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Feste di via: sì al rispetto delle regole, no alla caccia alle streghe

Percepisco un immotivato accanimento contro le feste di via, che restano una splendida opportunità per il territorio: limitiamo la burocrazia, non buttiamo il bambino con l’acqua sporca.

Aria pesante contro le feste di via, che sembrano diventate improvvisamente uno spauracchio da allontanare con tutti i metodi. Se organizzate bene e nel rispetto delle regole (anche di quelle della civiltà e del buonsenso, non solo di quelle della burocrazia), sono invece una splendida occasione di promozione del territorio e del commercio.

Per fortuna esiste ancora chi prova ancora a credere in questo strumento di coesione sociale, nonostante l’assenza ormai quasi assoluta di contributi, che non ci sono o se ci sono arrivano sul conto dell’Associazione di via che si espone finanziariamente anche con diversi mesi di ritardo. Organizzare una festa di via è un vero e proprio lavoro, che non può che essere svolto che a tempo pieno.

La trasparenza non si trasformi in eccesso di burocrazia. Semplificazione e rigore possono coesistere: la mia proposta è l’introduzione di un sistema di controllo delle quote di negozi aperti durante lo svolgimento della festa, con inibizione “di un turno” per l’Associazione di via che non abbia rispettato le quote.

Anche la Giunta 5 Stelle scopre l’autorecupero ma “dimentica” di menzionare le occupazioni abusive

Emergenza abitativa: ben venga che la Maggioranza riprenda concetti già promossi dalle precedenti Amministrazioni, ma perlomeno lo faccia fino in fondo. Dove sono, nella mozione presentata oggi dai Cinque Stelle, i riferimenti agli stabili di proprietà comunale occupati illegalmente? Nessuna presa di distanza da tante realtà che fanno politica a spese della Città? Cosa si intende fare di tanti stabili, perfettamente funzionanti, che al momento rappresentano soltanto un costo? Il re è nudo: presenterò un emendamento in merito.

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Movida selvaggia in Santa Giulia? “Bastano gli interventi gratuiti”

Sconcertante risposta, poco fa, dell’Assessore Giannuzzi alla mia interpellanza su piazza Santa Giulia: la tesi – sconfessata dai residenti, dagli operatori del mercato e dai fatti – è che pochi interventi-tampone, rigorosamente gratuiti, da parte dell’Amiat siano sufficienti alla risoluzione dei problemi. E intanto il mercato alimentare si tiene tutte le mattine tra i maleodoranti resti della movida.

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