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Tag: terzo settore

Ritorno “alla Naja”? Meglio sei mesi obbligatori di Servizio Civile

Non ci convince la proposta del Presidente Cirio: piuttosto che tornare a far “fare il militare” ai giovani si garantisca loro l’opportunità di scoprire la bellezza del Volontariato e l’utilità del Terzo Settore con un’esperienza utile e formativa come quella del Servizio Civile.

«Qualche mese farebbe bene» dichiara il Presidente Cirio, riferendosi a un ipotetico ritorno “alla Naja”. Prendiamo atto, ma ci sentiamo di affermare che almeno sei mesi di Servizio Civile obbligatorio per tutti farebbero meglio. Prima di rivolgersi al Governo, come promesso nella giornata di ieri di fronte a decine di migliaia di Bersaglieri, chiedendo di prendere seriamente questa sua proposta, il Presidente Cirio valuti la nostra.

Centinaia di migliaia di giovani in Italia (30mila in Piemonte) avrebbero in questo modo, ogni anno, l’opportunità di conoscere da vicino che cosa significhi occuparsi delle persone e del territorio, aiutando chi vive una difficoltà, spendendosi per gli ultimi, rendendosi utili per l’ambiente o impegnandosi nei tanti ambiti di attività del Volontariato.

Il Servizio Civile offre alle ragazze e ai ragazzi dai 18 ai 28 anni l’opportunità di vivere un’esperienza presso un ente (Associazione di Volontariato, Associazione di Promozione Sociale, Cooperativa Sociale, Comuni, Comunità Montane, Associazioni Intercomunali e non solo) come parte attiva di un progetto che si svolge nei settori Assistenza. Ambiente, Educazione e Promozione Culturale, Patrimonio Artistico e Culturale, Protezione Civile. A tutti i partecipanti al progetto è corrisposto un contributo mensile. Impagabile e inestimabile è invece il valore in termini umani di esperienza.

Il Presidente della Regione Piemonte valuti la nostra proposta.

Carburante alle stelle, trasporti sanitari e sociali a rischio

Domani a Palazzo Lascaris chiederò alla Giunta, con un Question Time, risorse finanziarie straordinarie per garantire alle Associazioni del comparto, già provate dalla crisi e dall’inflazione, rimborsi tempestivi e adeguati all’aumento dei costi.

Operatività delle ambulanze, servizi di trasporto per persone con disabilità, attività diverse gestite dalle pubbliche assistenze sono a rischio: l’interruzione di questi servizi è uno dei possibili effetti del caro benzina e del caro gasolio. I prezzi al distributore ancora ben sopra i 2 euro al litro e l’aumento medio dei prezzi fatto registrare dal 2019 a oggi supera il 60% (mentre i rimborsi sono rimasti invariati e i plafond mensili delle carte carburante hanno tempi di aggiornamento più lenti degli aumenti).

Aggiornare le tariffe (regionali e comunali) e i prezzi di gara, così come ampliare l’accesso a tutti gli operatori semplificando la procedura per il recupero delle accise, è fondamentale. Chi gestisce servizi di trasporto e soccorso in ambulanza, trasporto di persone in dialisi e trasporto di persone con disabilità sta lavorando con rimborsi legati a vecchie tariffe non adeguate al contesto attuale.

I soli tagli delle accise previsti dal Decreto Energia del Governo non sono sufficienti, dal momento che riportano benzina e gasolio al costo di meno di un mese fa. Con il mio Question Time chiederò alla Giunta misure urgenti e risorse aggiuntive.

Dal 1° gennaio le Organizzazioni di Volontariato rischiano di essere assoggettate al regime IVA: ennesimo attacco al non profit

Approvato in Senato un emendamento che assoggetta le Associazioni al regime IVA, pur non svolgendo attività commerciale. Facciamo nostre le proteste del Forum del Terzo Settore contro questa novità iniqua e ci associamo alla richiesta di cancellazione dell’Articolo 5 del DL Fiscale. Sul tema, presenterò un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale del Piemonte.

Non chiamatela “piccola variazione economicamente neutra”: per le Associazioni, il passaggio da un regime di esclusione IVA a un regime di esenzione per i servizi prestati e per i beni ceduti ai propri soci comporterà costi vivi, dalla necessità di tenere una contabilità agli oneri agli adempimenti burocratici.

L’approvazione, in sede di conversione del DL fiscale al Senato, di un emendamento che impone alle Associazioni, dal prossimo anno, di essere assoggettate al regime IVA, pur in assenza di attività commerciali di sorta, si configura dunque come l’ennesima fonte di spesa per l’Associazionismo. Una vera e propria presa in giro.

Ci associamo alle varie voci di protesta, a partire da quella del Forum del Terzo Settore, che si stanno alzando contro questa decisione priva di senso. L’articolo 5 del DL Fiscale deve essere cancellato e riscritto. Non crediamo che sia questo il modo migliore per ringraziare le Associazioni per gli eccezionali sforzi profusi in questi due anni di emergenza pandemica. Il rischio è che la sopravvivenza stessa di diverse realtà sia messa a repentaglio. Compito della politica, a tutti i livelli, dovrebbe essere il sostegno del non profit e non l’aggravio dei costi a suo danno.

Presenteremo un Ordine del Giorno in Consiglio Regionale per dare mandato alla Giunta di chiedere che siano cancellati i commi da 15-bis a 15-quater dell’Articolo 5 del DL Fiscale.

Tamponi gratuiti saranno effettuati ai Volontari già vaccinati: vittoria dei Moderati

L’Assessore Icardi si è impegnato a inviare una circolare alle Asl piemontesi chiedendo la piena applicazione del Protocollo del Dirmei: sono stati gli stessi Volontari, da mesi in prima linea contro il Covid, a chiedere di poter contare questa forma di screening. Appena discusso in Consiglio Regionale il mio Question Time sul tema.

Lo abbiamo chiesto con un Question Time appena discusso a Palazzo Lascaris e la Giunta si è detta d’accordo: il diritto dei Volontari ai tamponi anti-Covid gratuiti, già previsto teoricamente, sarà finalmente garantito anche nella pratica. Lo stesso Assessore Icardi si è impegnato in prima persona a inviare una circolare alle Asl del territorio chiedendo la piena applicazione del protocollo emesso dal Dirmei lo scorso novembre, testo che prevede esplicitamente che tutto il personale necessario alla gestione del COVID debba essere gratuitamente sottoposto a screening, su base volontaria.

Sono stati i Volontari stessi a chiederci, con diverse segnalazioni, di poter contare su questa forma di sicurezza sanitaria. Stiamo chiedendo ai Volontari di Protezione Civile di esporsi a rischi prestando servizio presso gli hub vaccinali e presso altri presidi di contrasto al Covid ed è giusto garantire loro, pur vaccinati contro il Covid, lo stesso livello di sicurezza sul quale può contare il personale sanitario, correndo entrambi lo stesso tipo di rischio per sé e per le rispettive famiglie.

Il fatto che le vaccinazioni non escludano del tutto il rischio di infezione da Covid-19, l’elevata età media dei Volontari e la loro operatività in condizioni di oggettivo rischio rendono questa misura necessaria oltre che equa. Ci fa piacere che la Giunta si sia detta d’accordo su questo. Ora vigileremo affinché alle promesse seguano i fatti e ci assicureremo che le indicazioni previste dalla circolare siano pienamente e ovunque rispettate. Buon senso e prudenza impongono di dare assoluta precedenza alle persone più esposte.

C’è l’esenzione IMU per chi mette un proprio immobile a disposizione delle Organizzazioni di Volontariato: ma la Giunta fa di tutto perché non si venga a sapere

Se questa Amministrazione crede davvero in quella che è senza dubbio una misura utile per tutte le parti coinvolte, la promuova diversamente e convintamente, per esempio contattando tutte le 400 realtà di Volontariato del territorio torinese potenzialmente interessate. I comunicatori della Sindaca, oltre a ripetere continuamente quanto il quinquennio di Appendino sia stato a loro giudizio positivo, trovino una maniera creativa ed efficace per veicolare una proposta di valore e di contenuto. Questa la mia richiesta discutendo, poco fa in Consiglio Comunale, la mia interpellanza sul tema. Un arido post sul sito istituzionale della Città e poco altro (questo solamente, al momento, è stato fatto) serve solo a poter dire, tra un anno, che la misura, approvata lo scorso marzo, non ha funzionato.

Un’opportunità ignota è un’opportunità che, di fatto, non esiste: ci dispiace che l’Amministrazione Civica abbia finora rinunciato a promuovere con convinzione le innovazioni contenute nel testo del nuovo Regolamento Comunale n. 393 in materia di IMU. Sul tema, l’Assessore Rolando ha appena risposto in Sala Rossa alla mia interpellanza: l’ha fatto in maniera assai deludente. Un’arida notizia pubblicata sul sito web istituzionale della Città e pochi altri contenuti sono il tipo di “promozione” cui si ricorre quando, tutto sommato, forse si preferisce che una notizia non circoli troppo: ma l’esenzione IMU per chi mette un proprio immobile gratuitamente a disposizione di un’Organizzazione di Volontariato è misura conviene a tutti – dai proprietari alle Associazioni (sempre “affamate” di spazi presso i quali portare avanti la propria attività), dal Comune al territorio, con tanti luoghi abbandonati o inutilizzati che possono tornare a nuova vita. 

Se si vuole dire al mondo del Volontariato che esiste questa opportunità, a favore della quale il Consiglio ha votato compattamente, bisogna comunicare in maniera ben diversa. Per esempio coinvolgendo i Centri di Servizio per il Volontariato, il Forum del Terzo Settore e le grandi reti del Volontariato del nostro territorio. I social media manager e i comunicatori della Sindaca, pagati anche con i soldi dei torinesi e ultimamente sempre impegnati a ribadire quanto i cinque anni di Appendino siano stati secondo loro un’esperienza politica alla quale dare seguito, provino a mettere la giusta inventiva e un giusto senso di appartenenza alla comunità per promuovere questa opportunità sui vari canali. Le modalità possibili sono molte e siamo sicuri che troverebbero la più efficace.

Una comunicazione come quella raccontata dall’Assessore poco fa in Aula può essere utile, invece, solo se l’intento di chi la porta avanti è poter dire, l’anno prossimo, che la misura non ha funzionato. Con quella decisione avevamo deciso di affermare un principio. A Torino sono 400 le realtà di Volontariato: la Giunta le contatti tutte. Dimostri questa Amministrazione di voler valorizzare davvero una misura, approvata dal Consiglio lo scorso marzo, che segna un vero cambio di rotta culturale. Questa opportunità è garantita ai Comuni dalla Legge di Bilancio 2019, Torino è stata la prima Città ad avvalersene.