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Linee guida per la frequenza scolastica in salute e sicurezza: qualche chiarimento

Discusso a Palazzo Lascaris, con l’Assessore Icardi, il mio Question Time sul tema “Rientro a scuola in sicurezza e salute: a quali Linee Guida devono attenersi le famiglie?”

Spero di aver contribuito a chiarire, con questo mio atto, quali siano i criteri che le famiglie devono seguire perché i nostri alunni e studenti possano frequentare le lezioni in presenza in totale sicurezza, con riferimento alle condizioni di salute e sintomi non solo dei più piccoli, ma anche degli stessi adulti (mamme, papà, nonni) che vivono nello stesso nucleo familiare.

Ecco quanto riferito dallo stesso Assessore Icardi.

Le linee di indirizzo per la riapertura delle scuole in Piemonte, sulla base delle indicazioni del documento del Comitato Tecnico Scientifico (TCS) nazionale, prevedono che la precondizione indispensabile per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale che a vario titolo vi opera sia:

  • l’assenza di sintomatologia indicativa (compatibile con la COVID-19) o di temperatura corporea superiore a 37.5° anche nei tre giorni precedenti;
  • l’assenza di sintomatologia indicativa (compatibile con la COVID-19) o di temperatura corporea superiore a 37.5° anche nei tre giorni precedenti anche tra i conviventi;
  • non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni;
  • non essere stati a contatto con persone COVID positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni;
  • l’assenza di sintomatologia indicativa o di temperatura corporea superiore a 37.5° anche nei tre giorni precedenti implica che uno studente o un operatore, qualora manifestasse sintomi respiratori o febbre superiore a 37.5°, per poter essere riammesso a scuola dovrà attendere, dopo la guarigione clinica, altre 72 ore (3 giorni);
  • lo stesso principio si applica ai conviventi, ovvero, qualora il genitore/convivente di uno studente/operatore manifestasse sintomi respiratori o febbre superiore a 37.5°, lo studente/operatore, per poter essere riammesso a scuola, dovrà attendere, dopo la guarigione clinica del proprio convivente, altre 72 ore (3 giorni);
  • resta sottinteso che un convivente che manifesti sintomi simil-COVID ha l’obbligo, oltre che di tenere a casa il figlio, di segnalare la propria condizione al medico per una eventuale diagnosi di sospetto COVID e relativa richiesta di tampone.

Sui diritti delle persone con disabilità, questa Amministrazione arriva sempre dopo

Ultimo caso in ordine cronologico: affinché l’Assessorato intervenisse, una delegazione di cittadini ha dovuto far presente a questa Giunta la mancanza, sulle app delle società che gestiscono sul territorio cittadino il servizio di sharing di monopattini e biciclette, di indicazioni puntuali sulle modalità di posteggio. Un monopattino abbandonato “di traverso” su un marciapiede rende quest’ultimo non accessibile: discussa poco fa in Sala Rossa la mia interpellanza proprio su questo tema.

Dopo, non prima: succede spesso così, quando si parla del rapporto tra questa Amministrazione cittadina e i diritti delle persone con disabilità. Se – come ho fatto presente poco fa in Sala Rossa discutendo la mia più recente interpellanza sul tema – sui nostri marciapiedi e sulle nostre strade si trovano moltissimi monopattini e altrettante biciclette posteggiate in maniera selvaggia dopo l’affitto in sharing, la responsabilità è, certo, dei singoli utenti, ma non solo loro. In questo caso, l’Amministrazione forse ignorava, fino all’incontro di pochi giorni fa con una delegazione di Associazioni che avevano manifestato davanti a Palazzo Civico, che sulle app delle società di sharing mancavano spesso indicazioni puntuali sulle modalità di parcheggio di monopattini e bici. Impegnata com’è nella propria furiosa lotta all’auto privata, questa Giunta tralascia troppo spesso i diritti delle persone con disabilità. Una buona Amministrazione non dovrebbe aspettare una manifestazione di piazza per capire che un monopattino parcheggiato “di traverso” su un marciapiede rende quello stesso marciapiede non accessibile. I diritti delle persone con disabilità non possono arrivare sempre dopo.

Niente scuola se un congiunto dell’alunno ha avuto un raffreddore tre giorni prima?

Il mio Question Time in Consiglio Regionale per chiarire la situazione.

Niente scuola per gli alunni o studenti con un familiare convivente che abbia presentato “sintomi indicativi” nei tre giorni precedenti: lo prescrivono le direttive regionali (in una piccola postilla riportata nel Decreto 95 con le “Linee di indirizzo per la riapertura delle Scuole in Piemonte” e non altrimenti o altrove comunicata), mentre in quelle nazionali (Circolare “Riapertura delle Scuole” del Ministero della Salute) non si riporta alcuna indicazione simile. Una piccola postilla con grandi potenziali conseguenze: che cosa si intende esattamente con sintomi “indicativi”? Come si deve comportare, per esempio, una famiglia numerosa con un componente che, tre giorni prima, ha avuto lievi sintomi da raffreddore? Nessun familiare deve recarsi né a scuola né al lavoro? Oppure i figli soli devono restare soli a casa, potendo e dovendo i genitori recarsi al lavoro? In sostanza: le famiglie come devono regolarsi? C’è anche un grande tema relativo alla preoccupazione dei Dirigenti Scolastici, che temono gravi ripercussioni sulla quotidianità e sulla didattica, con classi sempre mezze vuote. Chiederò lumi e dettagli più precisi domani in Consiglio Regionale con un Question Time appena depositato.

Pioggia di multe Vista-Red per le Ambulanze

Dopo una breve tregua, le Ambulanze e i loro autisti volontari tornano a essere trattati come pirati della strada: una pioggia di multe da Vista-Red, arrivate a decine e decine, per centinaia di euro ciascuna, a diverse Associazioni del territorio.

Che, adesso, dovranno scegliere: pagare o impiegare tempo prezioso per sbrigare la burocrazia necessaria alla revoca delle multe. I Volontari alla guida rischiano di vedersi decurtati punti sulla patente: una cosa senza senso. Le Associazioni svolgono anche in questo caso un servizio che le Istituzioni, invece, non sono in grado di garantire. Chi guida un’Ambulanza non si sta divertendo: sta svolgendo invece un servizio prezioso. Assurdo pensare che siano le Organizzazioni di Soccorso a dover chiedere l’archiviazione per i passaggi a fine giornata: chiederò, piuttosto, che sui Vista-Red sia introdotta una tecnologia in grado di riconoscere i lampeggianti.

Formazione Specifica in Medicina Generale: assurdità in… Corso

La rinuncia alle proprie attività lavorative pregresse è condizione necessaria per accedere ai corsi (CFSMG) per diventare medici di medicina generale: richiesta insensata, a maggior ragione perché i candidati si stanno mettendo a disposizione della nostra Regione per incrementare gli effettivi di un settore drammaticamente sguarnito dal punto di vista numerico. Non possiamo chiedere loro di rinunciare alla propria fonte di reddito. Ho portato il tema in Consiglio Regionale con un Question Time: da parte dell’Assessore Icardi l’impegno a interloquire con il Governo per cancellare questo vincolo.

Quella delle condizioni per l’accesso ai Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG) – tipologia di specialisti di territorio dei quali c’è drammatica carenza numerica, ulteriormente aggravata dall’emergenza da Covid-19 – è una situazione paradossale.

Chiedere a chi si iscrive ai corsi (cioè: a chi si sta mettendo a disposizione per contribuire a coprire il gap) di dimettersi dalle proprie pregresse attività professionali è senza senso. Stiamo chiedendo a queste persone, selezionate anche alla luce del proprio percorso lavorativo (elemento che fa punteggio) e intenzionate a diventare medici di medicina generale, di rinunciare alla propria attività e al proprio reddito. 

La Giunta – nella persona dell’Assessore Icardi, che ha risposto poco fa in Consiglio Regionale al mio Question Time sul tema – ha riconosciuto il grande disagio provocato in termini di continuità assistenziale (e ai medici stessi) dalla necessità di dimettersi. L’Assessore si è inoltre reso disponibile a promuovere con il Ministero una modifica alla normativa nazionale in materia di incompatibilità. 

Tempistiche previste dal Ministero per la cancellazione, con un emendamento, del vincolo di incompatibilità: metà ottobre. Mi accerterò che i tempi siano rispettati.