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Tag: terzo settore

Terzo Settore trascurato dal “Riparti Piemonte”

Le Associazioni e l’economia sociale hanno subito, come tutti i comparti, il devastante impatto della crisi. Ma nel disegno di legge per il loro sostegno c’è poco. Faccio mie le richieste del Forum del Terzo Settore: la Giunta Regionale cambi rotta. Se stiamo reggendo nonostante tutto, buona parte del merito va proprio alle realtà che questo disegno di legge ha così poco considerato. Mi batterò in Commissione perché questa Maggioranza apra gli occhi.

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QUESTION TIME – NON APPLICABILITÀ AL SETTORE NON PROFIT DEL NUOVO ART. 49 COMMA 3 DEL D.LGS 8/2015 SULLA COMUNICAZIONE ENTRO 60’ DALL’INIZIO DELLA PRESTAZIONE DI LAVORO ACCESSORIO DEI DATI ANAGRAFICI (O DEL CODICE FISCALE) DEL LAVORATORE

OGGETTO: “NON APPLICABILITÀ AL SETTORE NON PROFIT DEL NUOVO ART. 49 COMMA 3 DEL D.LGS 8/2015 SULLA COMUNICAZIONE ENTRO 60’ DALL’INIZIO DELLA PRESTAZIONE DI LAVORO ACCESSORIO DEI DATI ANAGRAFICI (O DEL CODICE FISCALE) DEL LAVORATORE”.

PREMESSO

  • che il “buono lavoro” (chiamato anche “voucher”) è una modalità di retribuzione del lavoro accessorio;
  • che, con il decreto legislativo n. 185/2016 correttivo al “Jobs Act”, il Governo ha introdotto alcune disposizioni che integrano e modificano, fra l’altro, il cosiddetto codice dei contratti di cui al D.Lgs. n. 81/2015;
  • che, nell’ambito di tali modifiche, assume particolare rilievo proprio l’intervento in materia di lavoro accessorio, rispetto al quale si introduce una maggiore tracciabilità dei “voucher” e una specifica disciplina sanzionatoria;

CONSIDERATO

  • che il nuovo art. 49, comma 3, del D.Lgs. n. 81/2015 stabilisce anzitutto che “i committenti imprenditori non agricoli o professionisti che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, a comunicare alla sede territoriale competente dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, indicando, altresì, il luogo, il giorno e l’ora di inizio e di fine della prestazione”;

RILEVATO

  • che gli obblighi di comunicazione descritti dalla norma sono, secondo la circolare, “riferiti esclusivamente a imprese e professionisti “
  • che nessuna menzione si fa, nella circolare, del Settore Non Profit;
  • che dunque la circolare esclude il Settore Non Profit, sia esplicitamente sia implicitamente, dall’obbligo sopra descritto;

INTERPELLA

Il Sindaco e l’Assessore competente per sapere se sia intenzione dell’Amministrazione Appendino rispettare le indicazioni della circolare escludendo il Settore Non Profit, come previsto dalla normativa, dall’applicabilità del nuovo art. 49, comma 3, del D.Lgs. n. 81/2015.

Silvio Magliano