Skip to main content

Regione, personale ostetrico inutilizzato per vaccini e tamponi: uno spreco senza alcuna logica

La Giunta non ha pensato di chiedere al Governo l’autorizzazione necessaria affinché questa categoria, che garantisce disponibilità e professionalità e che ha più volte espresso la propria disponibilità attraverso la propria Federazione Nazionale, possa mettersi a disposizione per vaccinare e sottoporre a tampone anti-Covid i piemontesi: eppure in questo momento il contributo delle ostetriche farebbe la differenza.

Risposta desolante al Question Time presentato dai Moderati e appena discusso in Consiglio Regionale sulla possibilità di avvalersi del personale ostetrico per le vaccinazioni e i tamponi anti-Covid: la Giunta, imbarazzata, si trincera dietro una risposta assurdamente burocratica, parlando di “possibilità non esplicitamente prevista dalla normativa” e di ipotesi di “esercizio abusivo della professione”. Questa Giunta non ha colto – è evidente – l’opportunità rappresentata dal contributo di una categoria che garantisce disponibilità e un alto livello di professionalità. La Giunta avrebbe potuto e dovuto farsi portavoce di questa possibilità a livello nazionale, ma di questa possibilità nessuna traccia nella risposta dell’Assessore Icardi. Da una parte abbiamo personale ad alta professionalità, dall’altra una Giunta che non perde occasione di ripetere che manca personale, ma nel frattempo non fa nulla, né ascolta le proposte che arrivano dalle Minoranze. Perdere altro tempo prima di avvalersi del contributo del personale ostetrico per vaccini e tamponi sarebbe un’ulteriore assurdità. La Federazione Nazionale Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO) ha più volte richiesto l’inclusione del personale ostetrico nella campagna vaccinale, tra dicembre 2020 e marzo 2021. Cirio e i suoi Assessori smettano di proporre l’introduzione di nuove categorie, come i maturandi, tra le priorità vaccinali, se poi non sono in grado di interloquire con il Governo né di fare tesoro delle proposte dei Consiglieri.

Covid-19, Regione Piemonte, Sanità