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Affitti alle stelle per gli esercizi del centro: rischio chiusure e desertificazione. Area Popolare si occuperà del problema

Ai titolari degli immobili e degli spazi commerciali, vessati da anni di tasse sempre crescenti, va la mia solidarietà più totale. E la preghiera di considerare la possibilità di continuare a contenere, comunque, il costo degli affitti: sarebbe un grande gesto per aiutare a mantenere vivo e affascinante il nostro centro storico.

L’aumento degli affitti è la prevedibile, inesorabile conseguenza di una politica cittadina che da anni sceglie consapevolmente e strategicamente di soffocare i proprietari degli immobili e degli spazi commerciali con una tassazione superiore a ogni logica. In queste condizioni, i proprietari non possono che provare a rivalersi su chi affitta.
Sia agli esercenti sia ai proprietari dei locali va la mia assoluta solidarietà. Ai secondi, va anche il mio appello a fare l’ennesimo grande sforzo e a fare il possibile (o l’impossibile) per calmierare gli affitti; uno sforzo di questo tipo è proprio di chi fa consapevolmente parte di una comunità che ha interessi condivisi.
Un commerciante che deve pagare anche 30mila euro al mese, o più, di affitto è un commerciante che difficilmente potrà continuare la propria attività. Per ogni attività storica che chiude, è probabile l’apertura di un nuovo esercizio, verosimilmente appartenente a un’anonima catena internazionale. Un centro di Torino privo di botteghe e negozi storici è un centro storico che rischia di perdere molto del suo fascino. Al contrario, una Torino il cui centro resiste alla desertificazione commerciale è una città più vivibile e in grado di attirare un maggior numero di turisti; in ultima analisi, è una città più ricca e benestante.
Da parte mia, la promessa è che Area Popolare si occuperà, con serietà e determinazione, del problema.