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A Giusy e Marcello, emarginati e in difficoltà, il Comune risponde “Andate a vivere sotto un ponte”

Succede a Porta Palazzo: lui gravemente malato, due figli minorenni a carico, saranno sfrattati a dicembre. Ma dall’Amministrazione civica si sono sentiti rispondere, semplicemente, “nulla da fare prima di gennaio”. La storia è stata raccontata questa mattina su Canale Cinque. Non è questa la Città che desidero per me, per la mia famiglia e per i miei concittadini.
Una quotidiana storia di emarginazione e indifferenza: Giusy e Marcello, torinesi di Porta Palazzo, saranno sfrattati a dicembre. Marcello è gravemente malato e la famiglia deve mantenere un figlio di sedici anni e una figlia di otto. La vicenda è stata raccontata in diretta questa mattina a “Mattino Cinque”.
Giusy e Marcello si sono rivolti all’Amministrazione civica, ma alla domanda “dove andremo a vivere?” si sono sentiti rispondere “dovete aspettare il prossimo bando dell’emergenza abitativa”. Che non sarà prima di gennaio, con assegnazioni verosimilmente molto più tardi. Nel frattempo, la famiglia di Giusy e Marcello andrà a dormire sotto i ponti nel gelo dell’inverno?
È inaccettabile che i funzionari degli Uffici comunali diano risposte di questo tipo ai cittadini che si rivolgono loro. Se è encomiabile la reazione dell’Assessore Lubatti, che in diretta ha dichiarato che si occuperà della questione, resta una reazione tardiva. La possibilità di raccontare la propria storia dalla vetrina di una popolare trasmissione televisiva nazionale non può essere condizione necessaria perché un cittadino ottenga ascolto dalle Istituzioni: diversamente, si dovrebbe consigliare a tutti i cittadini di non rivolgersi agli sportelli del Comune, ma a quelli di Mediaset.
Farò tutto il possibile, con gli strumenti a mia disposizione, per venire incontro alle esigenze di questa famiglia.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Asfalto-groviera a Torino, che sconfitta per questa Giunta

Il report della Polizia Municipale parla chiaro: oltre duemila buche si sono aperte sulle strade della città negli ultimi due mesi. Questa Amministrazione non dà ascolto né alle segnalazioni dei cittadini né agli allarmi dell’opposizione e, quel che è peggio, non si muove per risolvere il problema.
La notizia delle 2.118 buche e voragini apertesi, secondo il rapporto fornito dagli agenti della Polizia Municipale al procuratore Raffaele Guariniello, in due mesi sulle strade torinesi rappresenta con chiarezza il fallimento di questa Giunta comunale. A guidare la poco lusinghiera classifica è Madonna di Campagna, con ben 224 buche. Secondo i dati, sino al 10 agosto erano state contate in tutto 642 buche: tappate queste, se ne sono aperte altre 644 fino al 15 settembre.
Evidentemente questa Amministrazione non ha considerato utile prestare ascolto alle centinaia di segnalazioni pervenute da parte dei cittadini, e non ha ritenuto di dover prendere in considerazione né le mie numerosissime interpellanze sul tema né le diverse richieste di danni, personali o alle auto, da parte dei cittadini (altro denaro pubblico che si dovrà versare a causa della cattiva gestione delle strade ed ennesima prova che lesinare sulla manutenzione rappresenta un falso risparmio).
Dopo l’indagine richiesta da Guariniello il risultato è questo: in due anni la situazione non solo non è migliorata, ma è molto peggiore di prima. In media, quanto dura un tratto di asfalto su cui si è fatta manutenzione prima di rovinarsi di nuovo? Perché capita così spesso che l’asfalto si rovini? Il problema è tecnico o è connesso alla qualità dei materiali utilizzati? Tutte domande alle quali sto ancora aspettando una risposta. Sono sicuro che i cittadini che, quotidianamente, si ritrovano a dover percorrere insidiosi percorsi ad ostacoli per andare al lavoro o a fare la spesa se ne ricorderanno in sede elettorale.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Dover impiegare 150 agenti per il suk è, semplicemente, assurdo

Pur di continuare a mantenere il mercato del libero scambio domenica dopo domenica questa Giunta arriva a concentrare in un’unica zona della città la metà dei vigili disponibili.
Che cosa potrebbero fare 150 agenti della Polizia Municipale in giro per la città? La domanda è retorica e la risposta è lampante: supervisionare le strade, lavorare per la sicurezza dei cittadini, dare ai residenti di tante zone di Torino attualmente non presidiate la sensazione di non essere abbandonati dalle Forze dell’Ordine.
Invece, questa Amministrazione preferisce concentrarli tutti in poche centinaia di metri quadri di territorio cittadino, nella speranza illusoria di trasformare un’enclave di illegalità in un mercato delle pulci dallo charme parigino.
Il problema è che concentrare sul suk, la domenica, 150 agenti è uno sforzo – logistico ed economico, dal momento che è necessario pagare gli straordinari – insostenibile. Il suk, già di per sé ingestibile, non può diventare anche un buco nero divora-risorse. La soluzione è una sola, ed è semplice: chiudiamo il mercatino dell’illegalità.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Gtt, controlli severi su sicurezza e amianto per evitare tragedie in futuro

L’inchiesta sul decesso dell’ex dipendente Atm (oggi Gtt), a causa un mesotelioma pleurico ipoteticamente causato dalla prolungato contatto con l’amianto, rende ancora più immediata la necessità di garantire il massimo della sicurezza per i lavoratori di tutte le partecipate torinesi. Ho fatto richiesta urgente di convocazione delle Commissioni 1a, 2a e 6 a per affrontare seriamente il problema.
Ho chiesto con urgenza la convocazione delle Commissioni 1a, 2a e 6a per analizzare la situazione e la prassi preventiva dell’azienda in termini di sicurezza e salubrità di mezzi e locali, nonché per assicurarmi che siano prese tutte le misure possibili e necessarie per la rimozione totale dell’amianto dai mezzi e dai locali della Gtt.
Secondo la consulenza disposta dal pm Raffaele Guariniello, il mesotelioma pleurico che ha causato il decesso dell’ex dipendente Atm (oggi Gtt) scomparso lo scorso aprile all’età di 77 anni sarebbe correlato proprio all’esposizione prolungata alle fibre di amianto, presenti nei vecchi mezzi e nei manufatti lavorati nei depositi nei quali questa persona aveva lavorato per 24 anni (tra il 1961 e il 1985).
È inaccettabile che in una città civile vi siano cittadini che si ammalano di malattie professionali prevenibili, e magari arrivino a morirne. L’Amministrazione civica per prima deve fare il tutto ciò che è nelle sue possibilità per prevenire drammi di questo tipo.
Silvio Magliano – Consigliere Comunale (Moderati)

Mobilità elettrica in alternativa alla mobilità tradizionale

Il sottoscritto Consigliere Comunale

PREMESSO CHE

– la mobilità elettrica sta assumendo un ruolo sempre più importante nell’ambito della mobilità urbana, complice l’inquinamento e il costo dei carburanti fossili;
– a maggior ragione per il fatto che, secondo diversi studi, Torino risulta essere tra le città più inquinata d’Europa, sarebbe opportuno che l’Amministrazione si impegnasse nel campo della mobilità elettrica;
– il Comune di Firenze vanta già attualmente la circolazione su strada di circa 4.000 mezzi elettrici e la presenza di oltre 100 colonnine collocate sul territorio; anche il Comune di Parma si sta muovendo nella stessa direzione del Comune di Firenze;

RILEVATO CHE

– i bandi europei e regionali sul tema, vinti di recente, facilitano con l’erogazione di fondi statali il raggiungimento dell’obiettivo;
– la Giunta comunale dovrebbe incentivare l’utilizzo della mobilità elettrica, per esempio consentendo la libera circolazione in ZTL a tutte le auto elettriche (e non solo alle auto elettriche immatricolate dopo il mese di novembre 2012), garantendo il posteggio gratuito per i veicoli a emissioni zero (senza limite di immatricolazione), permettendo l’accesso alle corsie riservate ai veicoli elettrici, incentivando i taxisti all’acquisto di un’auto elettrica (com’è già avvenuto a Roma, con lo stanziamento di un fondo pari 2,5 milioni di euro di eco-incentivi per la distribuzione merci e di 5mila euro per ogni furgone elettrico), obbligando gli amministratori di condominio ad installare un punto di ricarica negli spazi condominiali su richiesta del singolo condomino, e così via;

CONSIDERATO CHE

– l’utilizzo di mezzi elettrici nelle grandi città ridurrebbe notevolmente l’inquinamento atmosferico e garantirebbe l’abbattimento dei valori delle polveri sottili;
– il 2015 è l’anno della Mobilità Urbana Sostenibile, del quale l’alimentazione elettrica rappresenta uno degli assi portanti;
– se il Paese si doterà di colonnine per la ricarica dei mezzi elettrici, i costi di gestione si ridurranno e l’auto elettrica smetterà di essere considerata la “seconda auto” per ambire a diventare il mezzo di locomozione principale per le famiglie;
– il piano nazionale per la diffusione di punti di ricarica di veicoli elettrici prevede l’introduzione di decine di migliaia di punti di ricarica entro il 2020;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere:

1. se la Giunta comunale è al corrente della situazione descritta in narrativa;
2. quali siano le motivazioni per le quali è attualmente permesso l’ingresso in ZTL solamente alle auto elettriche immatricolate dopo il mese di novembre 2012;
3. quali siano le azioni che la Giunta comunale prevede di attuare in merito all’impegno preso a livello nazionale e quanti siano i punti di ricarica che dovrebbero essere attivati in città per garantire un servizio efficiente e funzionale;
4. quali siano le tempistiche previste per l’istallazione dei punti di ricarica per mezzi elettrici nel comune di Torino;
5. quali siano le condizioni dettate all’interno del bando del car–sharing elettrico e quando si prevede la partenza dello stesso.

Silvio Magliano