Skip to main content

Presto fototrappole contro le discariche abusive a Torino Nord: bel risultato raggiunto

L’Assessore Unia promette di accogliere la mia richiesta: ora si proceda in tempi celeri. Vigileremo affinché alle parole della seguano i fatti: la situazione è o è stata particolarmente grave in strada delle Vallette e in via Traves (ex area della Continassa), in strada Bellacomba e in corso Sacco e Vanzetti.

Grande risultato raggiunto: la Giunta, rispondendo in Sala Rossa alla mia interpellanza sul tema, garantisce, come da me richiesto, che saranno collocate fototrappole per contrastare il fenomeno dell’abbandono di rifiuti. Il problema è particolarmente urgente a Torino Nord, dove per esempio in strada delle Vallette e in via Traves si sono create nel tempo delle vere e proprie discariche abusive. Situazioni analoghe si sono verificate in strada Bellacomba e in corso Sacco e Vanzetti. Ora da parte mia l’attenzione sarà massima: alle promesse dell’Assessore devono seguire i fatti. Vedremo se, come riferito in Aula, le prime foto saranno scattate da questi dispositivi entro la fine di ottobre. I protocolli siano redatti in tempi celeri; altrettanto in fretta si stabiliscano le procedure e si smaltisca la burocrazia necessaria. I dispositivi siano acquistati in numero sufficiente. Mi auguro che questa Amministrazione, che ha dimostrato di essere disposta a investire nella tecnologia Vista Red, non segua una linea diversa per quanto riguarda i dispositivi di deterrenza verso azioni illecite come l’abbandono non autorizzato di rifiuti.

Il milione e mezzo “delle telecamere ZTL” vada, piuttosto, a sostegno dell’Associazionismo cittadino

Tante le realtà del Terzo Settore messe in ginocchio dall’emergenza COVID-19: non possiamo permetterci che, non più in grado di pagare utenze e concessioni, interrompano in massa la loro attività. Nei loro confronti la Giunta sta dimostrando totale disattenzione, preferendo investire sul monitoraggio degli ingressi in ZTL.

Il milione e mezzo “delle telecamere” è una spesa peggio che inutile: è una spesa dannosa. Utilizziamo questi fondi, piuttosto, per sostenere l’Associazionismo della nostra città, che versa alle casse comunali in un anno, mediamente, una cifra analoga. Ci sono decine e decine di realtà – dalla cultura allo sport – che per mesi non sono state in grado, causa emergenza da COVID19, di portare avanti le attività sociali e dunque di incassare e finanziarsi. Con le casse sociali vuote, pagare in tempo utenze e concessioni non è difficile: è impossibile. Ricordo che a una realtà che non ha versato il dovuto nei tempi richiesti la Città non può concedere patrocini né rinnovare concessioni. Il progetto Centro Aperto è inutile e inappropriato, anche alla luce dei cambiamenti in atto dopo la pandemia, a partire da uno smartworking sempre più diffuso (con gravi conseguenze sulle attività commerciali del centro). Questa Giunta ha dimostrato finora un totale disinteresse nei confronti dell’Associazionismo. Un interesse che, invece, dovrebbe risvegliarsi riflettendo sul fatto che, se un numero rilevante di queste realtà sarà costretta a interrompere l’attività, il colpo sarebbe tremendo sia per le casse della Città di Torino sia per il nostro stesso tessuto culturale e sociale. Se il mondo associativo chiude, il danno è irreversibile. E noi non possiamo permettercelo. 

No all’interruzione dell’attività professionale per chi frequenta i CFSMG

Urge modificare questo vincolo nelle modalità d’accesso ai Corsi: ho presentato un’interrogazione a risposta immediata (sarà discussa domani in Consiglio Regionale) per chiedere alla Giunta la disponibilità ad attivarsi.

Attualmente i medici ammessi a partecipare al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG) grazie al superamento di un concorso o a mezzo di graduatoria riservata senza borsa di studio sono chiamati a interrompere gli incarichi lavorativi in essere: evidenti sono i disagi creati da questa interruzione ai servizi aziendali di continuità assistenziale. Chi partecipa dovendo interrompere la propria attività professionale ne subisce, inoltre, un danno in termini di guadagno, trovandosi per un certo periodo senza fonti di reddito. Durante il corso potranno sì tornare a ricoprire incarichi di medicina generale, ma con lo svantaggio di dover attendere la pubblicazione del bando e di doversi rimettere in coda in graduatoria. Ritengo che questo obbligo debba essere cancellato. Ho presentato un’interrogazione a risposta immediata per chiedere alla Giunta Regionale un’urgente modifica alle modalità di accesso ai CFSMG. Il mio atto si discuterà nel corso della seduta di domani.

Che fine hanno fatto le Linee Star GTT? E i rimborsi per gli abbonamenti “Formula”?

Soppresse nei mesi di lockdown, mai più ripristinate: il mio Question Time in Comune per chiedere che Star 1 e Star 2 tornino in funzione. Capitolo rimborsi abbonamenti non utilizzati causa lockdown: a quando anche per gli studenti e per la rete extraurbana? Perché non si è iniziato proprio dagli studenti?

Ferme da febbraio nei depositi cittadini, mai più funzionanti da allora: da sette mesi le navette delle Linee Star 1 e Star 2 di GTT non trasportano passeggeri lungo le vie del centro, garantendo – cosa che dovrebbe piacere a questa Amministrazione – una tipologia di mobilità sostenibile e intelligente. Per quale ragione non sono ancora tornate in funzione dopo il lockdown? Quando lo faranno? Lo chiedo alla Giunta Appendino con un Question Time appena depositato in Sala Rossa. Capitolo rimborsi abbonamenti non utilizzati durante il lockdown: ancora non risultano disponibili sul sito web di GTT i voucher per i titolari di abbonamenti “Formula” né per la rete extraurbana GTT (e neppure per la rete di Ivrea). Mi domando perché gli studenti non siano stati i primi invece che gli ultimi; mi auguro che anche da questo punto di vista si provveda al più presto, come da mia mozione approvata lo scorso maggio all’unanimità dal Consiglio Comunale.

Torino, case ATC occupate: ora è emergenza vera

Via Aosta 31/37 e via Bologna 267 sono due degli epicentri del fenomeno: al problema degli appartamenti abusivamente occupati si somma quello degli accampamenti improvvisati, delle aggressioni e del degrado. Ho presentato due interpellanze, una in Consiglio Comunale e una in Consiglio Regionale, per provare a cambiare le cose.

Gli appartamenti ATC vuoti e non assegnabili (perché da ristrutturare o per altre ragioni) finiscono per essere occupati: una dinamica che, negli ultimi mesi, si sta verificando con frequenza sempre crescente. Particolarmente preoccupanti, per esempio, sono i casi di via Aosta 31/37 e di via Bologna 267 a Torino: in entrambi i complessi, diversi appartamenti ATC risultano abusivamente occupati, mentre altre unità abitative sono a rischio occupazione. Alle occupazioni fa da corollario la presenza costante di decine e decine di soggetti (almeno cinquanta, si calcola, nella sola via Bologna, circa altrettanti in via Aosta) dai comportamenti talora aggressivi, accampati nei dintorni su camper e furgoni. I residenti in regola sono intimiditi o insultati. Il contesto generale è di degrado e illegalità: si segnalano, per esempio, numerosi furti nelle cantine, degrado e sporcizia degli spazi comuni, aggressioni e intimidazioni, talora spaccio o consumo di droga. L’occupazione abusiva di immobili è un atto gravissimo, anche perché significa privare di un diritto qualcun altro che, invece, ne avrebbe titolo. Si discuteranno prossimamente in Sala Rossa e a Palazzo Lascaris due mie interpellanze già protocollate sul tema. Il problema va risolto al più presto.