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Torino, la città dei monumenti vandalizzati

A dispetto della volontà dichiarata di fare della città una destinazione turistica internazionale e delle arie da Smart City, questa Amministrazione tralascia di intervenire nella manutenzione dei monumenti cittadini rovinati dai vandali. Pessimo biglietto da visita per i turisti che arrivano in città e spettacolo indecoroso per i cittadini.

Il monumento a Galileo Ferraris (una delle fanciulle del gruppo scultoreo è stata decapitata e mutilata la scorsa primavera), Villa della Regina, l’opera del maestro Massimo Ghiotti in Santa Rita (ricoperta di graffiti), il sito archeologico delle Porte Palatine (che versa in condizioni disastrose), il monumento ai caduti sul lavoro del maestro Salvatore Vitale e diversi altri: sono moltissimi i monumenti cittadini che, vandalizzati o deturpati, per mesi non vengono poi ripristinati a condizioni di decoro accettabili.
Attenzione: non in tutti i casi si tratta di interventi da centinaia di milioni di euro, per i quali è comprensibile un atteggiamento prudente. Nella maggior parte dei casi sarebbero sufficienti poche migliaia di euro o, come nel caso dell’opera di Ghiotti, anche meno.
Paradigmatico il caso, dibattuto questa mattina in Commissione, del monumento ai Caduti sul Lavoro dell’artista siciliano Salvatore Vitale, donato alla Città e collocato nei giardini di via Monte Ortigara 95. A oltre un anno di distanza dall’atto vandalico, non si sono ancora presi provvedimenti.
Ma, soprattutto, è la scelta della collocazione a essere discutibile: nel complesso di via Monte Ortigara, ora completamente deserto, non sono più attive né la ludoteca né la biblioteca. Un luogo svuotato di pubblico è un luogo svuotato di ogni significato simbolico, e rappresenta dunque la collocazione peggiore per un’opera d’arte.