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Tundo, stipendi in ritardo, sciopero inevitabile

Agitazione annunciata per il 22 febbraio.

Inevitabile lo sciopero (annunciato da Faisa-Cisal per il 22 febbraio): è chiaro a tutti che questa azienda non solo non garantisce alcuna affidabilità nei confronti dei dipendenti (né degli utenti, né della stessa Città di Torino), ma che anzi ormai considera il disservizio, il ritardo, il mancato rispetto degli impegni presi quasi come una sorta di nuova e acquisita “normalità” operativa. Massima solidarietà ai dipendenti che aspettano di vedere i propri stipendi, agli ex dipendenti che aspettano ancora di ricevere i TFR, alle famiglie che devono vedersela con le corse saltate, ai ragazzi che vedono messo a repentaglio il proprio diritto allo studio.

INTERPELLANZA – Maggiore attenzione dell’Amministrazione per il personale tecnico e per le giuste progressioni di carriera

PREMESSO CHE

– con un accordo sindacale dell’anno 2009 si conveniva di attivare entro il mese di giugno (per concluderle entro la primavera dell’anno 2010) tre procedure concorsuali per le categorie B, C e D con riserva di posti al 50% (rispettivamente per 10, 20 e 20 unità), con l’intesa, espletate le procedure, di estenderle constatata la situazione dell’organico;

– con la Determinazione n. 1205 del 16 luglio 2009 del Direttore del Servizio Centrale Risorse Umane, in applicazione dell’Accordo sindacale del 9 luglio 2009, veniva indetta una procedura di progressione verticale per 10 posti nel profilo specifico di Responsabile Tecnico (profilo di riferimento direttivo) cat. D1. Erano indette analoghe progressioni anche per le categorie C1 e B1;

– con l’accordo sindacale del 29 settembre 2010 si richiamava la necessità di non dare atto alla prevista preselezione poiché il numero dei partecipanti era di circa 200 e si stabiliva che la selezione si sarebbe svolta tra i mesi di novembre e dicembre 2010, per poi procedere alle assunzioni;

– nella graduatoria finale risultavano idonei 128 lavoratori su 205 partecipanti: inseriti utilmente in graduatoria, come da bando, 101 lavoratori, ne venivano effettivamente assunti (in due date distinte) solo 40 + 5;

– parallelamente, la selezione relativa alla progressione verticale per i profili amministrativi, svolta nel mese di luglio, vedeva assumere tutti i 100 lavoratori inseriti utilmente in graduatoria;

– in data 29 dicembre 2010 i lavoratori richiedevano l’estensione della graduatoria a tutti i 128 classificati idonei, avendo un punteggio superiore a 36 (come richiesto dal bando);

– con una richiesta sindacale del 23 marzo 2011, che faceva propria la precedente istanza dei lavoratori, si ribadiva la richiesta di estendere la graduatoria a tutti i 128 classificati come idonei;

– l’Assessore al Personale rimandava agli uffici dell’Avvocatura comunale l’istanza del possibile allargamento delle graduatorie;

– nel giugno 2011 i lavoratori rinnovavano, questa volta alla nuova Amministrazione, la richiesta di estensione della graduatoria a tutti i 128 classificati idonei;

– il Direttore Generale, in attuazione dell’accordo sindacale del 23 settembre 2011, si impegnava a proporre alla nuova Amministrazione, entro l’anno corrente, 20 progressioni verticali;

– il 25 febbraio 2013 una nuova richiesta sindacale, che faceva propria l’istanza dei lavoratori, chiedeva di estendere la graduatoria a tutti i 128 classificati;

– la richiesta di allargamento della graduatoria dei lavoratori fu rivolta nel 2013 al Difensore Civico della Provincia di Torino e al Difensore Civico della Regione Piemonte;

– in data 10 giugno 2013 l’Amministrazione affermava il diniego all’allargamento della graduatoria per l’impossibilità di modificare retroattivamente i bandi, specificando che in tema di scorrimento delle graduatorie approvate si sarebbe richiesto un parere alla Funzione Pubblica (veniva citato un parere del Ministero dell’Interno che interpretava negativamente l’ulteriore scorrimento);

– con successivi provvedimenti normativi veniva estesa la validità delle graduatorie approvate, compresa quella delle progressioni verticali, dall’anno 2013 all’anno 2019;

CONSIDERATO CHE

– il concorso bandito nel novembre 2019 per 10 posti da Responsabile Tecnico cat. D, rivolto a Ingegneri e Architetti, con una riserva di posti al 50% per i dipendenti comunali, ne ha però escluso una buona parte avendo richiesto obbligatoriamente l’appartenenza ad una specifica classe di laurea e l’abilitazione professionale (titolo che peraltro parrebbe posseduto da una minoranza degli attuali funzionari in PO e Dirigenti);

– gli esiti di tale selezione, pubblicati nel dicembre 2020, sono stati i seguenti: solo 9 candidati hanno ottenuto la sufficienza alla prova scritta, alla prova orale sono stati giudicati tutti idonei ma 2 hanno rinunciato al posto con il risultato che sono stati assunti 7 Responsabili Tecnici di cui 4 interni;

– i lavoratori temono che il concorso bandito nel novembre 2019 per 4 posti da Responsabile Tecnico cat. D, specializzazione in verde pubblico, rivolto ad Agronomi e Forestali e laureati in Scienze Naturali, con una riserva di posti al 50%, non richiedendo l’abilitazione professionale, al contrario della selezione per Ingegneri ed Architetti, attualmente sospeso per l’emergenza pandemica, possa conoscere la medesima sorte, in termini di risultato, dei colleghi tecnici che hanno già affrontato la prova e che si possa formare una graduatoria troppo ristretta o che gli idonei interni risulteranno in numero esiguo;

– la cosiddetta norma “Quota 100”, che consente il pensionamento anticipato rispetto alla cosiddetta Legge “Fornero”, ha portato e porterà, nel corso del 2021, ultimo anno di validità di tale agevolazione, il pensionamento di un grande numero di dipendenti comunali, la maggior parte collocati nelle categorie economiche più alte, determinando così forti risparmi per l’Amministrazione ma, allo stesso tempo, numerose carenze di organico;

– l’approvazione del piano europeo denominato “NEXT GENERATION EU” porterà ingenti risorse a favore delle Amministrazioni Pubbliche; comporterà, altresì, l’elaborazione e la realizzazione di un numero ingente di progetti che solo un comparto tecnico adeguatamente dimensionato in termini numerici, di ruoli e categoria, potrà realizzare garantendo all’Amministrazione la possibilità di utilizzare i fondi a vantaggio dei cittadini e del tessuto urbano;

– con una mozione di accompagnamento al DUP 2020-2022 il Consiglio Comunale aveva approvato di effettuare nel corso del 2020, ai sensi della legge Madia, una selezione per le progressioni verticali per il Comparto Tecnico;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

1. se la selezione bandita nel novembre 2019 per 4 posti da Responsabile Tecnico cat. D, specializzazione in verde pubblico, rivolta ad Agronomi e Forestali e laureati in Scienze Naturali, attualmente sospesa per l’emergenza Covid-19, prevederà la formazione di una graduatoria di idonei e se si possa già prevedere un futuro scorrimento con relative assunzioni;

2. se l’Amministrazione, per ovviare alle carenze di organico attuali e di prossimo futuro (a causa delle collocazioni in quiescenza), preveda di organizzare un bando per la progressione verticale interna per Responsabile Tecnico (cat. D) e Istruttore Tecnico (cat. C) che tenga conto, con un adeguato punteggio da assegnare, dell’anzianità complessiva maturata all’interno dell’Ente, dei titoli posseduti ed eventualmente conseguiti anche successivamente all’ingresso nell’Ente e che possa valutare i candidati non solo in funzione delle loro conoscenze giuridiche ma anche i base agli specifici requisiti di competenza tecnica.

Silvio Magliano

INTERPELLANZA – Le ferite di Aurora continuano a sanguinare in Lungo Dora Napoli e nelle zone adiacenti

RICORDATO CHE

– con precedenti atti consiliari (interpellanze, quali ad esempio la mecc. 2018 03419 del 1° agosto 2018 e la mecc. 2019 00716 del 26 febbraio 2019, richieste di informazioni rivolte agli uffici e segnalazioni alla Polizia Municipale) lo scrivente ha provato a focalizzare l’attenzione dell’Amministrazione sulla triste situazione di degrado urbano e sociale che avvolgeva il tratto di Lungo Dora Napoli compreso tra via Cigna e corso Vercelli (ponte Carpanini) e le zone limitrofe;

– era stato segnalato il fatto che, con frequenza quotidiana, decine di individui stazionassero sui parapetti del Lungo Dora in orario postprandiale ivi permanendo fino a notte fonda: l’unica attività svolta consisteva nel consumo di vino, birre e altre bevande alcoliche, completando indegnamente la loro occupazione declinando la Città secondo i loro comodi e, nello specifico, in funzione di gabinetto o latrina a cielo aperto;

– per quanto riguarda i rifiuti – evidentemente ritenendo poco funzionali le campane per la raccolta del vetro e gli altri cassonetti – codesti bevitori sceglievano di utilizzare le sponde e il letto della Dora Riparia in funzione di raccoglitore per i rifiuti;

– gli effetti di tali “attività” alcoliche si riverberavano ineludibilmente e negativamente sull’ambiente circostante oltre a causare danni diretti e indiretti alle attività commerciali limitrofe;

– sovente i passanti erano presi a male parole da tali bevitori, quando addirittura tali affronti non sfociavano in comportamenti deteriori;

– era inoltre stato evidenziato come lungo la sponda nord fossero quotidianamente presenti molti spacciatori e tossicodipendenti che si spostavano nel declivio degradante verso il fiume per completare le operazioni di compravendita e di consumo degli stupefacenti;

– erano decine i tossicodipendenti di ogni età che acquistavano le dosi e le consumavano senza inibizioni a ridosso del passaggio pedonale e veicolare, lasciando siringhe e fazzoletti insanguinati ovunque e sovente gettandoli tra i flutti della Dora;

– frequenti erano i “bivacchi”, conseguenti all’assunzione degli stupefacenti, che avvenivano sulle panchine e negli spazi verdi;

– si segnalava che un buon numero di spacciatori erano soliti stazionare sulla balconata del ponte Carpanini e si spostavano solo per raggiungere i loro clienti;

– con una richiesta inviata via mail ai competenti uffici comunali nel dicembre 2019 erano stati chiesti aggiornamenti in merito al collegamento della pista ciclabile tra corso Vercelli e il Lungo Dora: lo staff dell’Assessore alle Infrastrutture e Mobilità rispondeva sostenendo che “La connessione non è stata realizzata per mancanza di risorse sufficienti a realizzare tutto il tratto.”;

– con mail inviate nel corso del lockdown della scorsa primavera, a seguito di segnalazioni ricevute da molti residenti, si provvedeva a segnalare alla Polizia Municipale alcuni comportamenti contrari alla normativa del periodo (attività commerciali e bar aperti o comunque aperti oltre il limite orario, assembramenti sia all’esterno sia all’interno) e potenzialmente pericolosi per la collettività;

– con ulteriori segnalazioni ai competenti uffici comunali era stata riferita e documentata con fotografie (ricevute dai cittadini) l’abitudine di qualcuno di abbandonare lungo le sponde del fiume i detriti e i calcinacci derivanti da piccole ristrutturazioni edilizie interne;

RILEVATO CHE

– molti cittadini hanno contattato lo scrivente per segnalare che la situazione di intenso degrado, declinata in ciascuno dei termini sopra ricordati, permane a tutt’oggi e non conosce particolare regressione nonostante il periodo pandemico e i relativi provvedimenti in vigore;

CONSIDERATO CHE

– la Polizia Municipale possiede specifiche competenze, tra le altre, in materia di contrasto al degrado urbano, a favore della tutela della convivenza civile, in tema di polizia amministrativa nonché di intervento immediato in caso di flagranza di reato;

– non si comprende se e come l’Amministrazione stia intervenendo per porre rimedio alle molte “ferite sanguinanti” di Aurora;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

  1. quali e quanti siano gli interventi della Polizia Municipale nell’ultimo anno per contrastare il degrado urbano nel quartiere Aurora e quali i risultati conseguiti;
  2. in quali sedi istituzionali l’Amministrazione abbia collaborato con le Istituzioni dello Stato per evidenziare i molteplici sfregi patiti dal quartiere Aurora, se si ritengano soddisfacenti gli esiti e se l’Amministrazione riesca ad incrementare il proprio impegno;
  3. come intenda intervenire l’Amministrazione per contrastare il dilagante fenomeno dello spaccio e del consumo di stupefacenti in Lungo Dora Napoli e zone adiacenti;
  4. se l’Amministrazione abbia proseguito a monitorare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti lungo le sponde/scarpate del fiume e se siano stati individuati i responsabili;
  5. se e quali altri provvedimenti siano stati assunti dall’Amministrazione per garantire sicurezza, legalità e una buona qualità degli spazi pubblici ai cittadini di Aurora.

Silvio Magliano

Lungo Dora Napoli, ferite che ancora sanguinano

Il lungofiume è, oggi, in condizioni peggiori di cinque anni fa: lunedì la mia nuova interpellanza in Sala Rossa per chiedere di fare finalmente qualcosa contro degrado, spaccio, abusivismo.

Luogo di degrado, bivacchi, sporcizia: Lungo Dora non solo non sta meglio di cinque anni fa, ma – al contrario – lo stato della zona è peggiorato sensibilmente nel quinquennio di Amministrazione Cinque Stelle. Agli “storici” problemi del quartiere si sono aggiunti, negli ultimi tempi, una recrudescenza dello spaccio e l’espandersi, durante i sabati, dell’abusivismo del vicino Barattolo fino alle sponde del torrente. Ferite aperte che non guariscono, nuove piaghe che si aprono. Due risse sono scoppiate solo nell’ultima settimana. Le mie domande alla Giunta: quali sono stati, nell’ultimo anno, gli interventi della Municipale? Quali risultati hanno garantito? Quali misure si stanno prendendo contro lo spaccio e contro il consumo di droga? 

Sostegno ai circoli culturali e sostegno alle agenzie di viaggi

Le mie richieste alla Giunta Regionale per evitare chiusure a ripetizione e perdita di posti di lavoro.

Niente bonus finora, in questa seconda fase di chiusura, per i circoli culturali e le associazioni di promozione sociale. Una situazione iniqua, che penalizza queste realtà sia in assoluto sia rispetto ad altre attività di somministrazione, che hanno ricevuto una qualche forma di sostegno, per quanto il più delle volte sproporzionata alle perdite e ai mancati guadagni. Ho ribadito questa richiesta alla Giunta Regionale oggi in Commissione. Il blocco della somministrazione è un blocco alle tante attività dei circoli. Mi auguro che la Giunta faccia seguito con i fatti alle parole dell’Assessore Poggio, che ha dichiarato di voler valutare la possibilità di erogare ulteriori contributi. Per quanto riguarda le agenzie di viaggi e il mondo del turismo organizzato, colpiti da una crisi tremenda, un adeguato sostegno non solo economico, ma strutturale, è fondamentale. Anche la Regione può fare la sua parte, per esempio cancellando l’Irpef per tutta la durata dell’emergenza. Serve, inoltre, aprire corridoi turistici, ancora mancanti sul nostro territorio. Il settore è forse il più colpito di tutti da una crisi economica tremenda, che ha già provocato la chiusura di un’agenzia su cinque (7 su 10 rischiano di non farcela). Le agenzie di viaggi hanno perso il 90% del fatturato in questi mesi di crisi: le attività di questo tipo sono quasi 800 sul territorio piemontese e danno lavoro a migliaia di persone.