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Suicidi, numeri sempre più drammatici: seconda causa di morte tra i giovani

I Moderati ribadiscono le loro richieste in Consiglio Regionale dopo la toccante audizione in IV Commissione, poco fa, dell’Associazione “La Tazza Blu”: sia subito approvata la normativa nazionale, la Regione Piemonte costituisca al più presto la Consulta per la Salute Mentale.

Toccante audizione de “La Tazza Blu”, questa mattina, in IV Commissione (Consiglio Regionale del Piemonte). Tutti i dati confermano un fatto: il problema del suicidio e degli atti autolesionistici è sempre più grave tra gli adolescenti. Il suicidio, nel mondo, è la seconda causa di morte tra giovani e giovanissimi. In Italia circa 200 decessi ogni anno riguardano ragazzi sotto i 24 anni. Le Volontarie de “La Tazza Blu” si occupano di prevenire tragedie come queste, ma anche di promuovere attività di prevenzione, di intervento post-traumatico e di attività di sensibilizzazione presso le scuole e non solo.

I Moderati ripetono da mesi che i dati sono allarmanti. Si approvi quanto prima la normativa nazionale (che attualmente giace ferma in Parlamento) di riferimento in materia di prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo. Si costituisca altrettanto rapidamente la Consulta Regionale per la Salute Mentale, della quale Consulta mi auguro facciano parte Associazioni di Volontariato e di famigliari. Il mio ordine del giorno e la mia interpellanza sui due temi, da tempo presentati in Consiglio Regionale, siano discussi appena possibile.

Chiediamo inoltre una campagna di sensibilizzazione su questi temi da parte della Regione Piemonte e che si studino modalità di sostegno da parte delle Istituzioni nei confronti dei genitori e dei familiari, che attualmente possono contare soltanto sulle proprie forze, anche economiche, per garantirsi il necessario supporto psicologico.

Contributi per i progetti delle Associazioni in ottica sussidiaria: forse presentare interpellanze serve

Differimento di quasi tre mesi nel 2020 rispetto al 2019 per il Bando Linee Guida: alla vigilia della discussione del mio atto sul tema, arriva però la determina dirigenziale e la successiva autorizzazione a rendicontare. Una parziale buona notizia. Ora vediamo quali saranno i tempi dei pagamenti: in caso di ritardo, le Associazioni andrebbero in grave difficoltà e, a maggior ragione per il fatto che parliamo di progetti con funzioni di supplenza rispetto alle mancanze degli attori pubblici (Stato, Regione e Comune), mi auguro di non dover commentare l’ennesimo caso di ingratitudine delle Istituzioni nei confronti del Volontariato.

Bando per le Linee Guida dei progetti socio assistenziali, socio sanitari e di promozione della salute: arriva una parziale buona notizia. Dopo la presentazione della mia interpellanza sul tema e alla vigilia della discussione della stessa in Consiglio Comunale (seduta di domani, lunedì 14 dicembre 2020), apprendiamo dell’emissione della determina dirigenziale con successiva lettera di autorizzazione, per le Associazioni, a rendicontare. Nel 2019 l’approvazione della delibera arrivò il 30 luglio, quest’anno il 20 ottobre. Ottanta giorni di ritardo: tantissimi e solo in parte recuperati (il ritardo rimane superiore ai 45 giorni). Vedremo, ora, quali saranno i tempi per i pagamenti (effettuati, lo scorso anno, in data 9 marzo).

Domani, nella discussione a verbale, farò notare alla Giunta che ritardi e cronica incertezza sulle tempistiche sono fattori che mettono a repentaglio la tenuta stessa di molte Associazioni torinesi. Senza il supporto di queste Associazioni la stessa Amministrazione Civica si troverebbe in gravissima difficoltà. Chiederò inoltre tempi certi per i pagamenti.

I Volontari stanno, da mesi, profondendo uno sforzo incredibile, spesso anticipando di tasca propria le spese vive (mai così ingenti) per l’operatività. Le Istituzioni dimostrino di apprezzare non solo a parole, ma con i fatti.

Dietro il COVID-19, l’ombra minacciosa di una nuova emergenza: quella psichiatrica

Dati sempre più preoccupanti: il disagio non risparmia le fasce di età più giovani, sempre più spesso con rischio di esiti drammatici (35 ricoveri in un anno per tentato suicidio). Giunta Regionale inerte e immobile di fronte ai segnali d’allarme. Le richieste dei Moderati in Regione: subito la Consulta Regionale per la Salute Mentale, pressione sul Governo fino all’approvazione della normativa nazionale sulla prevenzione degli atti di autolesionismo.

È notizia oggi riportata da tutti i principali organi di stampa l’allarme lanciato dai neuropsichiatri infantili torinesi: in un anno 35 ricoveri per tentato suicidio, effetto dell’esplodere dell’emergenza psichiatrica tra gli adolescenti e i preadolescenti.

Siamo stufi di dover commentare simili notizie nella totale assenza, da parte della Giunta Regionale, di un Piano sulla Psichiatria degno di questo nome. Prenda atto la Giunta Cirio che, dopo il COVID-19, la nuova”pandemia” sarà proprio quella psichiatrica. Un’epidemica che è già qui, nelle nostre case, nelle nostre famiglie.

I dati oggi diffusi si sommano a quelli, altrettanto preoccupanti, diffusi negli scorsi mesi: da marzo a settembre si sono registrati sul territorio nazionale 72 suicidi (e 37 tentati suicidi) direttamente correlati al Covid-19. Per altri 44 suicidi per il quali il Coronavirus è stato una concausa. Di fronte a una simile situazione, la Regione taglia posti letto, a partire dai Servizi Psichiatrici del Mauriziano di Torino.

I Moderati ripetono da mesi che i dati sono allarmanti. È evidente che il dramma della pandemia sta avendo conseguenze terrificanti anche sui giovani e sui giovanissimi. Presto discuterò un’interpellanza e un ordine del giorno in Consiglio Regionale.

Con l’interpellanza, chiediamo se la Consulta Regionale per la Salute Mentale sia stata costituita, quali soggetti ne facciano parte e se sia prevista la partecipazione di Associazioni di Volontariato.

Con l’ordine del giorno (che spero che i colleghi Consiglieri vogliano votare compattamente), chiediamo alla Giunta di sollecitare Governo e Parlamento affinché sia approvata la normativa nazionale (che attualmente giace ferma in Parlamento) di riferimento in materia di prevenzione del suicidio e degli atti di autolesionismo.

Vaccini ai Volontari: a tutti, subito

Continua in Consiglio Regionale la battaglia dei Moderati: tutti i Volontari attivi nel contrasto alla pandemia rientrino nel primo scaglione di vaccini anti-COVID (21 gennaio 2021). Dopo mesi di ringraziamenti a parole, ora è tempo di fatti.

Piano regionale vaccinazioni anti-COVID: apprendiamo che il raggio dei vaccinati della prima fase, al via il 21 gennaio, sarà allargato anche a non meglio precisati “Volontari”. Vorremmo avere informazioni esatte su quali e quanti. È fondamentale che tutti i Volontari siano coperti fin da subito: quelli della Protezione Civile, ma anche chi – per esempio – è attivo a bordo delle ambulanze, a chi svolge il proprio compito presso gli snodi per la distribuzione alimentare e a tutti coloro che da mesi sono in prima linea in questa emergenza. C’è un Registro delle Associazioni al quale fare riferimento. Tutti hanno diritto a poter esercitare fin da subito la propria attività, fondamentale per l’intera popolazione, in sicurezza. Ribadiamo il concetto già espresso con un Ordine del Giorno che il centrodestra in Consiglio Regionale ha creduto di dover bocciare nella più recente seduta: anche i Volontari devono rientrare nel primo scaglione di vaccinazioni insieme al personale sanitario e sociosanitario e alle persone considerate a rischio. Le tante parole di ringraziamento e lode spese in questi mesi non restino vuota retorica: facciamo qualcosa di concreto per i Volontari e per le loro famiglie (a rischio tanto quanto quelle, per esempio, dei medici). Dalle parole si passi ai fatti.

Ahmadreza Djalali salvo e libero subito: lunedì si discute il mio OdG in Consiglio Comunale

La Giunta Comunale chieda al Governo di esercitare la necessaria pressione diplomatica con le autorità iraniane per la revoca della condanna capitale e per l’immediata scarcerazione del medico. Il mio atto in Comune andrà in Aula, ex Articolo 93, già lunedì (14 dicembre 2020). Ieri il Consiglio Regionale ha approvato un analogo atto a mia firma.

Il Comune di Torino chieda al Governo di esercitare la necessaria pressione diplomatica affinché Ahmadreza Djalali sia immediatamente liberato. Lo chiedo in Consiglio Comunale con un Ordine del Giorno che si discuterà nella prossima seduta del Consiglio, quella di lunedì 14 dicembre 2020. Proprio ieri è stato approvato dal Consiglio Regionale un atto analogo, da me presentato insieme ai colleghi Domenico Rossi e Raffaele Gallo.

È nostro preciso dovere fare tutto il possibile per salvare una vita innocente. La difesa dei diritti umani deve essere trasversale per ambito istituzionale e per nazionalità. Anche il Comune di Torino sia in prima linea nella salvaguardia della vita e della libertà di una figura che ha tanto fatto per il nostro Paese e per la nostra regione – dove a lungo ha vissuto e lavorato – e di un uomo che da anni è in carcere da innocente.

Djalali, medico e ricercatore, è un noto e stimato esponente della comunità scientifica internazionale. Il suo arresto risale all’aprile del 2016. Totalmente infondata è l’accusa (spionaggio). Attualmente è in corso una mobilitazione a livello internazionale (a partire dalla petizione lanciata da Amnesty International) perché la condanna a morte sia revocata e lo stato di detenzione cessi immediatamente.

Porto avanti a mia volta, con il mio Ordine del Giorno (che andrà in Aula, ex Articolo 93, in occasione della prossima seduta), le stesse richieste. Auspico che i colleghi Consiglieri votino compattamente a favore.