il discorso per quanto riguarda i danni, che temiamo gravi, sulla salute psicofisica dei ragazzi, che da un anno fanno i conti con una didattica a singhiozzo che oscilla tra presenza (poca) e DAD (molta). A suggerire la riapertura delle scuole è dunque lo stesso principio di precauzione, che impone di agire affinché questi danni siano contenuti. Senza contare, naturalmente, la necessità di alleggerire la pressione sulle famiglie, da mesi alle prese con un quadro drammatico fatto di continue incertezze, con l’aggravante che per molte mamme lavoratrici e papà lavoratori ferie e permessi sono esauriti da un pezzo.

Riqualificazione di corso Verona, il progetto del Comitato Borgo Rossini è valido: utilizziamolo

Ignorato per oltre un anno, adesso sia preso in considerazione. Il parere della Circoscrizione VII è favorevole. Ho chiesto, discutendo poco fa la mia interpellanza sul tema, di accelerare in questi ultimi mesi di consiliatura – interloquendo con i residenti e la Circoscrizione – affinché, per una volta, i cittadini siano protagonisti per davvero.

La necessità di una riqualificazione di corso Verona è urgente. Il progetto presentato dal Comitato Borgo Rossini è di assoluta qualità. Sarebbe interesse di tutti (residenti, Amministrazione) prenderlo in considerazione, eppure il piano del Comitato di Quartiere Borgo Rossini è stato di fatto ignorato nell’ultimo anno. 

Attualmente corso Verona presenta criticità relative a viabilità, sosta selvaggia, barriere architettoniche, mancanza di illuminazione, qualità dell’asfalto su marciapiedi e carreggiata. Tutti elementi che il progetto del Comitato può contribuire a risolvere. Il progetto è nelle disponibilità da prima della pandemia ed esprime la volontà dei cittadini di contribuire a rendere la zona più vivibile e accessibile. 

Ho chiesto alla Giunta di cambiare passo e di dimostrare la volontà di sedersi attorno a un tavolo alla presenza del Comitato e della Circoscrizione. Il progetto, riferito all’intero asse di corso Verona, è stato redatto attraverso un proficuo dialogo con gli uffici tecnici e propone soluzioni puntuali per i problemi di sosta selvaggia, smog, traffico, barriere architettoniche e attraversamenti pericolosi. Tra le iniziative di riqualificazione del quartiere particolarmente importante è quella a breve termine dell’ex Mercato dei Fiori, strettamente collegata a quella del Comitato, e in un prossimo futuro la Metro 2, che attraverserà proprio corso Verona con una fermata nei pressi del CLE. I cittadini stanno dimostrando di saper guardare non solo all’oggi, ma anche al domani: l’Amministrazione faccia lo stesso.

Siamo a fine consiliatura e non possiamo perdere tempo: utilizziamo al meglio questi ultimi mesi. La proposta può essere, dove necessario, integrata. Borgo Rossini sta vivendo in questi anni una fase di rapida trasformazione. Il complesso degli interventi sul quartiere potrebbe rappresentare un ottimo esempio di progetto pilota per altre zone della città.

Corso Sacco e Vanzetti di nuovo a pieno ritmo entro inizio maggio

Mia interpellanza sul tema appena discussa in Consiglio Comunale: la Giunta promette la riapertura nei due sensi di marcia entro un mese e mezzo al massimo. Ci assicureremo che le promesse siano mantenute.

Ancora meno di due mesi di disagi, poi la viabilità sarà, su corso Sacco e Vanzetti, ripristinata sui due sensi di marcia. Lo garantisce l’Assessora Lapietra rispondendo, poco fa in Consiglio Comunale, alla mia interpellanza sul tema: i lavori sulla semicarreggiata ovest, assicura, saranno completati entro aprile, al massimo entro i primi giorni del mese successivo. Buona notizia, che ci assicureremo sia confermata nei fatti.

Ho invitato la Giunta a valutare l’ipotesi di rivalersi su Comuni confinanti eventualmente responsabili per l’assembramento di soggetti attorno al cavalcavia, assembramento senza il quale sicuramente non si sarebbero verificati incendi e dunque danni.

I lavori eseguiti tra gennaio e gennaio 2019 sono costati 154mila euro. Per i lavori di ripristino attualmente in corso la stima è pari a 700mila euro. Bisogna aggiungere altri 13mila euro per per la ricostruzione della recinzione al di sotto della campata. 

Il corso era stato chiuso una prima volta in seguito a un incendio il 24 dicembre 2018 e poi riaperto solo parzialmente con circolazione a carreggiata unica e una seconda volta in data martedì 22 ottobre 2019 a causa di un incendio divampato nella notte vicino al sottostante campo nomadi di strada della Berlia a Collegno.

La Scuola in presenza non è responsabile del contagio: c’è la prova, ora si riapra

La conferma arriva da uno studio condotto sui dati relativi a 7,3 milioni di studenti: non c’è più ragione per non riprendere immediatamente le lezioni, dai Nidi almeno fino alle Medie. Basta didattica a distanza, si riprenda un rapporto personale e diretto tra insegnanti e allievi. Diamo finalmente un sollievo alle famiglie. Il Presidente Cirio si faccia portavoce, in sede di Conferenza Stato-Regioni, di questa necessità impellente.

Scuola scagionata su tutta la linea: non è responsabile del contagio. Lo conferma uno studio appena pubblicato (basato sui dati del Miur incrociati con quelli delle Ats e quelli della Protezione Civile), che smonta ogni ipotesi di correlazione tra diffusione dei contagi e lezioni in presenza è scongiurata. Forti di questa certezza, riapriamo immediatamente le scuole, a partire da Nidi, Materne e Scuola Primaria e almeno fino alla Scuola Secondaria di primo grado. Chiedo che il Presidente Cirio si faccia portavoce di questa esigenza in sede di Conferenza Stato-Regioni. Per troppo tempo i nostri alunni e studenti hanno pagato un prezzo troppo alto. Non possiamo più rimandare il ritorno a una formazione basata sul rapporto diretto, in presenza, con gli insegnanti: la DAD non può e non deve diventare la nuova “normalità”. Il tempo passato all’interno degli ambienti scolastici è sicuro: serve piuttosto un rinnovato e forte patto educativo tra Istituzioni e famiglie per assicurare comportamenti consoni anche fuori dall’orario e dagli spazi della scuola. Evitiamo, con il ritorno a scuola, che si allarghi ulteriormente la forbice tra le famiglie in grado di procurarsi dispositivi e connessione sufficienti e famiglie che non possono permetterselo. Veniamo incontro alle famiglie, per le quali l’incertezza sui bonus e l’impossibilità, per molti genitori, di chiedere ulteriori permessi hanno causato gravissime difficoltà in queste settimane e in questi mesi.