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Una speranza per chi soffre di fibromialgia in Piemonte? Ci sarà, se i 375mila euro destinati alla nostra Regione saranno impiegati al meglio

Con un Question Time appena presentato chiedo alla Giunta come saranno spese queste risorse, pari al 7.35% dei 5 milioni totali messi a disposizione dal Ministero della Salute, finalizzate allo studio, alla diagnosi e alla cura di questa patologia sul territorio regionale.

Diversi mesi sono passati dall’emanazione del decreto del Ministero della Salute e dall’individuazione delle Aziende Sanitarie destinatarie, in Piemonte, delle risorse: chiediamo ora come saranno spesi questi fondi. Sul tema, ho appena presentato un Question Time che sarà discusso domani in Consiglio Regionale: l’obiettivo è avere informazioni aggiornate e puntuali su come le strutture sanitarie abbiano deciso di spendere i fondi diretti alla Regione Piemonte. La speranza di tutte e tutti coloro che soffrono di questa patologia è che si arrivi finalmente a una vera presa in carico e una vera tutela dei pazienti. Attendiamo inoltre la convocazione del Tavolo di Lavoro e restiamo convinti che una Legge Regionale su questo tema, come da proposta dei Moderati, serva più che mai.

Torno su questo tema dopo la mia precedente interrogazione a risposta immediata dello scorso dicembre e una mia richiesta di accesso agli atti. Le aziende individuate sono le seguenti: AOU “Città della Salute e della Scienza di Torino”, AO “Mauriziano Umberto I di Torino” per l’area Torino Ovest, AOU “Maggiore della Carità di Novara”; AO “Santa Croce e Carle di Cuneo” e AO “SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo” di Alessandria. Sono quasi due milioni le italiane e gli italiani con fibromialgia. La sindrome colpisce soprattutto le donne (9 casi su 10). Tra i sintomi più gravi si segnalano dolore muscolo-scheletrico cronico diffuso, sintomi extrascheletrici come astenia, stanchezza, disturbi del sonno, problemi dell’alvo, problemi dell’area cognitiva (memoria, attenzione, rallentamento dei tempi di reazione, alterazione delle funzioni esecutive) e sintomi di tipo psicologico (ansia, depressione, attacchi di panico). La fibromialgia, che pure può osservarsi in ogni fascia d’età, compare nella maggior parte dei casi tra i 35 e i 60 anni. Sono in aumento i casi fra gli adolescenti. Questa sindrome compromette, nei casi più gravi, le attività quotidiane e professionali. Non essendo a oggi questa sindrome riconosciuta nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza), i costi sono ancora – fatto che consideriamo non più accettabile e non più sostenibile – a carico del paziente.

fibromialgia, Regione Piemonte, Sanità

I Moderati

Al centro della visione politica della lista civica per la quale mi sono candidato ci sono la persona, la libertà e la dignità di ogni essere umano, la centralità della famiglia e del lavoro, la solidarietà sociale e il rispetto per l’ambiente.

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