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Ex Tecumseh, un passo avanti e due indietro

Discussa oggi in Consiglio la mia nuova interpellanza sul tema: se considero positivo che la Città abbia deciso di portare in giudizio la proprietà dell’area per ottenere il rispetto degli accordi, non posso dirmi soddisfatto né di quanto fatto a proposito della sicurezza ambientale (amianto) né a proposito del mancato contrasto all’andirivieni di persone e mezzi.

La Città di Torino porterà in giudizio la proprietà dell’area ex Tecumseh Europa, in strada delle Cacce 99, Mirafiori Sud: un passo che, auspico, renderà meno remota la prospettiva di una riqualificazione dell’area, sperando che i tempi non siano infiniti.

Le buone notizie, tuttavia, finiscono qui. Mi sarei aspettato meno immobilismo, da parte dell’Amministrazione, a proposito della sospetta presenza di amianto sul tetto della struttura. Ancora non siamo in grado di dire se i torinesi possano, in zona, respirare un’aria salubre oppure no: comprensibile la forte preoccupazione dei residenti. Attendiamo, da questo punto di vista, il responso dell’Arpa. 

Le criticità non finiscono qui. Persone e mezzi entrano ed escono da quella struttura: un fatto unanimemente riconosciuto, oggetto anche di articoli giornalistici. Ma alla Giunta non risulta: “non ci sono pervenute segnalazioni”.

Ho chiesto all’Assessore Iaria di farsi portavoce in Giunta affinché si controlli se qualcuno in quella zona sta smantellando, portando via materiali o commettendo qualche tipo di reato.

La Linea 2 deve essere un’infrastruttura strategica

Una connessione Torino-Torino non potrebbe dirsi tale e non basterebbe a garantire la competitività futura per il nostro territorio, che è la vera posta il palio. Anche i Cinque Stelle in Regione l’hanno capito: e i loro colleghi in Comune?

Finché la Linea 2 collegherà soltanto Torino a Torino non potrà definirsi infrastruttura strategica. La sfida, oggi, è porre le condizioni per la competitività e l’appetibilità del nostro territorio nel prossimo futuro. Ecco perché dobbiamo rispondere in maniera rapida e credibile ad almeno tre domande fondamentali, quelle relative al tipo di tecnologia scelto, all’interfaccia tra le due linee e all’itinerario definitivo. La Linea 2 della Metropolitana, probabilmente la più rilevante infrastruttura tra quelle che lasceremo ai nostri figli e nipoti, deve nascere completa già in fase di progettazione. La tratta Tabacchi-Pescarito deve essere immediatamente finanziata, o sarà quasi impossibile realizzarla in un secondo momento. In gioco non c’è solo la futura mobilità di 230mila piemontesi residenti nel bacino territoriale potenzialmente servito, ma anche quella di coloro che, da est, raggiungono Torino tramite l’autostrada. I Sindaci dei 22 Comuni interessati si sono già detti disponibili ad accollarsi parte della spesa. I Cinque Stelle in Regione si sono già schierati a favore dell’opera e spero si possa trovare una condivisione anche in Città Metropolitana. Che cosa intendono fare, da parte loro, i Cinque Stelle in Comune?

Amministrazione impotente di fronte agli insediamenti nomadi improvvisati

Il fenomeno, in grande crescita soprattutto a Torino Sud, prelude quasi sempre a occupazioni abusive in serie di alloggi ATC e porta con sé insicurezza e degrado. Gravissima la situazione per esempio in corso Salvemini e in via Rubino, ma anche presso i giardini Salvador Luria (via Boston), aree della città presso le quali le persone accampate fanno e hanno fatto il bello e il cattivo tempo, anche e soprattutto in fase di lockdown.

Una buona misura delle difficoltà dell’Amministrazione in tema di occupazioni abusive di case ATC è data dalle risposte, sempre più preconfezionate, date in Consiglio Comunale. L’ultimo caso poco fa, con la discussione della mia più recente interpellanza sul tema specifico del formarsi di insediamenti nomadi improvvisati in molte zone di Torino Sud: dalla Sindaca Appendino ho ricevuto una di queste risposte “standard”, con corollario di formule volte a ridimensionare la portata di un fenomeno che è invece preoccupante.

Molti sono i mezzi posteggiati e decine sono le persone accampate. Corso Salvemini e via Boston sono due dei baricentri cittadini del fenomeno. Nella quasi totalità dei casi, la formazione di questi insediamenti improvvisati è preludio alle occupazioni di unità abitative. Il refrain “stiamo facendo tutto il possibile” non è credibile e davvero non vorrei più sentirlo a verbale da parte di esponenti della Giunta.

Le immagini di un recente servizio del TGR danno ben più precisamente delle difensive parole della Sindaca Appendino le dimensioni del fenomeno: i camion e i furgoni posteggiati sono tanti, ormai intollerabili sono i comportamenti incivili che vanno dall’utilizzo a mo’ di toilettes delle aree verdi comuni agli atti di vandalismo nei confronti delle auto in sosta. Nelle settimane di lockdown questi soggetti hanno sostanzialmente fatto quello che volevano. I generici “passaggi” delle pattuglie della Municipale e le verifiche codice della strada alla mano davvero non bastano più, di fronte a un simile fenomeno.

Mi auguro che l’Amministrazione non ceda, spero di non vedere una resa del Comune di fronte a questa situazione. Le occupazioni stanno crescendo a ritmi percentualmente preoccupanti. Chi occupa case non sta vivendo una fragilità (termine utilizzato a verbale dalla Sindaca): sta commettendo un reato. 

Via Bologna, via Pietro Cossa e corso Racconigi “nuovi” fronti dell’emergenza occupazioni abusive di case ATC

Ho depositato un’interpellanza in Comune per sollecitare un intervento urgente sulle situazioni dei rispettivi civici 267, 280 e 25. Chiederò alla Giunta dati precisi e aggiornati sul numero di alloggi vuoti, da ristrutturare e abusivamente occupati a livello cittadino.

Case ATC a Torino, non si arresta l’emergenza occupazioni abusive. Tre le situazioni specifiche al centro della mia più recente interpellanza sul tema, appena protocollata in Consiglio Comunale. Presso le case ATC in via Bologna 267, alla fine del 2019 sono stati occupati diversi appartamenti da parte di una ventina di persone che stazionano in cortile durante il giorno con le loro auto e con caravan in strada. I legittimi inquilini, spesso oggetto di insulti e minacce, non hanno più la possibilità di parcheggiare le loro auto nel cortile. Si stanno registrando numerosi furti nelle cantine. Spaccio e degrado sono gli altri fenomeni da segnalare. Chiederò conto di tutto questo discutendo con l’Assessore competente. Tornerò inoltre su altre due situazioni già oggetto del mio impegno nel recente passato, chiedendo se sia stato previsto un piano straordinario per corso Racconigi 25 e aggiornamenti su via Pietro Cossa 280.

Il fine della mia interpellanza è avere dall’Amministrazione una panoramica puntuale sullo stato dell’arte del patrimonio delle case popolari a Torino. In particolare chiederò quanti siano gli alloggi ATC non assegnati presenti in città e quanti di essi siano di proprietà della Città di Torino, quanti siano gli alloggi non assegnati perché necessitano di manutenzione e quanti siano quelli abusivamente occupati. Chiederò infine dati sulle unità immobiliari messe a disposizione della Città da ATC per la graduatoria negli ultimi due anni e in che cosa consista la manutenzione svolta da ATC prima di consegnare gli alloggi alla Città per le assegnazioni, con dettagli su eventuali certificazioni energetiche o altra documentazione.

“Congeliamo” abbonamenti e permessi per la sosta in Zona Blu

Ho presentato in Consiglio Comunale una mozione perché sia riconosciuto agli automobilisti, residenti e non residenti nella “Zona Blu”, un credito per l’acquisto di un nuovo titolo oppure un prolungamento della scadenza di quello attualmente in possesso e ancora in corso di validità dopo la sospensione del pagamento per la sosta sulle strisce blu dal 13 marzo al 2 giugno 2020: con il mio atto chiedo alla Giunta un gesto di attenzione nei confronti di tanti cittadini che hanno anticipato somme anche ingenti.

Prolunghiamo la validità degli abbonamenti e dei permessi per la sosta in Zona Blu o concediamo un credito per l’acquisto di un nuovo titolo: una proposta che discuterò presto in Consiglio Comunale. Sul tema, ho infatti appena depositato una mozione affinché i possessori di abbonamenti (mensili, trimestrali, semestrali e annuali) si vedano riconosciuto questo congruo ristoro. Auspico che i colleghi Consiglieri votino a favore del mio atto in larga maggioranza: a quel punto, la Giunta Appendino avvierà le opportune interlocuzioni con GTT. Un simile gesto di attenzione sarebbe percepito come gesto di equità (per un abbonamento annuale si pagano fino a 1.385 euro) nei confronti di tutti coloro che, residenti o non residenti, pagano la zona blu, e sarebbe conforme ad altre decisioni assunte dall’Amministrazione stessa, per esempio a proposito di dehors e OPI.