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Tag: Sanità

«Nelle RSA di abbandono si muore»

Il dolore di nonne e nonni che da 400 giorni non abbracciano figli e nipoti è una tragedia nella tragedia della pandemia: le drammatiche testimonianze di familiari di ospiti deceduti nelle strutture ci ricordano che anche la solitudine uccide. Faccio mio l’appello della Fondazione Promozione Sociale Onlus: si riprendano presso le RSA le visite di figli e familiari.

«Non è morto di Covid, ma di solitudine, trascuratezza, abbandono»: parole che ricorrono in tante, troppe testimonianze di figli, nipoti, familiari di ospiti delle nostre RSA. Ospiti che da 400 giorni non vedono i propri cari nella propria stanza. Faccio mie le parole e le richieste espresse dalla Fondazione Promozione Sociale Onlus al Presidente Cirio e al Consiglio Regionale del Piemonte: riprendiamo le visite presso le strutture residenziali piemontesi.

Le visite possono essere organizzate in assoluta sicurezza, con stanze dedicate, plexiglass, guanti e camici. Non perdere i contatti con i propri affetti è fondamentale nella tutela della salute psicofisica, oltre che essere un diritto della persona. La maggior parte degli ospiti è oggi vaccinata contro il Covid-19, quale ulteriore e decisivo fattore di sicurezza. Chiediamo che il Presidente Cirio si pronunci ufficialmente con un’ordinanza e chiediamo alle stesse strutture e a chi le gestisce di permettere ai propri ospiti di vedere figli e nipoti.

L’Ospedale di Settimo resti un’eccellenza e possa ancora contare sull’apporto del personale della Cooperativa Frassati

Le ipotesi di internalizzazione e riorganizzazione di diversi servizi presso la struttura, con tanto di pubblicazione di un bando di selezione per 103 unità lavorative, fanno emergere diverse preoccupazioni, tra le quali quelle relative al futuro dei lavoratori della Cooperativa Frassati. Ci aspettiamo, come Moderati, che l’Ospedale non sia né snaturato né depotenziato: deve rimanere un punto di riferimento per il territorio.

I Moderati continuano a seguire con attenzione e preoccupazione l’evolversi della situazione relativa all’Ospedale di Settimo. In questi mesi abbiamo ripetutamente portato il tema all’attenzione della Giunta, con la discussione di un’interpellanza e di un’interrogazione. La questione è sempre la stessa: il futuro della struttura, che è stata gestita dal 2017 al 1° febbraio 2019 (proprio nel 2019 è scaduta l’ultima delibera regionale a conferma di questo assetto) in sperimentazione gestionale dalla Società SAAPA S.p.A. (Società Assistenza Acuzie e post Acuzie), alla quale partecipano in qualità di soci l’Asl To4, l’Asl To2, il Comune di Settimo e la Cooperativa Sociale Pier Giorgio Frassati, oltre al Patrimonio della Città di Settimo. Ci chiediamo da mesi quale sarà il futuro dell’Ospedale, senza aver mai ricevuto una risposta definitiva. Ci chiediamo inoltre quale sarà il futuro dei 170 lavoratori della Cooperativa Frassati all’indomani della pubblicazione di un bando di selezione per 103 unità lavorative. La fase sperimentale (che ha garantito risultati ottimi) di gestione di tipo pubblico-privato non è più rinnovabile. Quale che sia la strada prescelta (passaggio a regime ordinario, gestione diretta da parte dell’Asl, cessione del presidio a un soggetto privato) ci opporremo a qualsiasi tentativo di snaturamento o di depotenziamento della struttura.

Chiedere indietro i soldi ora, ai medici di famiglia, per l’attività svolta nelle RSA è assurdo e offensivo

Un’azione di questo tipo, in piena terza ondata, è priva di qualsiasi senso. La richiesta dei Moderati alla Giunta Cirio: si interrompa immediatamente la procedura di recupero delle somme, adesso pensiamo a contrastare la pandemia. Al centro della questione, prestazioni, parrebbe autorizzate, degli ultimi 10 anni, relative all’assistenza domiciliare programmata nelle RSA. La platea è di centinaia di medici, le cifre da restituire sono considerevoli.

La sola priorità, oggi, dovrebbe essere il contenimento della pandemia. Non certo provare a chiedere indietro ai nostri medici di famiglia somme erogate per prestazioni – peraltro, parrebbe, regolarmente autorizzate e approvate – rese nelle RSA. Ecco perché chiediamo, come Moderati, un’immediata interruzione di questa azione volta al recupero delle cifre già incassate dai medici. Il tempismo è pessimo: le lettere delle ASL stanno partendo nel pieno della terza ondata, con migliaia di contagi e decine di morti ogni giorno sul nostro territorio.

Non senza ragione i medici di base si sentono traditi, colpiti alle spalle dal loro stesso Sistema Sanitario Regionale. Le prestazioni al centro della questione sono quelle degli ultimi 10 anni, relative all’assistenza domiciliare programmata in casa di riposo ai pazienti non convenzionati. La platea è di centinaia di medici, le cifre da restituire sono considerevoli.

In questa fase la medicina di famiglia si sta facendo in quattro tra tamponi, turni nei centri vaccinali e nuove incombenze burocratiche legate alla pandemia. Il tutto rischiando, quotidianamente, in termini di salute.

La richiesta dei Moderati: utilizzare il personale ostetrico per vaccinare contro il Covid-19

In questa fase sarebbe fondamentale il contributo di questa categoria professionale, che però non è al momento coinvolta nella campagna vaccinale. Già presentata un’interrogazione a risposta urgente in Consiglio Regionale per chiederne l’impiego, come già avviene in Liguria, Puglia e Veneto. A più riprese la Giunta ha lamentato carenza di personale.

Il personale ostetrico sia impegnato anche in Piemonte nella campagna vaccinale anti Covid-19: questa la richiesta dei Moderati a Palazzo Lascaris. Già presentata in Consiglio, a riguardo, un’interrogazione a risposta urgente. La terza ondata pandemica sta entrando nella sua fase più drammatica e mai come in questo momento urge accelerare la campagna vaccinale. Più volte questa Giunta ha lamentato carenza di personale: non vediamo perché non avvalersi di una categoria che possiede tutta la necessaria professionalità per questo tipo di funzione.

In Regioni come la Liguria, la Puglia e il Veneto il personale ostetrico è già attualmente impegnato nella campagna vaccinale. Anche il Piemonte può e deve seguire la stessa strada. La professione ostetrica non è al momento compresa tra le figure sanitarie coinvolte nell’esecuzione dei vaccini e la stessa Federazione Nazionale Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO) ha ripetutamente richiesto un coinvolgimento del personale ostetrico: il Piemonte risponda presente.

Onorevole Giacomo Portas – Leader dei Moderati.  
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.
Carlotta Salerno – Coordinatrice Provinciale dei Moderati.

Riceve l’SMS per fare il vaccino anti-COVID e si presenta, ma salta tutto: le avevano mandato il codice di un’altra persona

La torinese Fiorenza Riberti ha ricevuto, lo scorso 4 marzo, la convocazione (per il 6 marzo) per l’immunizzazione di sua madre 85enne: presentatasi accompagnata dalla figlia, l’anziana non ha però ricevuto il vaccino perché il codice contenuto nel messaggio corrispondeva a un’altra persona. Fatto preoccupante, ci auguriamo sia un caso isolato. Chiederemo conto, nel dettaglio, del funzionamento di questi procedimenti.

Ci giunge una segnalazione preoccupante: una cittadina torinese 85enne ha ricevuto via SMS la convocazione per essere vaccinata contro il COVID-19, ma, presentatasi presso la Casa della Salute di via Gorizia 114 a Torino, non è poi stata vaccinata, risultando sull’SMS il codice fiscale di una terza persona.

Fiorenza Riberti, figlia della donna, fa sapere, dopo il disguido, di aver ricevuto l’indicazione di tenersi pronte poiché, se a fine giornata fossero avanzate dosi, le avrebbero nuovamente chiamate (prospettiva che poi non si è concretizzata). Da specifici controlli è totalmente esclusa l’ipotesi di un errore meccanico da parte del medico di base in fase di inserimento dei dati.

Mi chiedo, con preoccupazione, quale sia la causa dell’invio di un codice fiscale errato alla persona sbagliata e quanti altri casi analoghi si stiano verificando in Piemonte. La questione apre diverse questioni: quando sarà richiamato per il vaccino il titolare del codice inviato per sbaglio a un’altra persona? Qual è la procedura tramite la quale un cittadino può segnalare simili disservizi? 

Costringere persone anziane a recarsi più volte presso l’ASL moltiplica il rischio di contagio. Anche i giorni di lavoro persi dal familiare che accompagna aumentano di conseguenza. 

Chiederemo in Consiglio Regionale dettagli puntuali sul funzionamento esatto di questo tipo di processo, nonché informazioni relative all’utilizzo delle dosi Pfizer scongelate e non immediatamente inoculate.